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Coronavirus: i cani stanno meglio dei bambini

bambino con mascherinaNei giorni in cui il Coronavirus ha spazzato via abitudini e certezze non è un eufemismo sostenere che i cani se la passano meglio dei bambini.

I cani, ad esempio, possono uscire quotidianamente per la loro passeggiatina e i bambini no. O meglio: non si sa. Nelle centinaia di decreti e ordinanze non è stata spesa una sola parola per loro, quasi fossero diventati invisibili.

Da mesi i bambini non vanno più a scuola, né in palestra o in piscina, non possono più vedere i loro amici e a loro non è concessa neppure la ‘scappatoia’ dell’andare a far la spesa.

Loro sono segregati in casa 24 ore al giorno. Non stupisce dunque l’iniziativa di un gruppo di genitori di Firenze che ha scritto una lettera-petizione al sindaco Nardella per chiedere almeno mezz'ora d'aria per i propri bambini. Una questione che sta a cuore anche a Diana De Marchi, consigliera Pd a Milano, che nella sua pagina Facebook scrive ‘Bisogna garantire a tutti i bambini e ragazzi almeno un’ora d’aria al giorno pur nel rispetto delle norme anti contagio che vietano gli assembramenti e prevedono le distanze di sicurezza’, a cui è seguito un appello, condiviso dal gruppo del Pd di Palazzo Marino, indirizzato, lo scorso 27 marzo, al Governo. Le iniziative in questa direzione sembrano dunque moltiplicarsi, comprese anche le petizioni sul sito Change.org che possono essere sottoscritte da chiunque.

Il Vademecum dell’Unicef

bambina triste alla finestraIn un periodo in cui l’isolamento forzato crea nei bambini molte situazioni di disagio emotivo e fisico, l’Unicef è scesa in campo con un Vademecum per aiutare i genitori a parlare dell’argomento con propri figli, per aiutarli a capire quello che vedono online o in TV così da ridurre al minimo sensazione di ansia, stress e tristezza. ‘È importante  mantenere un dialogo aperto e di supporto con i nostri figli: questo può aiutarli a comprendere meglio, ad affrontare la situazione nel modo migliore possibile ed anche ad apportare un contributo positivo per gli altri’. spiega Francesco Samengo, Presidente dell’Unicef Italia. Tra i consigli si cita: fare domande esplicite e ascoltare, essere sinceri, spiegare la verità in modi "a misura di bambino", offrire rassicurazione. 

Il Coronavirus spiegato a bambini

Nella stessa direzione si sono mossi anche i musei dei bambini italiani - Children's Museum Verona, Explora, La Città dei Bambini e dei Ragazzi e MUBA – che hanno deciso di unire virtualmente le forze per presentare la ‘Guida galattica al ebook la nostra partitaCoronavirus!’  Che cos'è il Coronavirus? Perché dobbiamo stare a casa?

Sono domande a cui risponde, con spiegazioni ‘a misura di bambino’ questa guida gratuita e scaricabile nata con l’intento di raccontare ai più piccoli e alle loro famiglie questo "microbo venuto da lontano" che sta cambiando le abitudini di tutti.

Sempre dedicato ai bambini è anche l’ebook gratuito dal titolo ‘La nostra partita: tireremo un calcio anche al virus e vinceremo noi’. Scritto dal giornalista sportivo Marco Cattaneo, racconta ai bambini, attraverso la metafora del calcio, come tutti insieme possiamo sconfiggere il Coronavirus. Con tanti giochi e attività per divertirsi restando a casa. 

L’ebook, ottimizzato per la fruizione su tablet, è scaricabile gratuitamente sulle piattaforme digitali Google, Apple, Kobo e Amazon. 

Paola Fontana 

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