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Preghiere di esorcismo: vade retro Satana

tarocco visconti sforza il diavolo" ... il mondo intero giace in potere del Maligno", scriveva già Giovanni (1Gv.5,19). E come in eco a questa dolorosa Parola dell'Apostolo prediletto, ecco che, dopo Paolo Vi che parlava dei "fumi di Satana che si erano introdotti nella Chiesa" (21 giugno 1972), Giovanni Paolo II, in visita pastorale a Parigi, dichiarava ai Vescovi il 1° giugno 1980, che la Chiesa di oggi viveva una tentazione ch'ella non aveva mai vissuta, ella viveva una "meta-tentazione", che vuol dire, attraverso quel termine filosofico impiegato dal Santo Padre, una tentazione più forte e più radicale delle altre:

"L'uomo contemporaneo è sottomesso alla tentazione del rifiuto di Dio in nome della sua propria umanità" spiegava il Papa. Per conseguenza, l'uomo non ha più bisogno di Salvatore, più bisogno di Cristo, è la "tentazione dell'uomo che prende l'uomo come assoluto", e lo si ritrova le ideologie atee che dominano il mondo di oggi. Attraverso questa lotta, Satana si svela, non esita neanche più a proclamarsi qual egli è. 

Nel 1884, il Papa Leone XIII pubblicò una Preghiera di Esorcismo. Praticata da un sacerdote o da uno (o più) laici, essa può servire a cacciare il Nemico. Ma l'efficacia di questa formula non è legata alle parole (non si tratta affatto di un rito magico!) ma alla Fede di colui o di quelli che così pregano, al loro amore per Dio, alla loro purezza, alla loro vita di preghiera, alla loro frequenza fruttuosa dei Sacramenti ... ma anche all'ascesi ed alla penitenza di cui tutta la loro vita deve essere marcata.

Per cacciare Satana, occorre la FEDE, la fiducia in Dio che da la forza, e la PREGHIERA. Essa può tutto: "Quello che voi chiederete al Padre, Egli ve lo darà nel Mio Nome" diceva il Signore (Gv.16,23). Forti di questa Parola, noi chiediamo tutto quello di cui abbiamo bisogno, con la certezza di ottenerlo dalla bontà di Dio, e Dio esaudirà la nostra richiesta formulata con fede, perché, come la madre apre le braccia ed accorre davanti al bambino che si è allontanato da lei un istante, così Dio viene davanti a colui che prega e lo stringe con amore nelle sue braccia. Ma benché il Padre sappia fin da prima quello che ci conviene e quello di cui abbiamo bisogno, Egli ama che noi lo prendiamo come confidente e ci impegna a chiedergli tutto quello di cui noi crediamo aver bisogno, sia nell'ordine spirituale, sia nell'ordine temporale e materiale.

SE NOI AVESSIMO LA FEDE! ...

Se noi avessimo la Fede! Se i preti lo volessero, compirebbero miracoli! Che si rilegga, a questo proposito, la Lettera di San Giacomo (Gc.5,14): "Qualcuno è ammalato? Ch'egli chiami i presbiteri della Chiesa (i preti), ch'essi preghino su di lui dopo averlo unto d'olio in Nome del Signore. La preghiera della fede salverà il paziente ed il Signore lo solleverà ...". Ben si dice che il prete è un altro Cristo, ch'egli agisce "in persona Christi", è il Signore che agisce in lui ed attraverso di lui, a condizione ch'egli non gli frapponga ostacolo. Come Cristo deve essere vincitore del Maligno, così il prete può già lavorare a questa purificazione. 

Il prete? ... Sì, ma anche il laico, perché, battezzato, egli è membro dello stesso Corpo: San Paolo lo diceva già: "Quando io sono debole, è allora che sono forte" (2 Cor.12,10) ... e scrivendo queste righe, noi pensiamo al Santo Curato d'Ars che ha talmente lavorato alla purificazione di tutto quello che lo circondava e di tutti quelli che lo avvicinavano.  Egli si sentiva talmente prete, talmente investito di questo potere di Gesù, malgrado la sua povertà e la sua immensa umiltà, che passava il suo tempo a benedire ... a benedire ancora, ... a benedire sempre! Sì, quale potenza!, questa benedizione in Nome di Gesù! Ora, il Papa Leone XIII aveva ugualmente ordinato che si recitasse la Preghiera a San Michele Arcangelo alla fine di ogni Messa: "San Michele Arcangelo, difendeteci nella lotta. Siate il nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio. Che Dio gli comandi, noi lo chiediamo supplichevoli. E voi, Principe della Milizia Celeste, ricacciate nell'inferno, con la forza divina, Satana e gli altri spiriti cattivi che si aggirano per il mondo per perdere le anime!".

TUTTO DEVE ESSERE SEGNATO NEL NOME DI DIO ...

Gli Spiriti cattivi sono dunque sparsi "attraverso il mondo per perdere le anime" come lo diceva la Preghiera di San Michele. Essi sono dappertutto, "sparsi nelle arie" come diceva San Paolo. Ecco perché, con la forza di Dio, la Chiesa può esorcizzare tutto: l'acqua, il sale, l'olio e tutte le creature ... Essa li esorcizza, cioè che essa ne caccia i demoni che vi si trovano. Non sorridete! ... Basta leggere attentamente il Rituale delle Benedizioni della Chiesa. Le Benedizioni per il vino, i frutti ed i semi, per le prime pietre e le case, per le automobili e gli aerei, per i ponti, le fontane ed anche le pompe antincendio, per i pascoli ed i campi, per il burro, il formaggio e la birra, per le api, gli uccelli ed i bachi da seta, per gli animali e le loro stalle (tutto è previsto!), tutte queste Benedizioni sarebbero dunque inutili? Occorre sorriderne semplicemente perché un vento di razionalismo ha soffiato sulla nostra epoca ed ha tolto questa semplice fiducia in Dio e questa certezza dell'efficacia della Benedizione del Signore? ... A rischio di far sorridere ancora ... bisogna dire che certe malattie sarebbero, secondo Sant'Agostino, l'opera del demonio: "I demoni abusano della nostra carne, diceva, confondono i nostri sensi, turbano i nostri pensieri, oltraggiano i nostri corpi, si mescolano al nostro sangue, ingenerano delle malattie ...". 

A che cosa, infine, servirebbero, oramai, le Processioni delle Rogazioni? Sarebbero semplicemente una camminata liturgica in mezzo ai campi, od al contrario, una preghiera ardente che la Chiesa rivolge al Signore di ogni bene perché Egli si degni di benedire i semi ed i raccolti? Il Demonio è dunque cacciato dalle anime, dai corpi e da tutte le cose create dalla Preghiera fatta in Nome di Gesù, dal Segno di Croce, dall'Acqua Benedetta, dall'imposizione delle mani ... dall'invocazione degli Angeli e dei Santi.

MA BISOGNA AVERE LA FEDE

"Ed ecco i miracoli che accompagneranno quelli che avranno creduto, dirà Gesù, nel Mio Nome, essi cacceranno i demoni, parleranno in lingue, prenderanno i serpenti nelle loro mani, e se berranno qualche veleno mortale, essi non proveranno alcun male. Imporranno le mani agli ammalati e questi saranno guariti" (Mc.16,17-18). E San Giovanni, da parte sua, riporta queste Parole del Signore: "Colui che crede in Me farà, anche lui, le opere che Io faccio: Ne farà anche di più grandi!" (Gv.14,12). "Tutto è possibile a colui che crede", diceva ancora Gesù al padre dell'indemoniato epilettico (Mc.12,23).

"Credete voi che io possa fare questo?" chiederà ai due ciechi che imploravano la loro guarigione (Mt.9,28) ... ... perché l'incredulità, la mancanza di fiducia in Dio, impedisce a Gesù di agire: Il dubbio lega le mani del Signore e gli ostacola la possibilità di compiere un miracolo: "Egli non fece (a Nazareth) molti miracoli a causa della loro mancanza di fede" (Mt.13,58). Il successo della nostra preghiera dipende, dunque, dalla fede, dalla fiducia, dall'abbandono che noi abbiamo tra le mani di Dio: "Abbiate fede in Dio. In verità, vi dico, se qualcuno dice a questa montagna: "sollevati e gettati in mare", e se egli non esita nel suo cuore, ma crede che quello che dice accadrà, questo gli sarà concesso" (Mc.11,23). Guardiamo infine l'Apostolo Pietro ... Quando, dopo la prima moltiplicazione dei pani, Gesù raggiunge i suoi Apostoli camminando sulle acque del lago, Pietro vuole correre verso Gesù: Finché ebbe fiducia, egli camminò sull'acqua, ma, come la sua fiducia si affievolì, egli cominciò ad affondare e Gesù gli dice: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?" (Mt.14,31).

Perché l'Avversario è sempre là che pone degli ostacoli. Egli ci scoraggia, ci mostra l'impossibilità di ottenere quello che noi chiediamo, ci toglie ogni fiducia ... e sotto il pretesto di essere del nostro tempo, ci fa cadere nel razionalismo e nel dubbio. Sì, si comprende allora la Preghiera a San Michele: "... E voi, Principe della Milizia Celeste, ricacciate nell'inferno, con la forza divina, Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano nel mondo per perdere le anime!". Ecco perché questa Preghiera a San Michele, questo Esorcismo ordinato da Leone XIII, sono, non solamente utili, ma necessarie perché, infine liberati da questa influenza satanica, noi possiamo espanderci nella pace e nella luce di Dio ... Ecco perché, coscienti di appartenere al Corpo Mistico di Gesù Cristo, coscienti di essere rivestiti della forza divina, noi dobbiamo prendere parte alla grande opera di lotta contro le Potenze delle Tenebre e di purificazione del nostro mondo, di cui è incaricata la Chiesa di Gesù Cristo. Ci occorre, con tutta la Chiesa, chiamare in aiuto di questo mondo asfissiato, Michele, il Cavaliere di Dio: E voi, Principe della Milizia Celeste ... ricacciate nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni.

da San Michele Cavaliere di Dio (Jean Derobert) Traduzione di Alfonso Giusti

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