Festa delle donne: dedicato a una donna speciale classe 1929
“La mia vita è cominciata nel dicembre del 1929, l’anno della grande recessione, nevicava tanto e nessuno poteva arrivare alla cascina dove viveva la mia famiglia. Ero così piccola, che per non farmi male mi avvolsero nell’ovatta, sperando che sopravvivessi .
Sopravvissi e diventai una bambina furba e intraprendente, aiutavo nell’orto dove coltivavamo gli ortaggi, amavo l’arte, il disegno, la storia e la geografia, ma poi arrivò la guerra, la II° guerra mondiale e non potei studiare, le cose importanti erano altre, sopravvivere alle bombe, alla fame, alla paura.
Poi mia madre si ammalò e in un giorno del luglio del 1946 se ne andò, lasciandomi incredula, con una sorellina di cinque anni e una grande allargata famiglia di otto persone da accudire. Ma ero una donna, e non mi persi d’animo, stiravo, cucinavo, raccoglievo i pomodori, curavo mia sorella, mio padre, la nonna e cantavo, sognavo che un giorno in cui tutto sarebbe cambiato. Sognavo un uomo, una casetta, una famiglia, dei bambini.
Ricordo il giorno in cui gli americani arrivarono al paese, ci vestimmo a festa e andammo incontro a questi giovani soldati sorridenti, mio padre lanciò in aria il suo cappello per salutarli.
Un giorno mi mandarono a telefonare a Milano, nel “posto pubblico” come si diceva allora, non ero capace, ma un ragazzo, un uomo veramente mi aiutò, chiamò lo zio di Milano e mi sorrise, ecco l’avevo incontrato. Il primo pezzo di sogno era arrivato. Ricordo il giorno del matrimonio, una piccola gita in macchina al pomeriggio, un auto in prestito, in giro sul lago Maggiore, ma avevo 21 anni ed ero la donna più felice del mondo.
Poi il lavoro, i sacrifici, tre figli, ma sempre un amore forte, che ripagava di tutto, poi dopo solo 13 anni il mio “principe azzurro” mi lasciò, in un caldissimo pomeriggio di agosto, senza nessun preavviso, volò in cielo.
E ho ricominciato, guardando negli occhi i miei figli, sempre senza perdermi d’animo, senza arrendermi, con tanta paura di non farcela. Ma sono una donna…………
E’ stata dura, durissima, ma sono riuscita, i miei figli hanno studiato, lavorato, si sono sposati, ognuno ha seguito un percorso diverso e poi un giorno ero stanca, era marzo e c’era tanto vento………… e io sono volata in cielo a raggiungere il principe azzurro per passare con lui il resto dell’eternità.”