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La mela reintegrata di Pistoletto in piazza Duomo

  • Rossella Atzori

mela.pistolettoIl morso di una mela, frutto proibito, è costato ad Adamo ed Eva l’allontanamento dal Paradiso Terrestre, e la loro cacciata sulla Terra. Da allora niente è stato più lo stesso per il genere umano: fatica, sudore e mille disagi, a cui l’uomo ha tentato volta per volta di rimediare … distruggendo però pian piano il pianeta.

E se quel morso non fosse mai stato staccato?

Se lo chiede l’artista Michelangelo Pistoletto, padre dell’arte povera, che con la sua nuova opera “Terzo Paradiso – La Mela Reintegrata”, cambierà il volto di piazza Duomo, simbolo e cuore pulsante della città di Milano.

Si tratta di una suggestiva installazione artistica, dal potente impatto visivo ed emotivo: una gigantesca mela verde di 8 metri di altezza e 7 di diametro, costituita da una struttura metallica rivestita da un tappeto di erba naturale, sulla cui sommità è stato “reintegrato”, grazie a una cucitura metallica, il fatidico morso.

La mela è posta al centro di un particolare segno, realizzato su una superficie di più di 1000 mq con oltre 150 balle di paglia provenienti dalle cascine del Parco Agricolo Sud, posizionate dai volontari FAI in una performance collettiva; si tratta del “Terzo Paradiso”, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, che per Pistoletto rappresenta la fusione tra il “paradiso naturale” e il “paradiso artificiale”.

pistolettoSe il segno matematico è costituito da una linea continua che si interseca, formando due cerchi e assumendo la forma del numero “8”, questo è costituito da una linea che si interseca due volte, formando tre cerchi. Il cerchio centrale, più grande, simboleggia un “ventre gravido (il Terzo Paradiso), prodotto dall'accoppiamento dei due cerchi che costituivano il vecchio simbolo”.

Il primo paradiso è costituito dal Paradiso Terrestre, che precede il morso della mela, in cui tutto è regolato dall'intelligenza della natura; il secondo è invece quello sviluppato dall'intelligenza umana, fatto di bisogni, comodità e piaceri artificiali, “che continua a crescere consumando e deteriorando in modo sempre più drastico il pianeta naturale”. La collisione tra queste due sfere sembra essere inevitabile, e proprio per evitarla Pistoletto ha concepito il progetto globale da lui denominato “Terzo Paradiso”.

mela.terzo.paradisoPistoletto spiega che il morso “rappresenta il distacco del genere umano dalla Natura e l’origine del mondo artificiale che si è sviluppato fino a raggiungere le dimensioni totalizzanti di oggi. La Mela Reintegrata rappresenta l’entrata in una nuova era nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono producendo un nuovo equilibrio planetario”.

Sempre lo stesso artista precisa che il riferimento biblico non ha nessuna finalità religiosa, e la sua opera si propone di riconnettere in armonia l’opera dell’uomo alla natura, motivando “un grande ideale che unisce in un solo impegno l’arte, la scienza, l’economia, la spiritualità e la politica”.

Inaugurata domenica 3 maggio, in occasione della festa di inaugurazione di “Via Lattea”, e in concomitanza con l’apertura di Expo2015, l’opera resterà in piazza Duomo fino al 18 maggio, per poi essere donata alla città di Milano e collocata definitivamente in piazza Duca d’Aosta.

Fino ad allora i volontari del FAI, che presidieranno l’opera, spiegheranno al pubblico il suo significato, e il simbolo del Terzo Paradiso potrà essere utilizzato come seduta.
La nuova opera di Pistoletto è a cura di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e realizzata da un’idea e in collaborazione con il FAI, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Milano e il patrocinio di Expo Milano 2015.

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