Alla riscoperta delle Osterie: Tradizioni e Proverbi
L’Osteria vuole identificare un locale pubblico con mescita di vino e servizio di trattoria. Ad osteria si suole accompagnare anche il termine Taverna o anche Bettola, va comunque precisato che vi è una differenza, infatti, la taverna è più un locale rustico a funzione ristorante, mentre con bettola si dovrebbe intendere un luogo più di rifugio che di ristoro, e comunque classificata come una osteria di basso livello.
Oggi di osterie non ne sono rimaste molte, anche se alcune sono davvero ospitali e offrono un servizio di trattoria di tutto rispetto. Ricordo alcune osterie che si trovavano in piccoli borghi lungo il Naviglio Pavese quando, con amici, mi fermavo per gustare un piatto di rane, prima di proseguire nel cammino. L’osteria la considero più intima, più semplice, autentica, meno sofisticata di un ristorante. Era frequentata da gente semplice, Contadini, Operai, gente povera, dove però bastava qualcuno che dava fiato ad un organetto o una fisarmonica per accendere gli animi. Per chi ha vissuto questi momenti non può dimenticarseli.
Con quest’articolo però vi voglio intrattenere su alcuni proverbi che hanno come protagonista proprio l’osteria mentre, in articoli successivi, presenterò altri aspetti legati ad essa.
- Chi fa i conti senza l’oste, gli conviene farli due volte. Un invito alla prudenza.
- Meglio in osteria che in farmacia. Valorizza il piacere di mangiare e bere rispetto all'acquisto di medicine.
- Non domandare all’oste se ha buon vino, perché la risposta sarà sempre affermativa.
- Oste sull’uscio, pochi clienti. Un'osservazione astuta sulla gestione dell'osteria.
- La botte dà il vino che ha. Un monito all'attenzione.
- È buono come il pane, usato per descrivere un oste accogliente.
- Il vino e le donne fanno perdere la testa agli uomini. Un'osservazione sui piaceri della vita.
- Il vino è la mammella dei vecchi. Riflette sulla presenza di uomini anziani nelle osterie.
- Liberaci, o Signore, dalla figlia dell’oste. Un riferimento ironico alla tentazione.
- Per fare l’oste ci vogliono tre cose: la donna bella, il vino buono e l’uomo coglione. Nessuna spiegazione necessaria.
- Né in osteria né a letto si diventa vecchi. La ricerca eterna della giovinezza.
- All’osteria si è sempre in compagnia. La socialità dell'osteria.
- Quando l’ostessa è bella anche il vino è più buono. L'influenza della bellezza sull'esperienza.
- Non diventare il capo della compagnia, perché sarà lui a pagare.
- Le disgrazie sono sempre pronte, come i tavoli delle osterie.
- Quando piove e c’è bufera, è vuota la piazza e piena l’osteria.
- L’invito dell’oste non è senza costo.
- Colui che ha accordato l’oste può andare a casa.
- Il furfante trova sempre tre cose: l’osteria, l’ospedale e la prigione.
- In chiesa con i santi e all’osteria con i golosi.
- In mare non c’è l’osteria, un monito sulla sicurezza.
- Il miglior condimento è l’appetito, visto fuori da un locale.
- Le osterie sono un bene universale.
- L’ostessa raccomanda vino e atmosfera allegra, per il suo vantaggio.
Questi proverbi evocano la nostalgia per un'epoca in cui le osterie erano il cuore pulsante della vita sociale. Sarà possibile ritrovare oggi quell'atmosfera di un tempo?
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