Candy, storia della prima lavabiancheria italiana
Non è possibile tralasciare, parlando delle aziende lombarde, una società che ha fatto la storia nelle case degli italiani, mi riferisco alla Candy, marchio storico e da tutti conosciuto.
Quest’azienda nasce nel 1945 a Monza quando le Officine Meccaniche Eden Fumagalli, realizzano la “Modello 50”, prima lavabiancheria completamente italiana, presentata alla Fiera di Milano nel 1946.
È con quest’occasione che il signor Eden con i suoi tre figli, Enzo, Niso e Peppino, riorganizzano la produzione facendo nascere la “Candy”. Il figlio Enzo, prigioniero di guerra negli Stati Uniti, invia schizzi e descrizioni di una lavabiancheria elettrica già presente tra le famiglie americane, questo fatto offre l’occasione per dirottare l’azienda sulla produzione di elettrodomestici. Nel 1950 la Candy lancia sul mercato la “Bi-Matic”, prima lavatrice italiana semiautomatica, seguita dalla “Automatic”; un successo, che apre le porte del mercato estero.
Undici anni dopo diviene operante la nuova sede di Brugherio, rinnovata e ingrandita, con laboratori di ricerca e sviluppo. Tra le nuove produzioni, nel 1966 escono sul mercato la “Stipomatic”, lavastoviglie automatica e la lavabiancheria “Superautomatic”. La Candy rafforza la sua presenza sul mercato e riveste un ruolo sempre più marcato, grazie anche ai suoi nuovi prodotti firmati da importanti designer. Il suo sviluppo porta ad acquisizioni di altre case produttrici, quali ad esempio la Kelvinator UK, la Zerowatt e altre.
È del 1995 l’acquisizione della “Hoover European Appliances”, leader nel floor-care, ossia nella cura del pavimento. Al compimento dei sessant’anni di attività, il gruppo Candy amplia ulteriormente la sua base produttiva, e lo stabilimento è ammodernato per una produzione destinata al mercato russo. Un’affermata azienda cinese, la Jinling, entra, nel 2006, a far parte del Gruppo, portando la propria esperienza maturata nel mercato asiatico. Un anno dopo si sottoscrivono accordi con la Turchia e i Paesi Nordici, acquisendo nuovi marchi, mentre nel 2009 il segno distintivo Candy amplia il mercato con l’Australia e la Nuova Zelanda, dopo aver aperto una filiale a Dubai.
Diversi sono i centri produttivi sparsi nel mondo; per l’Europa il riferimento è lo stabilimento di Brugherio, in provincia di Monza e Brianza in Lombardia, dove si produce macchinario per lavabiancheria a carica frontale, mentre per la produzione di cucine, forni, piani di cottura il riferimento è allo stabilimento sito in Turchia.
Nel 2012 il Gruppo Candy ha inaugurato il nuovo complesso industriale in Cina. Una curiosità, nel 2009 dallo stabilimento di Brugherio è stato prodotto l’elettrodomestico numero cento milioni dal 1945, davvero un bel record.
Il marchio Candy è, nel tempo, cambiato poco, ha mantenuto di solito il colore azzurro, richiamo sicuramente all’acqua, mentre alcune volte la scritta appare completamente nera. La lettera C presenta sempre la sua caratteristica arcuata, mentre l’intera parola a volte è più riempita e ingrossata.
Diversi nel tempo sono stati gli spot pubblicitari immessi nel mercato dei vari mass media, dai più datati ai più moderni. Ne riporto alcuni a piè dell’articolo.
Prima di terminare, riporto una frase citata da Peppino, uno dei figli di Eden Fumagalli, dice: “Il compito di un’azienda è lavorare seriamente, realizzare prodotti intelligenti e venderli a un prezzo onesto”. Un industriale cui va sicuramente un plauso, non solo per il suo pensiero, ma per la capacità dell’imprenditoria lombarda.