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Gli Oratori campestri: scopriamone alcuni molto vecchi

Cosa si intende per Oratori campestri definiti anche “il tesoro dei poveri?”. L’Oratorio è un luogo sacro destinato al culto divino pubblico. Nell’attuale legislazione canonica si hanno tre classi di oratori: Pubblico, semipubblico, privato o domestico. Sin dai primi tempi del cristianesimo si sono avute Cappelle isolate e di piccole dimensioni, ma dal secolo XVI, dopo la Controriforma gli oratori ebbero un grande sviluppo. Di oratori ne esistono tantissimi, in questo articolo ve ne voglio far conoscere alcuni presenti nella nostra bella terra di Lombardia.

Il primo oratorio è quello che si trova nel comune di Carpiano, nella provincia milanese, precisamente nella Cascina Zunico, e dedicato a Sant’Ambrogio. Risalgono al 1570 le più antiche notizie di una visita a questo oratorio. altre visite pastorali si sono avute negli anni 1609,1617,1641, 1673,1749. Dobbiamo arrivare al 1832 perché l’oratorio divenga oggetto di attenzione dell’Ente preposto che concederà piccoli lavori di manutenzione. Lo scultore milanese Enrico Zavatoni, nel 1902, restaura l’altare.

Lasciato l’oratorio di Zunico, eccoci ora in quello di Trognano nel comune di Bascapè in Pavia. L’oratorio, ora non più attivo, è dedicato a San Giuseppe. La sua costruzione risale al 1723 grazie a Giuseppe Prata che abbraccerà lo stato ecclesiastico, venendo ordinato sacerdote nel 1692. Un oratorio, questo, di notevole pregio e interesse artistico, come ad esempio una Natività lignea Quattrocentesca che nel 1979 viene depositata presso la Civica Pinacoteca Malaspina di Pavia, per poi trovare posto definitivo, dopo un restauro, presso le Civiche Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco di Milano.chiesa e oratorio trognano foto cicala

Portiamoci adesso a Gaggiano, e precisamente a Montano all’oratorio di Santa Maria Assunta. Si ricorda la visita del cardinale Federico Borromeo nel 1620. Purtroppo nel 1878 l’oratorio viene ridotto a uso profano e adibito da parte dei fittabili a deposito di grano e poi letame. Tutti gli arredi asportabili sono stati tolti e trasferiti in Milano e nel vicino oratorio di Tavernasco. L’oratorio si era ridotto in uno stato avanzato di degrado, sino a che, nel 1914, grazie al parroco Vigano Certosino, si provvide a un suo recupero sino alla sua riapertura al culto.

Oratorio di San Rocco a Riozzo, nel comune di Cerro al Lambro. Al tempo della visita del Borromeo, nel 1567, l’oratorio era dedicato a San Giuseppe. All’interno vi sono degli affreschi con raffigurazioni di Santi e un interessante gruppo marmoreo raffigurante la Madonna con il Bambino e Angeli. Nel 1847 l’oratorio entra in possesso dei Luoghi Pii Elemosinieri. Nell’anno 2021 il Governo stanzia una somma per necessari lavori di recupero e restauro dell’oratorio.

Oratorio di Sant’Antonio in località Moriggia, frazione del comune di Gallarate, e di proprietà della famiglia Martinelli. Per molti anni servì come piccolo santuario e camera ardente per gli avviatori del vicino campo volo e nominato dalla popolazione “la chiesetta dell’aviatore”. Dopo la seconda guerra mondiale l’oratorio venne abbattuto.

Sul territorio di Cinisello Balsamo a partire del 1567 si registra la presenza di due oratori: l’oratorio di San Bernardino presso la frazione di Robecco, e quello dedicato a Santa Margherita alla Cornaggia. Dieci anni dopo sorgono l’oratorio dedicato a Santa Maria e quello a San Marco, tutti incorporati in diversi nuclei privati.

Piccolo oratorio campestre, intitolato ai santi medici Cosma e Damiano, sorge nel mezzo di una fitta boscaglia all’incrocio tra le strade di Arsago Seprio con Crugnola e una seconda che collegava il Bettolino di Gallarate con Cimbro e di lì al lago Maggiore. La costruzione risale al XII secolo. Buono lo stato di conservazione, ed aperto al culto.

L’ultimo oratorio che vi presento è quello della località Cantalupo a San Giuliano Milanese dedicato a San Lorenzo. L’oratorio fu ultimato il 26 settembre del 1602, con aggiunta della sacrestia e del campanile negli anni 1609 e 1622. Negli anni 2003/2004 si procedette a un impegnativo programma di restauro e riqualificazione dell’oratorio e della annessa casa del cappellano.

Qui termino questo breve excursus tra alcuni oratori lombardi, lasciando ai lettori il piacere di riscoprirne molti altri.

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