Poesie natalizie per un Santo e Magico Natale
Lo scorso anno avevo dedicato un articolo alle Canzoni natalizie, quest'anno desidero dedicarlo alle poesie, ve ne sono moltissime, per cui mi limiterò nella citazione. Si va da poesie più "sofisticate" a versi più semplici, che comunque esprimono il sentimento di questa significativa festa religiosa già per sè stessa carica di poesia e sentimento.
Ecco allora alcune liriche.
La prima che vi propongo è del poeta, drammaturgo e illustratore inglese Laurance Housman e si intitola:
Il mistero di Natale
La Luce guardò in basso
e vide le tenebre:
" Là voglio andare"
disse la Luce.
La Pace guardò in basso
e vide la guerra:
" Là voglio andare"
disse la Pace.
L'Amore guardò in basso
e vide l'odio:
" Là voglio andare":
disse l'Amore.
Così apparve la Luce
e risplendette.
Così apparve la Pace
e offrì riposo.
Così apparve l'Amore
e portò vita:
questo è il mistero del Natale.
Una poesia questa, a mio avviso, carica di pathos che non può lasciare indifferenti nella sua semplicità immersa nell'Amore di Dio per l'umanità.
Quest'altra invece è una lirica di Boris Pasternak, scrittore e poeta russo. Sicuramente molti lo ricorderanno per il suo romanzo, divenuto anche un film, "Il dottor Živago", ma questa volta vi trascrivo questa sua poesia sul Natale dal titolo:
La stella di Natale
Era pieno inverno.
Soffiava il vento nella steppa.
E aveva freddo il neonato nella grotta
nel pendio della collina.
L'alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici
stavano nella grotta,
nella culla vagava un tipeido vapore...
e lì accanto, mai vista sino allora
più modesta di un lucignolo
alla finestrella d'un capanno,
traluceva una stella sulla
strada di Betlemme...
Una poesia che non finisce, infatti, quei puntini dopo Betlemme lasciano intuire la vita di quel neonato che da quel piccolo borgo di gente semplice e povera si irradierà portando la Luce della salvezza a tutta l'umanità.
La terza poesia è del poeta e scrittore torinese Guido Gustavo Gozzano, e che sicuramente molti avranno studiato a scuola, quando ancora studiare a memoria, soprattutto le poesie, era la norma. Il titolo è:
È nato! Alleluia!
È nato! Alleluia, alleluia!
La notte che già fu si buia
risplende di un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaie
suonate! Squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma come nei libri hanno detto
da quattromill'anni i profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Da quattromill'anni s'attese
a quest'ora su tutte le ore.
È nato, è nato il Signore!
È nato nel nostro paese.
Risplende d'un astro divino
la notte che già fu si buia.
È nato il Sovrano Bambino,
è nato! Alleluia, alleluia!
Indubbiamente riporta agli anni della scuola, e ricordo che mi aveva colpito, allora come oggi, quel "è nato nel nostro paese"... qui dove abito anch'io, anzi direi "è nato per ogni paese del mondo".
Questa poesia è un omaggio alla poetessa milanese Giuseppina Angela Merini, più conosciuta come Alda Merini. Una poesia di speranza ma anche di cruda realtà della vita, dove trova spazio, anziché l'Amore, l'odio e la disperazione. Una poesia che fa riflettere e ci interroga sul vero significato del Natale cristiano. S'intitola:
Buon Natale
A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
Voglio concludere con una breve poesia di Eugen Bertolt Brecht, poeta, drammaturgo, saggista e regista teatrale. Ecco il titolo:
Alla vigilia di Natale
Oggi siamo seduti, alla vigilia di Natale,
noi, gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi,
volgi lo sguardo:
perché tu ci sei davvero necessario.
"Perché Tu ci sei davvero necessario", se l'umanità capisse questo, la Pace e la concordia sarebbero sovrane e finalmente l'umanità vivrebbe felice.
Ecco, questo è il mio modo di augurare a tutti i lettori di MilanoFree un santo Natale duemilaventuno.