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Succo d'ananas anzichè liquido di contrasto: intervista Dott. Quarenghi

  • Beatrice Cicala

Abbiamo intervistato il Dott. Matteo Quarenghi, Radiologo dell’Ospedale di Vizzolo Predabissi (provincia di Milano) che utilizza succo d’ananas nel reparto di radiologia invece del liquido di contrasto per lo studio delle vie biliari.  Scopriamo perché!foto dott quarenghi

Il Dott. Quarenghi inizia a lavorare nel reparto di radiologia dell’Ospedale di Vizzolo Predabissi dal 2011, dopo aver vinto il relativo concorso. Invogliato ad accettare di entrare nell’Azienda Ospedaliera di Vizzolo Predabissi è stato il fatto che fosse appena stata installata una Risonanza Magnetica da 1.5 Tesla, ad alto campo magnetico, pronta da mettere a servizio della comunità sul territorio.

Il Dott. Quarenghi ci spiega “l’Azienda Ospedaliera di Melegnano comprende altri ospedali oltre a quello di Vizzolo Predabissi-Melegnano in cui opero tra cui Cernusco Sul Naviglio, Melzo, Vadrio D’Adda ed i due Presidi Ospedalieri Territoriali di Gorgonzola e Cassano D’Adda. Le vie biliari sono sempre state uno studio delicato nelle metodiche radiologiche tradizionali, in quanto oltre a non essere sempre soddisfacenti utilizzano radiazioni ionizzanti ed un mezzo di contrasto che in alcuni soggetti predisposti può causare reazioni allergiche importanti.

Con la Risonanza Magnetica il tipo di indagine è diventata molto semplice perché si può ottenere un’acquisizione rapida delle vie biliari con una tecnica speciale che va ad acquisire esclusivamente acqua. Tutto ciò che ha contenuto d’acqua viene acquisito, il resto viene annullato, con l’effetto di mettere in risalto le vie biliari, le vie urinarie ed ovviamente anche ciò che contiene i succhi gastrici. Questi ultimi possono essere un grosso limite all’indagine, perché possono sovrapporsi alla visibilità delle vie biliari nel tragitto dallo stomaco al duodeno.

Per ridurre tale effetto fino ad ora si faceva assumere al paziente un farmaco contenete ferro, sostanzialmente “ruggine”, prodotto da una nota casa farmaceutica. Normalmente il ferro, ed il metallo in genere, crea un problema diagnostico in quanto causa un artefatto, ossia un fattore non voluto, che distorce o toglie il segnale alla studio di Risonanza. Questo artefatto” - specifica il Dott. Quarenghi - “è pilotato a proprio favore e viene utilizzato per annullare il segnale dei succhi gastrici e quindi acquisire le vie biliari con ottima qualità. Chiaramente ingerire qualche bicchiere di questa sostanza non sempre era gradito”.

Ci tiene a precisare che “nel 2004 è uscito uno studio preliminare sul British Medical Journal dove un collega inglese ha rilevato che il Manganese (Mn) contenuto nel succo d’ananas e di mirtillo aveva un effetto soddisfacente allo scopo”. Il Dott. Quarenghi quindi, ci racconta che “ tuttavia i succhi di frutta non sono prodotti con la specifica funzione di essere utili come farmaco, per cui per poterli utilizzare nella pratica clinica c’era il grosso problema di reperire dei prodotti che fossero costantemente affidabili. In una prima fase abbiamo suggerito ai pazienti di portare il loro succo d’ananas, talora acquistato al bar o nei distributori. Scoprimmo che i succhi più blasonati (marche note) erano meno concentrati ed utilizzando altri aromi non avevano sufficiente Mn disciolto, con il risultato di  non essere sufficientemente efficaci per le nostre esigenze, troppo spesso scadente.

Con il collega Dott. Giuseppe Caravella della Farmacia Galenica Ospedaliera, abbiamo considerato di preparare acqua e Manganese nella concentrazione ottimale adatta  per una buona efficacia. Pertanto nel 2012, abbiamo deciso di testare una bibita a base di Manganese gluconato disciolto in acqua in via sperimentale, provando personalmente. Per farlo abbiamo lo posto a confronto in concentrazioni scalari con provette di diverse marche di succo d’ananas acquistate in differenti centri commerciali. Come volontari lo abbiamo assunto personalmente”.

Sfortunatamente l’effetto del Manganese puro non è stato quello desiderato. Inizialmente il preparato di acqua e Manganese ha causato lievi effetti collaterali gastroenterici, con un blando effetto lassativo. C’è stata quindi una battuta d’arresto ma i medici hanno comunque pubblicato i risultati al Congresso di Farmacologia nel 2012. Il Dott. Matteo Quarenghi non si da per vinto, dopo aver valutato quali preparati a base di ananas avevano il maggior contenuto di Manganese naturale disciolto, nel 2014 ottiene di poter fornire il succo d’ananas puro al 100% direttamente ai pazienti, convincendo l’Azienda Ospedaliera che ciò avrebbe avuto anche un risvolto economico oltre che d’immagine, in quanto dallo studio effettuato in precedenza i medici hanno scoperto che il succo d’ananas con il maggior contenuto di Manganese coincideva con i più economici. Il risultato è eccezionale, in quanto facendo assumere al paziente 2-3 bicchieri di succo 100% d’ananas si ottiene la concentrazione di Manganese sufficiente a sortire l’effetto interessato.

Il Dott. Quarenghi, con entusiasmo ci dice: “Visti i risultati abbiamo chiesto al Provveditorato di procurarci il succo d’ananas che ci occorre per i pazienti, ottenendo così un esito interessante. Dal 2014 utilizziamo e offriamo succo d’ananas ai pazienti che devono fare l’esame per lo studio delle vie biliari, con un ottimo risvolto economico: una bottiglia di succo d’ananas può essere usata da 1 fino a 3 pazienti. Ogni bottiglia di succo d’ananas costa all’Azienda Ospedaliera circa 1€ mentre il mezzo di contrasto ne costava ben 33€ a paziente, un risparmio del 97% circa! Nel 2013-2014 abbiamo complessivamente speso 7.000€ per il vecchio mezzo di contrasto a base di ferro, passando all’ananas nel 2015 sino ad ora abbiamo speso solo circa 180€”. 

liquidi dei succhi gastrici

A sinistra l'esame basale, con i succhi gastrici che ostacolano la visualizzazione delle vie biliari. A destra dopo aver assunto la stessa quantità di Manganese contenuta in 3 bicchieri di succo di ananas al 100% puro. Da Aprile del 2015 il mezzo di contrasto farmacologico non viene più prodotto, anche se resta in commercio sino ad esaurimento. Molti ospedali utilizzano il succo d’ananas come mezzo di contrasto per lo studio delle vie biliari.

Un ottimo risultato grazie ad un prodotto presente in natura, senza controindicazioni che ha permesso anche un risparmio all’Azienda Ospedaliera, frutto di una ricerca e della caparbietà di medici italiani

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