Alemagna: il panettone da Melegnano conquista il mondo
Voglio iniziare questo mio percorso tra le Aziende milanesi e lombarde, con un prodotto che solletica la nostra golosità, e precisamente dall'Alemagna.
Ritengo che quasi tutti abbiano visto e sentito citare questo marchio, ma soprattutto gustato i suoi prodotti, e allora proviamo a fare una passeggiata nella storia per conoscerne di più.
Tutto inizia nel 1921 quando il signor Gioacchino Alemagna, decide di aprire a Melegnano, comune a circa dieci chilometri a sud-est di Milano, un’azienda per la produzione dolciaria. L’idea ha successo, così si apre la prima pasticceria Alemagna in Via Carlo Alberto a Milano, siamo all’inizio degli anni trenta, cui segue l’apertura in uno storico locale di Via Manzoni, in pieno centro cittadino.
La produzione Alemagna a levitazione naturale dei propri impasti trova un favorevole riscontro nei consumatori e così, nel 1937, la ditta s’ingrandisce e trova, in un’ex filanda in Via Silva, periferia di Milano, la possibilità di sistemare i propri impianti di produzione, aumentando e allargando il proprio mercato, senza rinunciare a una garanzia di qualità. Possiamo dire che adesso, con Alemagna, il panettone diventa un dolce per tutti, non solo a Milano, ma in tutta Italia. Significativo in proposito il documento messo in onda dal “Giornale Luce” il 29/11/1939, dove si vedono operai al lavoro nella pasticceria e si descrivono le varie lavorazioni. Gli anni quaranta vedono i panettoni Alemagna varcare le nostre frontiere e conquistare il mondo, spediti in confezioni a “cappelliere” dove primeggia una “A” maiuscola.
I milanesi fanno della Pasticceria Alemagna in Piazza del Duomo il loro punto di ritrovo serale e, soprattutto, domenicale. Sui muri delle città lombarde campeggiano i manifesti della colomba bianca di Alemagna, poi negli anni quaranta, il figlio Alberto, renderà ancora più conosciuto il marchio della ditta grazie al disegno del Duomo di Milano stilizzato.
Gli anni 50/60 sono tempi di boom anche per quest’azienda dolciaria, l’espansione porta alla diversificazione del mercato, ecco allora la produzione di gelati, di caramelle, molti ricordano senz'altro le Charms, e le Sanagola, per arrivare agli Autogrill Alemagna, che s’incontravano sulle nostre autostrade. Chi porta un po’ di anni sulle spalle non può non ricordare il famoso “Carosello”, con le sue pubblicità, tra cui quella dell’Alemagna che recitava così:
- Alemagna. Ullallà è una cuccagna!
La crisi petrolifera degli anni settanta - ottanta, ha messo a dura prova anche un’azienda affermata come l’Alemagna, e, nonostante che nei consumatori non viene meno l’affetto per questo marchio, le difficoltà si fanno sentire piuttosto pesantemente. Le vicissitudini vedono la proprietà cedere il 50% del pacchetto azionario alla SME, acronimo che significa Società Meridionale di Elettricità, facente parte del gruppo IRI e che aveva già rilevato la Motta, rinomata azienda dolciaria fondata a Milano nel 1919. Nel 1993 tutto finì nelle mani della multinazionale svizzera Nestlè la quale, nel 2009 la passa all’industria dolciaria italiana “Bauli”.
Oggi il marchio della grande “A” si è riguadagnato orgogliosamente la sua origine italiana e, grazie a una nuova immagine, il mito Alemagna ritorna a farsi apprezzare come simbolo di vera eccellenza.
Molte sono state le locandine pubblicitarie dell’Azienda, ne rammento alcune, ad esempio quella della colomba bianca che vola ad ali spiegate, con sotto un furgoncino per il trasporto dei dolci, oppure quella che vede la figura di un angelo custode che presenta, su un piatto, un panettone. In un altro si vede un panettone tagliato e sullo sfondo il Duomo di Milano, o quelle di una confezione aperta di caramelle Charms.
Simpatico anche uno spot del 1992 in cui si presentano con brio proprio queste caramelle, oppure la scenetta del Carosello che vede protagonista Lia Zoppelli con Enrico Viarisio in viaggio su un treno.
Un marchio della nostra storia imprenditoriale lombarda.
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