Tino Scotti: da attaccante dell'Inter al mondo dello spettacolo
In questo articolo vi voglio parlare di un personaggio milanese che ha fatto del teatro la sua vita, mi riferisco a Ernesto Scotti, più conosciuto come Tino Scotti.
Nasce a Milano nel novembre del 1905 e muore nel 1984 nella provincia di Viterbo. Il suo primo impegno lavorativo è quello di calciatore nel ruolo di attaccante, prima nelle file giovanili dell'Inter, poi nell'Arona, nella Trevigliese e nel Fanfulla, squadra lodigiana.
Tuttavia il suo destino lo chiamava nel mondo dello spettacolo, infatti, eccolo nelle vesti di attore di teatro, con spettacoli di varietà e di teatro di rivista. Era dotato di una memoria eccezionale e di una capacità oratoria non comune, con parlate frenetiche, spasmodiche ma sempre comprensibili, tanto che il grande Achille Campanile lo soprannominò "Tino Scatti".
Un altro soprannome d'arte era quello de "il Cavaliere", un po' mitomane, un po' imbroglione e un po' rompiballe e pasticcione che vuole sempre intromettersi negli affari altrui. Celebre la sua battuta "Se gh'è, ghe pensi mi", tipico modo meneghino di presentarsi con una certa spavalderia, facendo diventare ghe il nome, pensi il cognome e mi Milano.
Ricordo inoltre la commedia di Marcello Marchesi che lo vede protagonista dal titolo "Ghe pensi mi", con la Mondaini, e altre famose attrici. Un altro personaggio era quello, anche questo di stampo milanese, del "bauscia", un po' sbruffone e di una vanteria inconcludente. Il nostro artista canta, balla, recita, senza mai essere volgare, muovendosi con mosse eccentriche e perfettamente attinenti alla battuta del momento, con una mimica facciale assai espressiva e coinvolgente. Nel 1950 Steno e Monicelli scrivono per lui la commedia "Il Cavaliere!", divertente e stralunata.
Nel 1970 interpreta, con Fellini, la pellicola "I Clowns", nei panni di un giudice-notaio vestito da clowns e con un grosso martello in mano.
È stato anche doppiatore dell'artista Larry Semon, più noto come Ridolini.
Nei programmi radio RAI lo vediamo in:
- Rosso e Nero, trasmissione madre dei salotti radiofonici e televisivi, vede Scotti partecipare per tre anni consecutivi, il 1950/51/52
- Agenzia Scott, programma di Vittorio Metz e Marcello Marchesi del 1954
- Clandestini d'Estate, di Corbucci e Grimaldi nel 1959
Nella prosa televisiva lo vediamo protagonista nei seguenti:
- Il terzo marito, trasmessa nel gennaio del 1955
- Quel signore che venne a pranzo, trasmessa nel dicembre del 1961
- Una volta nella vita, trasmessa nel febbraio del 1963
Anche la televisione riserva all'attore la partecipazione ad alcuni programmi di rivista e film. Eccone l'elenco:
- Nel 1970 ne I Clowns e in Strategia del ragno.
- Nel 1976 ne Le cinque stagioni, sceneggiato in quattro puntate.
- Nel 1977 con Bambole, non c'è una lira, varietà in sei puntate.
- Nel 1978 con Madame Bovary, sceneggiato in sei puntate.
- Nel 1980 nel programma per ragazzi Buonasera con... Tino Scotti e Il fascino dell'insolito dove recita nell'episodio de " la stanza numero 13".
- Nel 1981 in Un'ora per voi, nella Rai Svizzera italiana.
- Nel 1983 nel programma Tutto Tino Scotti
- Nel 1984 in ... e la vita continua, serie in otto puntate.
Ecco adesso alcuni titoli di film con protagonisti Tino Scotti.
- - La famiglia Passaguai, del 1951 con la regia di Aldo Fabrizi.
- Milano miliardaria del 1951, regia di Metz e Marchesi.
- I morti non pagano le tasse del 1952.
- I pinguini ci guardano del 1955.
- Le baruffe chiozzotte del 1966 con la regia di Strehler
- I clowns del 1970 con la regia di Fellini.
- Todo modo del 1976.
Un artista che la televisione dovrebbe riproporre per far conoscere e apprezzare, soprattutto alle nuove generazioni, le capacità di saper recitare portando alla ribalta personaggi che sono parte della società, con istrionismo e allegria i loro pregi e difetti.
Foto di Tino Scotti ripreso da G.B. Poletto nel 1950 Fonte: [comune.torino.it/archiviostorico/mostre/antologia_immagini_2004/img/gdp-spettac1-04.jpg]