Coronavirus, Fondi Ue per l’Emergenza e la rinascita: le proposte di Pacente
I fondi strutturali europei rappresentano risorse molto importanti per lo sviluppo di regioni, città e territori ma possono essere utili anche in questa fase di emergenza.
Sul punto tema interviene Carmine Pacente, Presidente Commissione Politiche europee del comune di Milano e Anci Lombardia, membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles, che ha proposto:
“3 o 4 milioni di fondi Ue per l’emergenza e un fondo europeo per la rinascita: almeno il doppio dei 40 milioni del PON (Programma Operativo Nazionale*) attuale”.
Cerchiamo di capire con Pacente di cosa si tratta.
Prima di iniziare l’intervista, Carmine fa una premessa:
“I negoziati si fanno adesso. Bisogna puntare a cose ambiziose ma possibili. Diciamo chiaramente al Governo che Milano ha bisogno di un programma europeo ambizioso per finanziare le 10 o 50 idee per la rinascita della città. Possiamo ripartire dal PON METRO.
Non è una questione di nomi solo di sostanza. Certamente i 40 milioni di oggi non bastano, andrebbero almeno raddoppiati. E andrebbero riviste regole e priorità. La Commissione europea secondo me approverebbe.
Vediamo a Roma cosa ne pensano visto che decidono lì. E’ una cosa possibile e anche relativamente semplice. Basterebbe rivedere i programmi e la distribuzione attuale delle risorse della coesione europea.
Milano è la metropoli simbolo della pandemia in Italia e in Europa e oggi ha bisogno di un minimo di solidarietà.
Chi potrebbe negargliela?”
Partiamo dal presente. Nelle scorse settimane lei ha lanciato l’ipotesi di destinare 3/4 milioni di fondi europei per l’emergenza sanitaria a Milano. Ci spieghi!
La Commissione europea ha fatto una proposta molto intelligente: ha detto agli Stati membri che avrebbero potuto destinare – qualora avessero voluto - i fondi strutturali non ancora spesi del periodo 2014-2020 all'emergenza sanitaria.
Ha quindi proposto nuove regole, molto flessibili e altrettanto rapide, per la riprogrammazione di queste risorse. Il Governo italiano ci sta da tempo lavorando, in un confronto costante con le Regioni.
E a Milano?
E’ stato fatto un importante lavoro di ricognizione da dirigenti e funzionari del comune, coordinati dal Direttore Dario Moneta, sia del fabbisogno finanziario per la gestione dell’emergenza, sia della disponibilità di risorse europee compatibili. In un mese, seguendo tutte le indicazioni delle autorità nazionali competenti, siamo arrivati a individuare una cifra di 3/4 milioni di euro. Che potrebbe anche aumentare.
Cosa si potrebbe fare con questi fondi europei?
Se si dovesse decidere di utilizzarli, si potrebbero acquistare dispositivi sanitari oppure potenziare servizi sociali e igienico sanitari o ancora digitalizzazione e smart working.
Questo per l’emergenza mentre per il rilancio, la cosiddetta fase 2?
I fondi strutturali sono le vere risorse europee a disposizione di regioni, città e territori. Se ne sono accorti tutti con questa crisi. In genere servono per lo sviluppo, ora possono aiutare per l’emergenza e per il rilancio. Bisogna lavorare su due binari:
- Con i fondi residui del periodo 2014/2020 all'emergenza.
- Con quelli del periodo 2021/2027 alla rinascita.
Deve essere un lavoro tecnico ma soprattutto politico. Lo stavamo già facendo prima della crisi, va ripreso subito e con maggiore vigore.
In che modo?
Ho chiesto al Direttore della Commissione europea Nicola De Michelis, responsabile dei fondi strutturali per gli Stati membri del Sud Europa (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta, Cipro), di venirci a raccontare due cose: le nuove regole europee per l’emergenza e le intenzioni della Commissione europea sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale in discussione a Bruxelles (quello che chiamiamo il bilancio europeo).
Molte cose cambieranno.
Che significa in concreto?
Per esempio: il nuovo quadro finanziario pluriennale (il bilancio dell’UE 2021-2027) parte davvero a gennaio 2021? Ricordo che l’Italia è spesso tra gli ultimi Paesi a partire e accumula anche anni di ritardo.
Oppure, molti chiedono di prolungare l’attuale periodo di programmazione 2014-2020.
Quale sarà la proposta della Commissione la prossima settimana rispetto a queste ipotesi?
Ci ha dato risposte chiare e incoraggianti.
Potremmo fare molti esempi, ma per Milano la domanda sarà semplice…
Ovvero?
Avremo ancora 40 milioni di fondi strutturali da poter gestire “direttamente” nel periodo 2021-2027?
La risposta?
Si decide negoziando altrimenti si subiscono le decisioni degli altri. E dovrebbero negoziare i politici perché le decisioni sono politiche. Secondo me i 40 milioni di oggi sono pochi. Ho detto tante volte, in consiglio comunale, in commissione consiliare, in ANCI, nel Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles, in tutte le sedi sia politiche che istituzionali che mi sono state concesse, che serve un programma più ambizioso.
Se Milano deve rinascere servono idee ma anche risorse.
Chi decide e cosa si potrebbe proporre?
Bisogna dire chiaramente al Governo nazionale che abbiamo bisogno di un programma europeo ambizioso che serva per finanziare le 10 o 50 idee per la rinascita a Milano. Possiamo ripartire dal PON ma non è una questione di nomi, solo di sostanza.
Quale è la sostanza?
Servono Fondi strutturali - che sono risorse vere - sufficienti per aiutare a finanziare la rinascita della metropoli più colpita in Italia e in Europa dalla crisi sanitaria. Fondi che dobbiamo poter gestire “in autonomia”.
Abbiamo già dimostrato con i 40 milioni del PON METRO di saperlo fare. E’ chiaro che i 40 milioni di oggi non bastano, andrebbero almeno raddoppiati. E andrebbero riviste regole di gestione e priorità. Sono sicuro che a Bruxelles sarebbero d’accordo. Andiamo a vedere Roma cosa dice visto che si decide li.
Chi deve chiederlo e quando?
Tutto il consiglio comunale di Milano, maggioranza e opposizioni unite. Lo abbiamo già chiesto, con mozioni e delibere, prima della crisi ma possiamo ribadirlo a maggior ragione adesso. E’ chiaro che deve farlo soprattutto il sindaco Sala, magari insieme all’ANCI. Credo ci siano tutte le condizioni; sicuramente oggi molto più di ieri.
*http://www.ponmetro.it/home/programma/cosa-e/in-breve/