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Canzoni e Cabaret a Milano

  • Alessio Corini

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Uno dei generi spettacolari di maggior successo nella nostra Milano è sempre stato il cabaret. Esso affonda le sue radici nel lontano XVI secolo quando letterati, banditi e personaggi dei bassifondi di Parigi frequentavano La Pomme de Pin che altro non era se non una taverna di malaffare il cui vero spettacolo era costituito dai suoi avventori che, tra battute, poesie e canzoni, passavano insieme momenti di allegria e spensieratezza.

Col passare dei secoli il cabaret si è evoluto in una forma teatrale più «intellettuale» caratterizzata da una notevole carica satirica. Le sue origini restano, tuttavia, popolari e a testimoniarlo vi è il ricorso frequentissimo nell'ambito degli spettacoli di cabaret a una delle forme artistiche più «popolari» in assoluto, ovvero la canzone!

In particolare, nella storia del cabaret milanese, numerose sono le figure di artisti/cantanti/cantautori che hanno animato (e tuttora animano) le serate degli appassionati di questo genere di spettacolo.

Come non ricordare qui le indimenticabili performance di Walter Valdi al Derby Club con le celebri «Vacaputanga» «Coccodì e Coccodà» o «Il Palo della banda dell'Ortica» quest'ultima resa celeberrima dal grandissimo Enzo Jannacci? Lo stesso Jannacci che costruì la sua esperienza cantautorale (capace poi di sancirne anche il successo discografico) nell'ambito del cabaret con pezzi a un tempo irresistibilmente comici e tragici come «Il primo furto non si scorda mai», «Andava a Rogoredo» e «El purtava i scarp del tennis».

E non è forse alla tradizione cabarettistica che si è rifatto Giorgio Gaber con le sue celebri versioni de «La balilla» e «Porta Romana» e con brani come «La ballata del Cerutti» lungo un itinerario artistico personale che lo ha poi portato alla creazione del cosiddetto «Teatro Canzone»?

Impossibile, poi, non menzionare a questo riguardo, il contributo fornito alla canzone cabarettistica milanese da un personaggio come Nanni Svampa che, sia come solista, sia in collaborazione col famoso gruppo musicale de I Gufi ha scritto e cantato alcune delle più note ballate da osteria come «El gir del mond», «La Rustisciada», «Risotto di osterie» e molte altre.

Dobbiamo infine celebrare la comicità raffinata e surreale delle canzoni del duo composto da Cochi Ponzoni e Renato Pozzetto che con «Come porti i capelli bella bionda», «La canzone intelligente» e «E la vita e la vita» sanno a tutt'oggi divertire vecchie e giovani generazioni di spettatori.

Del resto anche cabarettisti contemporanei come Paolo Rossi e Claudio Bisio hanno attinto a piene mani dalla tradizione summenzionata arricchendola a loro volta con pezzi decisamente spassosi (viene in mente Rapput di Bisio per esempio). Ancora oggi se si è abbastanza fortunati si può incontrare in qualche locale milanese, qualcuno con una chitarra in mano capace di rendere allegra la serata con quattro accordi e una buona dose di sense of humour.

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