La Giubiana o Festa della Giobia: festa popolare contadina
Come da tradizione, l’ultimo giovedì di gennaio in Piemonte e Lombardia si celebra il falò della Giubiana, un rituale che illumina le tenebre invernali con la speranza che il rogo arda bene e velocemente, allontanando l’inverno e propiziando il nuovo anno.
L’evento, organizzato ogni anno in numerose piazze del nord Italia, prevede l’accensione di un grande falò in cui viene bruciato un fantoccio di paglia vestito di stracci – la Giubiana – simbolo delle difficoltà dell’anno passato e del rigore dell’inverno.
📜 Il significato del nome "Giubiana"
Le ipotesi sull’origine del nome sono molteplici e variano a seconda della regione in cui si celebra il rito:
🔹 Gibiana nella bassa Brianza
🔹 Giobbia in Piemonte
🔹 Giöeubia nel Varesotto
🔹 Giubiana / Giübiana / Gibiana nell’alta Brianza e nel comasco
🔹 Zobiana in Trentino e nel Bresciano
Secondo alcune teorie, il nome Giubiana deriverebbe da "Joviana", in riferimento a Giunone, dea della fertilità, o a Giove (Jupiter-Jovis in latino), da cui l’aggettivo Giovia, che potrebbe spiegare la celebrazione del rito proprio di giovedì.
Curiosamente, il giovedì era anche il giorno in cui, secondo la tradizione popolare, le streghe compivano i loro riti esoterici.
🔥 La leggenda della Giubiana
Tra le diverse leggende legate a questa figura, una delle più note è ambientata nel XII secolo e narra che Giubiana fosse una castellana traditrice che, per amore, consegnò la città di Cantù ai nemici durante la guerra tra milanesi e comaschi. Scoperta e condannata, fu bruciata viva in piazza, proprio come si faceva con le streghe.
Un’altra teoria ricollega la Giubiana ai riti celtici del I secolo d.C., quando i sacerdoti druidi bruciavano fantocci di vimini intrecciato per ingraziarsi gli dèi prima di una battaglia o per favorire buoni raccolti.
Alcuni studiosi, invece, fanno risalire la tradizione ai primi secoli del Cristianesimo, quando i sacerdoti bruciavano simbolicamente le divinità pagane per sancire la vittoria della nuova fede.
👻 Il significato della Giubiana nelle tradizioni popolari
📖 Secondo il linguista Cherubini, autore di un vocabolario milanese-italiano pubblicato tra il 1839 e il 1843, la parola "Giubiana" significherebbe "fantasma", e il falò sarebbe quindi un modo per esorcizzare gli spiriti maligni.
📖 Secondo Angelico Prati, autore di un vocabolario etimologico del 1951, il termine avrebbe anche il significato di "donna vile".
📖 In Trentino, la "Zobiana" è sinonimo di strega, mentre nel dialetto bresciano il termine assume un significato più offensivo, legato all’idea di donna dissoluta.
🧙♀️ L’aspetto della Giubiana: una strega dalle gambe lunghissime
Un’altra leggenda descrive la Giubiana come una strega alta e magra, con gambe lunghissime e calze rosse, che vive nei boschi e si sposta di albero in albero, terrorizzando i bambini.
Si racconta che ogni ultimo giovedì di gennaio la Giubiana scendesse nei villaggi alla ricerca di un bambino da mangiare.
🍚 La trappola del risotto alla luganega
Un’antica storia racconta di una madre astuta che, per salvare il proprio figlio, preparò un’enorme pentola di risotto giallo con luganega e la mise sulla finestra.
Attirata dall’irresistibile profumo, la Giubiana si precipitò a mangiare il risotto con foga. Tuttavia, concentrata sul cibo, non si accorse che stava per sorgere il sole. E quando i primi raggi dell’alba la colpirono… morì all’istante, poiché – secondo la tradizione – la luce solare è fatale per le streghe.
📌 Ancora oggi, durante la festa della Giubiana, si mangia il risotto con la luganega accompagnato da un bicchiere di vin brûlé! 🍷
📜 Poesia dialettale brianzola sulla Giubiana
La Giubiana e 'l Gianè
van in lecc cun frecc i pè,
quand el suna mezanot
hien su a mangia ul risot.
La Giubiana la va a spass,
tuta bruta cui margasc.
Tuta la gent la ga va a drè
chi pica i padei chi pica i pè.
E quand la riva in piaza gronda
tut ga fan festa grande.
E per finila in allegria
briisan lè e la stregoneria.
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