Conoscere Milano, una VIA la sua storia: via Pattari
Ogni via di grande città o di piccolo paese ha una sua storia, piccola o grande che sia. Questa volta vi voglio raccontare la storia della via Pattari; perché proprio questa via? È una scelta dettata dalla sorte, ho aperto il libro di tutte le vie di Milano e la prima che mi è venuta sotto gli occhi è stata questa, per cui con questa inizio.
La via Pattari è una via centrale della città, un prosieguo della via Agnello per giungere a Piazza Fontana, inoltre vi è anche la Galleria Pattari. Il nome di questa via vede diverse ipotesi, vediamone alcune.
Secondo una prima ipotesi la via troverebbe riscontro dai Patarini, detti anche Pàtari, che era un movimento religioso e politico sorto proprio a Milano nella seconda metà dell'XI secolo, il cui nome significa "straccioni", anche se diverse sono le versioni, come ad esempio quella che li legherebbe alla preghiera del "Pater noster" in quanto gli appartenenti ripetevano questa preghiera quasi in maniera ossessiva. Altra versione, che prende il via da un termine milanese, vuole che il nome prenda origine da " Patta", che era quel rettangolo di stoffa con bottoni che chiudono i pantaloni sul davanti.
Da "patta" abbiamo anche "Pattona", che era un grosso panno trapunto che si metteva sulle porte delle chiese, dei teatri, delle osterie e delle case per non far entrare il freddo e parare gli spifferi. Continuando tra i modi di dire meneghini troviamo anche "Pattèll", ossia pezza, ad esempio "Distend i patèi su la ringhera", ovvero stendere i panni sulla ringhiera, o ancora "El g'à paura perchè el sà com'el stà in di pattèi", che è come dire avere la coda di paglia. Altra derivazione è dal termine "Pattuella" che vuole identificare la camiciola che pende fuori dai pantaloni dei bambini. Dare uno schiaffo dall'alto in basso a mano piatta si diceva " Paton"; molti si ricorderanno che quando ai pavimenti era uso dare la cera, per entrare in casa si doveva mettere la "Pattinna", che indicava anche la presina per impugnare le pentole senza scottarsi o per non ustionarsi quando si stirava, era anche chiamata "Pugnetta".
Una versione che gode di buone probabilità è quella che si identifica con il termine "Pattee e Pattera", che identificava il rigattiere e/o il rivenditore, tanto che si era soliti dire " Parì ona bottega de pattee" con il significato di "sembrare una bottega da cenciaio", richiamando il termine straccioni. Ecco che allora Pattaria o Robba de pattee sottolinea una Cenceria o cenciaia, individuata anche nel modi di dire " Cos'en femm de tutta sta pattaria?", ossia " Cosa ne facciamo di tutta questa cenciaia?".
Come abbiamo potuto constatare diversi sono i termini legati al significato dato a questa Via, quale quello esatto è però non facile da identificare, tuttavia è davvero interessante scoprire come dietro o dentro un nome a volte si celi una avvincente storia.
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