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Dalla natura un potente stimolante per il cervello: la bacopa

  • Mirella Elisa Scotellaro

La bacopa è una pianta sui  cui effetti sono state condotte ricerche scientifiche in diverse università, dall’Australia al Michigan, dall’India alla Thailandia.bacopa monnieri

Da tempo immemorabile conosciuta ed impiegata nella medicina ayurvedica come semplice  “tonico naturale”, la bacopa in questi ultimi anni è stata “riscoperta” per i suoi preziosi principi attivi - cosiddetti bacosidi – che inducono nel corpo umano meccanismi biochimici in passato sconosciuti. Le nuove sperimentazioni hanno permesso agli studiosi di classificare la bacopa tra i “nootropi”, cioè quelle sostanze definite “intelligenti” in quanto capaci di stimolare il cervello in modo da accrescerne le abilità, in grado dunque di migliorare le performance cognitive e facilitare l’attività di apprendimento.

Di seguito una scheda identificativa della bacopa:

  • Nome scientifico: Bacopa Monnieri.
  • Nome comune: bacopa, issopo d'acqua o brahmi.
  • Classificazione botanica: famiglia delle Scrofulariacee.
  • Habitat: paludi delle regioni tropicali (principalmente in Asia).
  • Descrizione: pianta grassa, perenne, rampicante, alta 20/25 cm.
  • Struttura morfologica: steli carnosi, slanciati, ramificati, con foglie piccole e spesse, a forma di lancia rovesciata, e fiori piccoli e bianchi.
  • Fioritura: da aprile a settembre.
  • Parti utilizzate: foglie e fusto
  • Principi attivi: alcalodi, saponine, steroli – già identificati in India una quarantina di anni fa - ed altre sostanze attive di più recente identificazione come beta-sitosterolo, acido betullico, stigmasterolo, taluni bacosidi e baco saponine.

E’ provato in ambito scientifico che i bacosidi abbiano un effetto terapeutico di riparazione di quei componenti essenziali del nostro sistema nervoso detti neuroni. I principi attivi della bacopa agiscono dispiegando su questi un effetto protettivo, partecipando alla loro nutrizione, ed isolandoli, così da favorire una ottimale trasmissione degli impulsi nervosi.

La sperimentazione sul modello animale ha dimostrato che i bacosidi esplicano un’azione antiossidante in alcune aree cerebrali (precisamente ippocampo, corteccia frontale e striato), di conseguenza migliorando i processi di ossigenazione che interessano il cervello. La sperimentazione in vitro, parallelamente, ha confermato che i bacosidi tutelano da eventuale danneggiamento il DNA degli astrociti - che assieme ai neuroni costituiscono il sistema nervoso – ed i fibroplasti umani, che sono cellule dello strato intermedio della pelle.

Gli studi condotti sulle performance cognitive e le capacità di memorizzazione di alcuni gruppi di anziani che hanno accettato di sottoporsi alla sperimentazione hanno utilizzato estratto secco  di Bacopa Monnieri titolato al 20% in bacosidi A e B, ponendo in evidenza come il raffronto dei risultati tra soggetti cui è stato somministrato estratto di bacopa ed altri, ai quali invece  è stato somministrato solo un placebo, ha portato al riconoscimento di effetti positivi sull’attività del cervello in seguito all’assunzione dell’estratto di bacopa, con test riferiti a capacità di concentrazione, memoria verbale e ritenzione visiva.

Analoga ricerca è stata effettuata su volontari sani con età intercorrente tra i 18 e 60 anni, ed anche in tal caso la somministrazione dell’estratto di bacopa ha fatto la differenza delle evidenze cliniche risultanti, poiché tutti coloro che lo avevano assunto hanno migliorato le prestazioni nell’apprendimento di informazioni complesse. Ulteriori sperimentazioni hanno riguardato la somministrazione dell’estratto esclusivamente in gruppi di giovani, confermando gli esiti conseguiti per le altre fasce d’età.

Le case produttrici di bacosidi concentrati, presenti in commercio principalmente sotto forma di prodotti standardizzati quali estratti, polveri, compresse, sciroppi ed olii, suggeriscono che la somministrazione di tali principi attivi nell’organismo dell’uomo in dosi oscillanti fra 100 e 200 mg al giorno non avrebbe evidenziato effetti collaterali, anzi, ne avrebbe dimostrato l’assoluta tollerabilità. Ad oggi, a finalità terapeutiche, le stesse aziende consigliano dosi giornaliere fino ad un massimo di 400 mg per gli adulti, e 200 mg per i bambini.

A prescindere dall’impiego primario dell’estratto di bacopa per l’ottimizzazione delle prestazioni cognitive e mnemoniche, sarebbe stato riscontrato che la sua assunzione produce effetti benefici sull’apparato digerente, sulle malattie respiratorie quali asma e bronchite, sull’ansia, l’insonnia, la sterilità e su alcuni disturbi sessuali. In determinati pazienti epilettici pare riesca a concorrere alla riduzione della frequenza delle crisi.

In ogni caso, per quanto rassicuranti possano essere le notizie fin qui raccolte sulle proprietà salutari della bacopa, è comunque necessario consultare il proprio medico di fiducia prima di assumerla, anche alle minime dosi, onde evitare rare ma pur sempre possibili interazioni con altre sostanze, in particolare con i farmaci utilizzati nel trattamento delle patologie psichiatriche, del disturbo depressivo cronico e dell’epilessia. La bacopa, infine, parrebbe idonea ad abbattere il livello di tossicità della morfina, mentre non sembra provata una sua ventilata interferenza con l’azione dei sedativi.

Mirella Elisa Scotellaro

Fonti: Calabrese C, Gregory WL, Leo M, Kraemer D, Bone K, Oken B. Effects of a standardized Bacopa monnieri extract on cognitive performance, anxiety, and depression in the elderly: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial. J Altern Complement Med. 2008.

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