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Combattere la Violenza con la forza dell'Unione: il cammino di SiCura ODV

“La violenza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruggitrice.”
BENEDETTO CROCE

Abbiamo intervistato la Presidente dell’associazione SiCura di Gallarate, Anna Laghi. Nel loro team: psicologi e avvocati, che hanno un ruolo fondamentale di confronto e aiuto.stop violenza sicura odv

Come è nata l'associazione?

È nata praticamente nel 2016, il 10 febbraio, ed è sorta proprio perché volevo creare un'associazione dove si trattasse non solo l'abuso e il maltrattamento ma anche la violenza in genere.
Siamo partiti in due e ad oggi siamo quasi 40 persone specializzate che lavorano in questo settore. Lavoriamo con tantissimo entusiasmo per portare avanti questa problematica che purtroppo è sempre più attuale.

Ho visto che avete sedi in altri territori (Roma, Milano ...) come si differenzia l’aiuto che date rispetto al territorio dove operate, dov’è meno povertà, dove ci sono più richieste di aiuto?

Le sedi che abbiamo adesso sono a Gallarate e a Milano.
A Roma ci stiamo lavorando, perché prendere una zona vastissima come Roma per il momento è ancora difficile, visto che abbiamo bisogno di personale formato sul posto. Stiamo lavorando veramente bene a Gallarate e in tutta la provincia, perché arrivano persone praticamente da tutto il territorio per quanto riguarda la Lombardia. Le persone che assolutamente non possono accedere allo sportello in casi eccezionali vengono seguite online, perché quello che ci differenzia è proprio il fatto di prenderci cura personalmente di ogni individuo.
L’online può essere un valido strumento quando non si riesce ad organizzarsi per avere il colloquio di persona, che dura un'ora da noi.

Come approcciate una donna o un uomo che subisce violenza e si rivolge a voi? Qual è il vostro tipo di intervento?

A chi si presenta allo sportello dedichiamo tutto il tempo necessario per potersi ricostruire. Talvolta i percorsi vanno avanti anche un paio d'anni, perché è proprio il tempo che ci vuole, chiaramente sono individuali, in base alle risposte che le persone danno. Seguiamo non solo le donne, ma uomini, bambini e anziani.
In cosa vi differenziate da altre associazioni che operano nel territorio?

Abbiamo deciso di non essere un centro antiviolenza perché il centro antiviolenza segue solo le donne e il personale è tutto femminile. Valutando il fatto che negli anni si è visto che nulla è cambiato, riprendendo un attimo il discorso della regista Cortellesi.
Nel suo film ha fatto ben capire che dal ‘46 ad oggi non è cambiato nulla. Ciò mi ha fatto sempre pensare che non basta seguire solo le donne ma fare percorsi anche per gli uomini, sia maltrattati che maltrattanti. Ciò che voglio sfatare è che non è vero che chi si rivolge a noi appartiene ad un ambiente diciamo poco colto, povero o con poche risorse. Non è così. Noi abbiamo persone con un livello culturale alto, talvolta anche molto alto, persone laureate, perciò anche di una certa cultura, però la violenza colpisce ugualmente. Abbiamo chiuso l’anno scorso con 294 casi, perciò posso dire che veramente di situazioni ne abbiamo tante.

Il libro che vendete vuole essere un insegnamento contro una aggressività che molti di noi si portano dietro, che proviene forse da una educazione di stampo autoritario che usava le urla per sostenere le proprie ragioni invece di cercare un dialogo costruttivo con i propri figli. Qual è dunque il vostro messaggio?

Il libro che noi proponiamo nasce dal fatto che abbiamo cercato di trasmettere alcune delle storie che noi praticamente abbiamo vissuto. È un libro con un linguaggio semplice, adatto a tutte le persone e fa capire veramente quanto servano le parole, perché talvolta ci si rende conto che è molto facile creare conflitti, sia a casa che sul posto di lavoro, e talvolta sono proprio le parole che accendono questo tipo di aggressività. È un libro che penso serva tantissimo nel quotidiano.
L’abbiamo scritto perché è un po' la formula che noi usiamo per poterci finanziare, noi non abbiamo nessun sostentamento per quanto riguarda le regioni e lo Stato, ma ci finanziamo proprio tramite la vendita di questo libro, sperando che qualcuno che ci ha conosciuto, oppure conosce persone che sono state prese in terapia da noi, possano finanziarci aiutandoci col 5 × 1000, oppure donando quella cifra che ci permetta di andare avanti.

Progetti futuri in vista per questo nuovo anno. Quali sono gli obiettivi che sperate di raggiungere?

Il prossimo progetto sarà di una comunità educativa, dove lavoreremo con mamme e bambini. Pensiamo di poter creare un ambiente veramente idoneo per persone che hanno o hanno avuto difficoltà nella vita. Stiamo preparando dei progetti molto interessanti e speriamo di lavorare sempre al meglio, come un po' ci distingue.
Il Comune di Cassano ci metterà a disposizione dei locali di un ex farmacia che è stata appunto valorizzata. Creeremo dei gruppi serali per poter aiutare queste persone, che noi già abbiamo preso in carico per la terapia della giustizia riparativa. Perciò a parte gli incontri individuali creeremo incontri di gruppo alla sera, per poter permettere alle persone che lavorano di farsi seguire.
Per quanto riguarda i giovani, quest’anno il disagio giovanile è aumentato. Noi lo vediamo ogni giorno con gli studenti, infatti è per questo che andiamo nelle scuole, per poter parlare di questo tema e abbiamo fatto anche dei progetti molto belli, soprattutto con una scuola molto grossa di Gallarate, dove praticamente tutti i ragazzi che vengono sospesi vengono da noi a fare un percorso sulla rabbia, invece di restare a casa. Penso che questa opportunità sia veramente una grossissima opportunità, perché se vengono anche solo per i pochi giorni della sospensione, poi abbiamo visto che questi ragazzi tornano per intraprendere un percorso. Abbiamo ragazzi che sono venuti due anni fa e li abbiamo ancora in terapia, perché ci siamo resi conto che questi ragazzi, particolarmente aggressivi, hanno alle spalle situazioni veramente molto difficili, nel senso proprio di violenza, e ciò ci colpisce sempre tanto da tentare di aiutarli con questi percorsi che non possono permettersi.
Facciamo anche tanta mediazione familiare, per poter prevenire quello che poi è il discorso conflittuale delle coppie, perché sempre di più si vede un numero crescente di coppie che hanno una conflittualità altissima; perciò, cerchiamo anche attraverso questa mediazione di far capire alla coppia quanto è importante il discorso dei figli. Come sempre diciamo, è chiaro che la coppia può finire come coppia, ma non si finisce mai di essere genitori e, siccome i figli nascono interi non dobbiamo rompere quel patto che ti accompagna proprio dalla nascita in poi, l'amore per entrambi i genitori.
Non finirò mai di dire che è importantissimo aiutare i nostri figli a superare quello che è la separazione fra i genitori che loro amano.

Molti volontari, anche in vista della Pasqua vorrebbero una associazione fidata da seguire e sostenere. Come possiamo aiutarvi?
Proprio in vista della Pasqua quello che vorremmo chiedere è di poterci sostenere, perché , visti i progetti futuri, noi vorremmo sempre di più poter aiutare le persone.

Noi siamo una associazione di volontari, ma tutti professionisti: il team è composto da psicologi psicoterapeuti criminologi, mediatori familiari, avvocati. Siamo tantissime persone che lavorano ormai. Seguendo questo progetto nel tempo, abbiamo visto i numeri aumentare sempre di più, abbiamo aperto 10 scuole con specialità in psicoterapia, accettiamo il tirocinio delle varie università che ci propongono anche per il post laurea, insomma ci diamo da fare anche perché speriamo che in questo modo, visti i casi che abbiamo, veramente tanti, di poter un po' insegnare anche agli studenti come si lavora.
La cosa bella è che tanti poi si fermano da noi come volontari proprio perché cercano un confronto. C'è il modo sempre di potersi confrontare col collega, ma anche con l'avvocato per capire meglio come muoversi e essere così un bel team, dove tutti lavoriamo per poter portare benessere alle persone che noi seguiamo. La nostra mission e quello che speriamo sempre è di poter fare sempre di più nel tempo e di entrare nelle scuole, perché la prevenzione si fa proprio dalle scuole, io direi proprio dalla scuola materna, dove insegniamo appunto che il rispetto è fondamentale.

Un messaggio da lasciarci?
Chi ti ama non ti fa male, non ti allontana dalle persone che ami, dalla tua famiglia, amare significa soprattutto rispetto. Questo deve passare proprio da subito nei nostri figli.attento a come parli sicura odv

Associazione SiCura ODV
Sede Legale: Via Cadore, 6 a Gallarate (Va)
Sedi Operative:
Via Magenta, 3 – 21013 Gallarate (VA)
Via Macedonio Melloni, 28 – 20129 Milano
email: sicura.gallarate@gmail.com
IBAN IT 96 L 05387 50242 000042482648

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