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L'usanza del Triduo dei morti

triduo defuntiIl Triduo o Ottavario per i morti era ed è un'usanza della Chiesa cattolica per onorare i nostri cari defunti e ricordare anche quelli dimenticati. Un tempo tale rito si teneva nella stagione invernale, poiché la gente era meno impegnata con il lavoro nei campi, oggi in alcune realtà il Triduo si celebra nei giorni della Quaresima.

Sugli altari venivano costruiti apparati sontuosi e molto decorativi, illuminati da moltissime candele, erano le così dette "macchine delle quarantore o del Triduo" al centro del quale viene collocato l'ostensorio contenente l'Ostia consacrata per l'adorazione.

In alcune chiese vi erano anche gli "scudi", dipinti dello stesso colore dell'apparato sull'altare e appesi alle colonne della chiesa ed anch'essi illuminati da candele; così come era possibile vedere, tra una colonna e l'altra, la "chioccia" che portava altre candele. Queste vistose "macchine", a volte veri capolavori d'arte, traggono origine dall'abitudine di erigere costruzioni provvisorie, di solito in legno, per festeggiare l'ingresso in città di re, principi, eroi, autorità della Chiesa. Ne abbiamo un esempio nella nostra Milano che già nel 1600 usava questa modalità. Prassi usata anche da casate nobiliari che sulle facciate dei loro palazzi signorili mettevano paramenti posticci, drappi e tessuti preziosi per far vedere la loro nobiltà di fronte al popolo.

La predicazione, di solito affidata ai frati, verte sul tema dei Novissimi, ossia della Morte, del Giudizio, dell'Inferno e del Paradiso, realtà, soprattutto quello inerente la morte, che riguarda tutti indistintamente. La vita, se ci pensiamo bene, è un cammino verso "Sorella morte", come diceva San Francesco, per cui è bene non scordarlo e prepararsi per affrontare, come si diceva allora "una buona morte".

Dopo l'omelia durante la Messa, ci si reca in processione al cimitero, a volte portando un lume acceso che poi si deposita sulle tombe dei propri cari, ma soprattutto recitando apposite preghiere, che hanno lo scopo di intercedere per i defunti e chiedere che gli stessi, che sono nella felicità del Paradiso, di intercedere per i vivi. In alcune parrocchie vi era l'uso di raccogliere, durante il Triduo, generi alimentari o denaro, per poi farne dono a quelle famiglie in difficoltà.

Anche l'aspetto iconografico, anche laico, presenta elementi decorativi molto interessanti, con la funzione di richiamo a queste realtà future.
L'idea di commemorare i defunti in suffragio, anche se un "culto dei morti" è nato con l'umanità, nasce da un rito bizantino, poi adottato dalla Chiesa.
L'ipotesi che ha portato a questa solennità potrebbe derivare dalla risposta cattolica alle negazione, da parte dei protestanti, dell'esistenza del Purgatorio, senza il quale non avrebbe nessun senso la preghiera di intercessione per i defunti. Oppure per sottolineare la fede nella presenza del Corpo e del Sangue di Cristo nell'Ostia consacrata, presenza riaffermata dal Concilio di Trento. Le due ipotesi potrebbero però formarne un'unica.

Oggi l'usanza di abbellire l'altare con la "macchina" è un poco scemato, soprattutto nelle grandi città, tuttavia la consuetudine, per fortuna, esiste ancora e in moltissime chiese di piccole cittadine o in borghi di paesi di campagna o montani, la tradizione rimane, e poter vedere queste opere non lascia sicuramente delusi, anche se lo scopo primario è quello di intercedere con la preghiera per i nostri defunti.

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