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Coloranti alimentari: facciamo attenzione

Di coloranti che entrano a far parte degli alimenti, ne siamo tutti a conoscenza, forse si conoscono un po’ meno la loro origine e composizione, distinguendoli tra quelli di origine naturale e quelli di artificio chimico, e poter così valutare l’effetto sulla salute del consumatore.coloranti alimentari

Lo scopo di un colorante alimentare è quello di modificarne il colore, classificandolo come additivo alimentare. Su questi additivi farò seguire un articolo specifico.

Quattro sono le tipologie dei coloranti, ovvero:

  • Coloranti naturali.
  • Coloranti naturali concentrati o modificati chimicamente.
  • Imitazioni di sintesi di sostanze naturali.
  • Coloranti totalmente artificiali.

Lo scopo dei coloranti è di riprodurre il colore naturale associandolo al sapore, inoltre di rafforzare nel consumatore l’impressione che il prodotto sia realizzato con ingredienti naturali.  

Vediamo adesso quali sono i colori naturali alimentari; tralascio gli alimenti che hanno colore proprio, ad esempio il viola della melanzana, il rosso intenso o violaceo della barbabietola, il giallo dello zafferano e molti altri.

  • Arancione. Colore estratto da vari tipi di carotene, vedi la carota.
  • Bianco, ottenuto dal lardo animale o dallo strutto.
  • Giallo, un fornitore è l’uovo oppure lo zafferano.
  • Nero, si trova nelle bacche commestibili.
  • Rosso, lo abbiamo nei pomodori, nell'uva, nelle ciliegie, nel sangue.
  • Verde, specifico della clorofilla.

Sulle etichette, se osserviamo attentamente, leggiamo delle sigle che hanno come codice la lettera E seguita da un numero, quelli che elenco più sotto sono coloranti alimentari permessi, di origine vegetale, minerale o sintetica.

  • E 141 – E 171. Indicano il colore bianco.
  • E 142 – E 132. Indicano il colore blu.
  • E 160 b – E 103 – E 104. Indicano varie tonalità di giallo.
  • E 160a. Colore arancio. (Beta-Carotene).
  • E 155. Indica il colore marrone.
  • E 151. Indica il colore nero brillante.
  • E 120 – E 123. Indicano due differenti tonalità di rosso.
  • E 181. Indica il Tannino.
  • E 142. Indica il verde brillante.

I cibi, come sappiamo, possono essere soggetti a deterioramento, anche le eventuali colorazioni possono darci un indizio del fenomeno degenerativo dell’alimento. Ad esempio l’apparizione di muffe con colori diversi, verdognolo, biancastro, rosso cupo; oppure quando un irrancidimento dei grassi contenuti nell'alimento, pensiamo ad alcuni tipi di formaggio, ci fa apparire un giallo meno vivace, che tende al cupo. Anche le verdure e la frutta non sono esenti da queste possibilità, ad esempio sulle foglie di molte verdure o sulle bucce di frutti, quando appaiono macchie, più o meno consistenti, di colore marrone. Qualcuno forse si ricorderà della famosa “mozzarella blu”, che divenne di questo colore grazie a un batterio, lo Pseudomonas fluorescens. In commercio si possono trovare coloranti venduti con tipologie diverse, li troviamo soprattutto nella preparazione dei dolci. Precisato che i colori alimentari possono essere mescolati tra di loro per ottenere tonalità diverse, ecco alcuni prodotti in commercio.

  • Coloranti liquidi si usano per alimenti e torte in pasta di zucchero.
  • Coloranti in Gel, adatti per colorare qualsiasi impasto, escluso il cioccolato.
  • Coloranti in Polvere, Glitter e Spark, usati per colorare vari tipi di paste dolci e, diluiti con alcool, si usano per pennellare superfici di cialde e di pasta di zucchero.
  • Coloranti per Aerografo. Si usano per decorazioni.
  • Coloranti Spray, normalmente usati per torte e dolci.
  • Fogli commestibili in oro e argento. Usati come decorazione.
  • Pennarelli alimentari, per scrivere sulla pasta di zucchero.

Quanto sin qui detto, non è ovviamente esaustivo, altro ci sarebbe da dire, tuttavia ritengo che come “tabella” informativa possa tornare utile. In un successivo articolo proporrò quegli additivi  alimentari ritenuti dannosi per l’organismo umano. 

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