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Asma e Altura. Intervista alla Professoressa Annalisa Cogo

  • Roberto Bombassei

“In poche parti del creato si rivela tanto splendidamente quanto nell’alta montagna, la potenza, la maestà, la bellezza di Dio.”
Pio XIannalisa cogo prof

Annalisa Cogo, pneumologa ed esperta in medicina di montagna, docente all'Università di Ferrara dove insegna "Polmone ed Esercizio fisico".

E' tra i soci fondatori della Società Italiana di Medicina di Montagna, di cui è stata presidente.

Responsabile del settore Medicina e Fisiologia di EVK2CNR, ha al suo attivo molte spedizioni scientifiche in Nepal ed una nelle Ande.

Da giugno 2020 fino alla chiusura è stata Direttore Sanitario dell'Istituto Pio XII di Misurina 

1) Partiamo da un fatto recente. La chiusura dell’Istituto Pio XII di Misurina.

“A fine dicembre 2022, la proprietà ha deciso di chiudere l’Istituto Pio XII di Misurina, Centro per la Riabilitazione dell’asma pediatrico, situato in riva al Lago di Misurina, nelle Dolomiti, a 1756 metri. L’Istituto era uno dei tre centri in Europa dedicati alla gestione dell’asma in altitudine. Gli altri due si trovano a Davos ed a Briancon. La storia dell’Istituto è molto lunga e ricca: costruito a fine ‘800 è stato un Grand Hotel poi una residenza dei Savoia e negli anni ’50 è stato acquisito dalla Diocesi di Parma come centro per la salute dei bambini, specializzandosi con gli anni nella gestione dell’asma pediatrico. Il beneficio del soggiorno in montagna per i soggetti asmatici è noto da molto tempo e validato da numerose pubblicazioni scientifiche. L’aria è meno umida e meno densa ma, soprattutto sono significativamente ridotti o addirittura assenti due dei principali fattori che provocano l’infiammazione delle vie aeree che è alla base dell’asma: l’inquinamento e gli allergeni. A proposito di questi, gli acari necessitano per sopravvivere di un clima umido e non troppo freddo, quindi faticano a sopravvivere e a riprodursi al di sopra dei 1500-1800 metri, mentre la stagione dei pollini è decisamente più breve in montagna rispetto alla pianura. Negli anni ’70 e ’80 i bambini e adolescenti asmatici trascorrevano a Misurina l’intero anno scolastico rientrando a casa solo per le vacanze. L’evoluzione della terapia dell’asma consente attualmente un buon controllo anche in pianura ma l’allontanamento dai fattori scatenanti (perlomeno periodico) è tuttora fondamentale e riconosciuto in tutte le Linee Guida internazionali come parte integrante, insieme all’esercizio fisico, della terapia non farmacologica per l’asma. Non si trattava però solo di un soggiorno climatico perché il ricovero in Istituto prevede uno stretto monitoraggio clinico e funzionale, un programma educativo sulla gestione dell’asma a tutto tondo, con supporto pedagogico ed un programma personalizzato di esercizio fisico. Negli anni, però, il numero dei ragazzi ricoverati a Misurina nei mesi scolastici è andato nettamente riducendosi e l’Istituto era al completo solo nei mesi estivi o durante la pausa natalizia. Per questo motivo, lo scorso anno erano state avviate due iniziative con l’obiettivo di implementare il numero dei ricoveri. I risultati cominciavano a vedersi ma, purtroppo, il disavanzo tra le spese di gestione e i ricavi ha fatto decidere alla proprietà la chiusura dell’Istituto. La speranza è che si riesca a trovare una soluzione per ricominciare questa preziosa ed unica attività.”

2) Bambini e montagna. I suoi consigli

“La montagna è una palestra bellissima per i bambini e gli adolescenti che può dare molti insegnamenti sia su sé stessi sia sul mondo circostante, imparando a seguire alcune regole e a rispettare il mondo animale e vegetale Bisogna però ricordare che i bambini sono completamente affidati agli adulti nella scelta delle gite e delle escursioni. E ‘quindi l’adulto che deve ricordarsi che un bambino non è un piccolo uomo e deve scegliere gite che possano stimolarlo e interessarlo, di lunghezza e di difficoltà adeguata. Un capitolo a parte è quello dell’alta quota cioè delle quote superiori ai 2500 metri, altitudine alla quale la riduzione di ossigeno comincia a farsi sentire. In letteratura ci sono poche informazioni circa l’esposizione all’alta quota di bambini e adolescenti. Si sa per certo che anche i bambini e gli adolescenti possono soffrire di mal di montagna e che un approccio lento e graduale alla quota è anche per loro la migliore profilassi. Si consiglia comunque di non soggiornare a una quota superiore ai 1500, massimo 2000 m con bambini di età inferiore a 1 anno. Il loro organismo, infatti, non è ancora sufficientemente maturo per adattarsi rapidamente alle mutate condizioni climatiche.”

3) Asma e altura. La sua esperienza e i suoi consigli

“Sui benefici di un soggiorno in montagna per i soggetti asmatici mi sono già espressa nella risposta alla prima domanda. Aggiungerei alcune altre informazioni. La presenza di asma non preclude assolutamente la possibilità di frequentare la montagna anche per trekking ed escursioni. L’asmatico deve però seguire alcuni accorgimenti: non andare in montagna se l’asma non è ben controllato o in presenza di un’infezione delle prime vie respiratorie, continuare ad assumere regolarmente la terapia, approcciare con lentezza l’esercizio fisico per consentire un incremento lento e progressivo della ventilazione, nelle giornate molto fredde o molto ventose coprire la bocca con una sciarpa, un foulard o una bandana per umidificare e riscaldare l’aria inspirata. Fare attenzione all’inquinamento indoor presente in alcuni alpeggi o rifugi per la presenza di fumo da bracieri o camini aperti.”

4) Pediatria di montagna. La nascita del gruppo di studio: ricerche, progetti e osservazioni

“La nascita di questo gruppo di studio della Società Italiana di Pediatria è stata fortemente voluta da Ermanno Baldo, pediatra di Rovereto, che dobbiamo quindi ringraziare per l’idea e la capacità di attuarla. E’ un gruppo giovane, costituitosi poco più di un anno fa’. Gli argomenti da trattare ed i progetti da scrivere e da attuare sono numerosi: sarà cura del gruppo di studio scegliere quelli primari. Credo che tra i primi obiettivi dovrebbe esserci quello educativo e informativo rivolto sia ai pediatri sia alle famiglie, che riguardi l’esposizione all’alta quota ed il soggiorno in alta quota nelle diverse fasce di età, l’alimentazione adatta per le diverse tipologie di escursioni, l’idratazione, la protezione dal sole, dal caldo e dal freddo. Si potrebbero anche avviare collaborazioni col CAI ed il Soccorso Alpino per insegnare gli elementi base della sicurezza in montagna e della prevenzione di incidenti. La scorsa estate all’Istituto Pio XII di Misurina avevamo avviato una collaborazione col Soccorso Alpino di Auronzo proprio su questi argomenti e questi pomeriggi didattici erano stati molto apprezzati dai ragazzi e dalle famiglie. Avevamo anche in programma delle attività invernali ma la chiusura dell’istituto ha stoppato questa iniziativa.”

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