Cosa vuol dire nell’italica lingua? La sostituzione inutile di parole con l'Inglese
Tutti ormai sappiamo di come alcune parole inglesi siano usate al posto delle nostre italiane; anzi direi abusate penalizzando così la nostra poetica italica lingua. Sicuramente mi si farà notare che sono i tempi che portano ad usare la lingua inglese, sarà, ma ciò può essere a livello di rapporti internazionali, ma in un linguaggio diciamo “casalingo” non ne riscontro la necessità. Chiamiamo le cose con il loro nome affinché sia comprensibile a tutti, ecco perché vi riporto alcune di queste parole inglesi che ben potrebbero essere dette in italiano.
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After shave: lozione dopobarba. Volete mettere il piacere di dire: “mi passi la lozione” con: “mi passi l’after?”
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Air bag: salvavita gonfiabile. Se non altro ti dà il senso di un oggetto importante che può salvarti la vita.
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Appeal: il piacere di essere attraente, allettante. Immaginate di sentirvi dire: sei davvero un soggetto appeal! Che tristezza!
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Baby sitter: custode di un bimbo/a piccolo. Si dice anche “Tata”, termine infantile usato dai piccoli per dire babbo.
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Background: sfondo, ambiente, contesto, lontano, remoto, posteriore. Non mancano in italiano termini appropriati per sottolineare un avvenimento o che altro, senza usare un unico termine.
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Barman: è il nostro barista. Qui bisogna ammettere che chiamare barman piuttosto che barista fa più scic sicuramente.
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Battery pack: un pacco contenente pile.
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Big: grande. È più simpatico sei grande o sei big? A voi la scelta.
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Black-out: nero-fuori, ossia spento, chiuso, disattivato.
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Blister: si suole intendere una confezione per medicinali o compresse in genere. Confezione è decisamente più comprensibile.
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Block – notes. Ma diciamo blocco per appunti santo cielo!
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Body painting: corpo dipinto, truccato. Viva l’italiano!
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Boyfriend: ragazzo amico del cuore, fidanzato. Boyfriend, ma dove trovate la poesia in questo termine?
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Breakfast: pausa veloce, prima colazione. Anche qui con il termine inglese non si “gusta”.
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Check in: controllo, ispezionare dentro; la persona o il bagaglio. Non è molto più semplice dire controllo o ispezione?
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Check up: controllo medico generale; chiunque in italiano lo capisce.
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Chewing gum: masticare la gomma. Meglio gomma da masticare.
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Comfort: diciamo benessere dai!
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Convention: diciamo raduno, convegno.
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Count down: anche in questo caso è meglio conto alla rovescia.
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Cover girl: cover sta per copertina e girl per ragazza, ma volete mettere la sonorità di ragazza con girl!?
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Cult: diciamo culto, mettiamoci questa o in più.
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Day hospital: ospedale diurno per i casi meno gravi.
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Fast food: rapido cibo, ovvero ristorante che serve cibi precotti o comunque di veloce preparazione.
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First lady: prima signora. La moglie di un capo di stato; è così difficile dire il presidente tal dei tali con la sua signora, o moglie?
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Flirt: breve relazione sentimentale, è sicuramente più poetico dire: è stata una breve relazione sentimentale, è meno sterile.
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Hot dog: cane caldo, cioè panino con wurstel, ed è quello che ho chiesto quando sono stato a Merano.
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Impeachment: incriminazione; termine molto più chiaro in italiano e capito da tutti.
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Junk food: cibo spazzatura, alimenti industriali di qualità scadente.
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Junk mail: posta spazzatura, come la pubblicità non richiesta.
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King – size: più grande, di misura, del normale. Dirlo in italiano non guasta no?
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Kitsch: in italiano: oggetti di cattivo gusto.
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Mass media: sono i mezzi di informazione.
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New age: nuova età. Movimento culturale statunitense.
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Open space: spazio aperto, italianamente chiarissimo.
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Pool: gruppo di soggetti che prende parte a una iniziativa. È perché si vuole risparmiare sulle parole?
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Posh: elegante, di gran lusso. Viva l’italiano.
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Rumors: voci. In italiano chiacchiere, dicerie, pettegolezzi; tre affermazioni che contengono le loro diversità e che la nostra lingua ben sottolinea.
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Self-made-man: persona che ha raggiunto il successo con le sue sole forze, che si è fatto da sé.
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Shopper: sacchetto per la spesa.
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Shopping cart: compere col carretto, cioè col carrello.
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Shopping: fare spese, girare per negozi. Si può dire benissimo anche in italiano, a meno che non si vuole apparire.
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Terminal: capolinea.
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Top model: modella, indossatrice di successo. In italiano, dai!
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Tutor: insegnante privato o responsabile di un piccolo gruppo di allievi.
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Up-to-date: attuale, all’ultima moda. Diciamolo nella nostra lingua, per favore.
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Week – end: fine settimana, ossia sabato e domenica.
Sono giunto alla fine di questo articolo un po’ polemico e un poco faceto, che tuttavia vuole rimarcare l’importanza di non emarginare la nostra bella e romantica lingua italiana quando non ce ne sia davvero necessità.