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Famiglie allargate: pro e contro

La convivenza è uno dei più grandi problemi odierni, che richiede massima attenzione, se non si vuole cadere nella fastidiosissima trappola dei litigi incombenti e denigratori. Il litigio umilia chi lo sperimenta, ma soprattutto mette a dura prova l'equilibrio psichico delle persone più sensibili, che agiscono secondo il bene proprio ma comprendono anche l'animo altrui.famiglia allargata

La sensibilità è come un'ostrica che contiene la fatidica perla delicata: è bello mostrarla agli altri, ma bisogna maneggiarla con cura, perché il fatto di possederla comporta dei seri rischi morali, dunque è necessario stare molto attenti agli eventi esterni, alle loro conseguenze e alle ripercussioni sull'interiorità dell'individuo.

Una tipica situazione che richiede un assoluto bisogno di serenità per mantenere un equilibrio stabile e armonico, è la convivenza tra le famiglie allargate, ovvero quelle famiglie che hanno subito dei divorzi e accolgono l'una i figli dell'altra, cercando di condividere la vita con le sue gioie e i suoi dolori. Gli aspetti negativi di questa ardua faccenda della società moderna, sempre più problematica, esigono una risoluzione intelligente e un adattamento costante all'ambiente in cui si vive.

E' chiaro che ogni famiglia ha i suoi difetti e pregi, e oltre ciò, bisogna considerare che ognuno ha un carattere diverso e una testa che gestisce tutte le proprie azioni e il proprio comportamento nei confronti degli altri. E' necessario, in questi casi, interagire con cautela, senza dare sfogo alla propria impulsività o al proprio orgoglio ferito. Innanzitutto bisogna studiare bene la persona che si ha davanti e scoprirne il carattere: cosa non sopporta, cosa odia, cosa ama, cosa preferisce, ecc.

Partendo da questo presupposto è come si ci si trovasse davanti ad una tela di un pittore che vogliamo conoscere e desideriamo interpretare le sue opere. "I colori" sono i gesti e le azioni, che provengono da un determinato stato d'animo, poiché tutti indistintamente siamo degli "artisti" nella vita, ed esprimiamo ciò che sentiamo dentro, ma spesso rimaniamo fregati dall'impulsività, che ci detta un atteggiamento aggressivo e provocatorio.

Dobbiamo bandire l'impulsività, quando abbiamo a che fare con una convivenza familiare del tipo odierna, e dobbiamo agire con pazienza, accettando la diversità come una normale regola di vita, ma soprattutto dobbiamo riconoscere agli altri il sacro diritto di avere un carattere diverso, per potere interagire con razionalità e riflessione, della serie: se io voglio capire te, e se nello stesso tempo voglio essere capita, non devo pretendere che tu sia simile a me. Ma al contrario, devo pensare, innanzitutto, che mi troverò con una persona completamente diversa da me, e che questo è bello, perché significa che conoscerò degli aspetti nuovi della personalità degli individui che mi circondano, e forse potrò scoprire qualcosa di veramente attraente che io non pensavo che esistesse.

E' questa la vera chiave che "apre" le porte della comprensione reciproca nelle famiglie allargate. Fate la prova e vi accorgerete di trovarvi in un mondo apparentemente incomprensibile, ma poi, interagendo con l'altra persona, scoprirete che quella strana e brutta apparenza era scaturita soltanto dalla paura di conoscerla a fondo, per il latente timore di affezionarsi e rimanere possibilmente delusi.

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