Lodovico Pogliaghi: pittore e scultore milanese
Riprendo, dopo una pausa, il trattare la storia di un personaggio della nostra Milano. Questa volta racconto di un pittore, scenografo, scultore e decoratore di nome Lodovico Pogliaghi.
Nasce a Milano, da una famiglia borghese, nel palazzo D'Adda-Borromeo in via Manzoni, con i nomi di Ludovico Ferruccio Carlo Maria, nel gennaio del 1857 e muore al Sacro Monte di Varese nel giugno del 1950.
Il Palazzo dei Marchesi Crivelli, palazzo storico di Milano ubicato in via Pontaccio, 12, voluto da don Flaminio Crivelli, fu la sua residenza per oltre cinquant'anni. Conseguì la licenza classica presso il liceo Parini, iscrivendosi poi alla Reale Accademia di Belle Arti di Brera.
Iniziò presto a insegnare all'Accademia di Brera, dove ebbe come allievi i gemelli Carlo e Luigi Rigola, scultori e decoratori. Il suo primo importante lavoro è quello per la chiesa parrocchiale di Solzago, frazione del comune di Tavernerio nel comasco, dove esegue un dipinto che raffigura la “Madonna fra Santi”, siamo nel 1878. Per la chiesa di San Donnino martire a Como, esegue il dipinto “Natività della Vergine”. Nel 1886 lo troviamo nel nuovo progetto delle “Illustrazioni per la storia d'Italia”, pubblicato dalla Casa editrice fratelli Treves, Casa fondata a Milano nel 1861. Un altro impegno lo vede nella mansione di arredatore del Museo Poldi Pezzoli, che oggi raccoglie una delle più importanti raccolte artistiche italiane, e divenuta Casa Museo famosa nel mondo.
Anche le decorazioni in Palazzo Turati, altro palazzo storico milanese sito in via Meravigli, 7, sono opera del Pogliaghi, dove sono tuttora conservate tre sale da lui decorate. Si veda in particolare la sala “ Prometeo”, con la figura in bronzo di “ Titano”.
Nel 1910, in ricordo dell'assassinio del Re Umberto I avvenuto a Monza nel 1900, realizza nella Cappella espiatoria il “gruppo della Pietà”. La Cappella si trova nella città di Monza. Tuttavia la sua opera più famosa è la porta del nostro Duomo. Il giorno 8 settembre 1908 vengono inaugurati i battenti mentre, due anni dopo è la volta della cimasa, la parte superiore. Quest'ultima celebra la “ Gloria della Vergine”, mentre il battente di destra illustra le “ Gioie della Vergine”, quello di sinistra i “ Dolori della Vergine”. Non è però solo il Duomo milanese che lo vede protagonista, infatti, eseguirà dei lavori anche nel Duomo di Genova e in quello di Chiavari, così come all'Altare della Patria a Roma, dove scolpisce il gruppo della Concordia. Un interessante dipinto del Sacro Cuore è conservato nella Basilica di San Lorenzo a Mortara. Altro suo lavoro sono i disegni su cartoni per i mosaici delle tre lunette del famedio del Cimitero Monumentale di Milano. Il famedio è l'edificio in cui sono raccolte le spoglie di personaggi famosi. Altri cartoni per mosaici sono quelli delle tre lunette della facciata di Sant'Agostino a Milano.
Alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano si può vedere il cartone per la lunetta centrale, mentre alla Galleria moderna di Milano si possono ammirare le lunette laterali. Nel 1903 realizzò il rilievo in bronzo per la cappella funebre di Giuseppe Verdi nella casa di riposo per musicisti a Milano. Nel 1910 eccolo decorare il salone del castello del Valentino a Torino, avendo già precedentemente eseguito gli ornamenti di due residenze a Lisbona per la famiglia d'Andrade. Anche il dipinto del Sacro Cuore dell'Università Cattolica è opera sua.
Nel 1885 acquistò una casa al Sacro Monte di Varese dove non solo andò a vivere, ma divenne anche studio e luogo di raccolta di oggetti d'arte.
Fu insignito di numerose onorificenze: cavaliere e poi commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, poi ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
Al termine del viale delle Cappelle del Sacro Monte di Varese, si può visitare la Casa Museo Lodovico Pogliaghi, voluta e costruita dallo stesso. È presente una ricca collezione che comprende reperti archeologici, dipinti, sculture, gessi, disegni.
Un altro insigne personaggio che ha onorato la nostra Milano.