GIOCHI DI CARTE: classico passatempo divertente
Da un po' di tempo a questa parte, per una causa ben conosciuta, siamo costretti a trascorrere parecchio tempo tra le mura domestiche, e poiché non si può certamente stare davanti a un apparecchio televisivo o al telefonino o altro aggetto per ore, né leggere continuamente, penso ritornino in auge i giochi da tavolo, tra cui le mai tramontate carte da gioco.
Orbene, con quest'articolo vi voglio presentare un elenco di giochi che si possono fare con un mazzo di carte; sicuramente molti sono conosciuti, altri forse un po' meno. Mi limito ad un elenco con brevi note.
- BACCARA'. Nome di etimologia sconosciuta. È uno dei giochi d'azzardo per eccellenza, tuttavia si può benissimo giocare anche tra amici tanto per passare un momento in compagnia. Si gioca con sei mazzi di carte francesi, senza jolly, per un totale di 312 carte. Al gioco possono partecipare più persone, anche se gli attivi sono solo tre, ovvero: il " banchiere" e altre due persone dette "punte". Lo scopo è realizzare nove punti.
- BRIDGE. Il nome deriverebbe dal turco col significato di " uno-tre" in quanto tre giocatori sono impegnati nel gioco, mentre un quarto cede le carte. Vince chi realizza il numero di prese con cui si è impegnato nella dichiarazione iniziale. È un gioco in cui la fortuna conta poco ma molto la matematica.
- BRISCOLA. Deriverebbe da britsche, "strumento per battere", in questo caso colpo dato con la mano per accompagnare la carta. Il mazzo è composto da 40 carte. Si può giocare in due o in quattro, e vince chi raggiunge i 60 punti. La vittoria finale di solito è stabilita in tre partite.
- RAMINO. Per la sua semplicità è definito un gioco di compagnia e di società, pur presentando molte varianti. La versione più diffusa è quella che prevede due mazzi di carte, per un totale di 108 carte più jolly o matte. Si può giocare anche con un solo mazzo se i giocatori sono solo due.
- SCALA QUARANTA. È una derivazione del Ramino, anche se oggi viene considerato gioco a sé stante. Si gioca con due mazzi da 52 carte e 4 jolly e l'ideale sarebbe giocare in quattro o cinque, ma comunque è possibile anche in due. La partita si gioca a 101 punti.
- SCOPA. Il termine deriverebbe dal fatto che chi ha carte simili alle carte del banco le prende, ossia "scopa" il banco pulendolo dalle carte, È il gioco di carte italiano per eccellenza. È un gioco che aiuta a riflettere e al ragionamento, e la cui origine risale al XV secolo. Occorre un mazzo da 40 carte, e ogni partita, a secondo degli accordi presi, si gioca agli 11 – 21 o 31 punti. Altri giochi di scopa sono: lo Scopone, lo Scopone scientifico e la Scopa d'assi. Le regole sono sostanzialmente le medesime.
- SETTE E MEZZO. Un gioco di carte semplice che si può giocare anche tra ragazzini. Il gioco consiste nel riuscire a fare sette e mezzo con due carte, che avviene con un sette e una figura oppure con la matta più una figura, che in questo caso viene definita " sette e mazzo reale" che permette, a chi lo ottiene, di divenire mazziere, ossia di tenere il banco.
- TERESINA. È una variante del poker, e il nome deriva da uno Stato degli USA. Si gioca normalmente in due, tuttavia in Italia è stato ampliato a più giocatori. Non è previsto, come nel poker, il ricambio di carte.
- TERZIGLIO. Il termine deriva dal fatto che si gioca solo in tre, ognuno per conto suo. Si usa un normale mazzo di 40 carte, seguendo le regole del Tresette.
- TRESETTE. Uno dei giochi più conosciuti e praticati essendo di facile apprendimento. Il nome deriva probabilmente dal fatto che nella versione più antica il conquistare tre sette dava diritto a uno o più punti. Per giocare occorre un mazzo di quaranta carte, arrivando, per vincere, a 21 punti. Si gioca in quattro. Vi sono alcune varianti quali: Tresette col morto, Tresette a non prendere o Cotecchio.
Termino qui la succinta descrizione, anche se devo tralasciarne altri, ma per esigenze di un articolo, non posso dilungarmi oltre. Vi sarebbero anche da descrivere i Solitari, i giochi di carte per bambini e quelli insoliti, ma questo sarà magari frutto di articoli successivi.
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