Giardini Indro Montanelli: i Giardini Pubblici di Porta Venezia
I Giardini Indro Montanelli meglio conosciuti come i Giardini Pubblici di Porta Venezia furono realizzati nel 1780 quando il viceré di Milano Ferdinando d’Asburgo-Este incarica l’architetto Giuseppe Piermarini di trasformare l’area nel primo grande giardino pubblico di Milano.
Attualmente si estendono tra Corso Venezia, i Bastioni di Porta Venezia, via Manin e via Palestro, ma agli inizi del Seicento il Manzoni descrive nei “Promessi Sposi” com'era l'attuale zona di porta Venezia: «orti cinti di siepe, e ad intervalli casucce, abitate per lo più da lavandai».
Questo è uno dei parchi storici della città ed è infatti questo il motivo per il quale sono stati chiamati giardini pubblici. Solo recentemente hanno preso il nome di giardini Indro Montanelli in onore del famoso giornalista.
Giardini pubblici: la storia
Superficie: 172.000 m²
Anno di realizzazione: 1784 – 1862 – 1881
Progettisti: Giuseppe Piermarini (1784); Giuseppe Balzaretto (1862); Emilio Alemagna (1881)
Tra 1856 e 1862 il giardino viene ampliato adottando uno stile pittoresco e naturalistico. Negli anni ’50 del Novecento uccelli esotici, cervi, scimmie e persino Bombay, un’elefantessa indiana, diventano i graditi ospiti dei giardini pubblici.
Nel 2002 i Giardini pubblici vengono rinominati in onore dello scomparso giornalista Indro Montanelli (1909-2001).
Musei e beni architettonici: Il parco include alcuni edifici significativi: Palazzo Dugnani, realizzato nel 1600 e modificato e restaurato nel 1700, di proprietà del Comune dalla fine del 1800; il Museo di Storia naturale, progettato nel 1892 da Giovanni Ceruti; il Planetario di Milano, progettato dall'architetto Piero Portaluppi: l’architetto delle grandi famiglie milanesi nel 1929. Tra le statue si segnala la scultura che ritrae Indro Montanelli, realizzata nel 2002 dallo scultore Vito Tongiani.
Flora: Tra le specie arboree: abete (Abies spp), aceri (Acer campestre, A. negundo, A. platanoides, A. pseudoplatanus), bagolaro (Celtis australis), cedro (Cedrus spp), falsi gelsi (Broussonetia papyrifera ‘Vent’), faggio (Fagus sylvatica), ginkgo (Ginkgo biloba), koleuteria (Koelreuteria paniculata), liquidambar (Liquidambar styraciflua), ippocastani (Aesculus hippocastanum), olmo (Ulmus spp), abeti (Picea pungens e Picea pungens ‘Glauca’), quercia rossa (Quercus rubra), sofora (Sophora japonica), tiglio (Tilia americana e Tilia platyphyllos), zelcova (Zelkova carpinifolia); molte macchie arbustive, tra cui calicanto (Chimonanthus praecox), ortensia (Hydrangea spp), spirea (Spiraea spp), forsizia (Forsythia spp).
Fauna: diverse famiglie di palmipedi nel laghetto
Acqua e dintorni: laghetto, progettato da Balzaretto e ampliato da Alemagna; davanti a Palazzo Dugnani una vasca d’acqua con fontana.
Area giochi: 3 aree gioco e un’area per il divertimento con giostre e trenino.
Correre nel parco: è possibile correre e fare jogging lungo i percorsi.
Andare in bicicletta: è consentito a velocità limitata lungo i percorsi.
Come arrivare: in tram con le linee 1-9; in bus con le linee 61-94; in metro con la linea M1 (Palestro-Porta Venezia) e con la linea M3 (Repubblica-Turati).
Giardini pubblici: una volta c'era lo Zoo
Certo, molti non ci crederanno, ma a Milano e proprio qui fino a pochi decenni fa era presente uno zoo con leoni, tigri, orsi, giraffe, elefanti, pinguini, foche e molti altri. Il giardino zoologico di Milano era stato voluto nel 1923, sistemato in un’aerea che ben si addiceva a passeggiate di famiglie con bambini, anche se l’ambiente non era il più adatto per ospitare animali. Chiuderà definitivamente sessantanove anni dopo. Per saperne di più vi consigliamo di leggere questo articolo: Lo zoo di Milano: fino al 1992 ai giardini di Porta Venezia.
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