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Covid: è possibile curarlo a casa?

malato letto ospedale pixSi può curare a casa il covid? La domanda è lecita; è possibile curare il paziente a casa propria o deve necessariamente essere ricoverato? Nell'informarmi riporto alcuni passaggi di quanto trovato scritto ne "La Nuova Bussola" in una intervista all'oncoematologo dottor Luigi Cavanna dell'Ospedale di Piacenza, il quale afferma che l'attuale comportamento ospedalo-centrica è sbagliata poiché intasano i pronto soccorso e gli ospedali.

Curare il covid a domicilio è possibile, ovviamente prima che la situazione si aggravi a tal punto che il ricovero si rende necessario. Sappiamo che il covid è una malattia infettiva che ha come complicanza la polmonite, quindi più precocemente si interviene più si ottengono buoni risultati evitando peggioramenti. Credo che su questa affermazione non ci piove. Quando già ai primi di marzo in ospedale al pronto soccorso arrivavano centinaia di malati tutti con sintomi di tosse, febbre e mancanza di fiato che durava da giorni, veniva tutta ricoverata e spesso intubata.

Il medico si è giustamente chiesto: in ospedale questi pazienti che cure ricevono? Inizialmente si somministrava antivirale e idrossiclorochina mattina e sera in pastiglie. Orbene, se questa cura la si somministra alla comparsa dei primi sintomi probabilmente si evitano quelle complicazioni polmonari che poi portano al ricovero, così abbiamo deciso di portare queste cure a casa del malato, evitando così l'intasamento dell'ospedale. Abbiamo raggiunto ben trecento pazienti con la presenza di un medico e un'infermiera, con un ecografo e il tampone: fatta la diagnosi di covid lasciavamo un saturimetro, che serve a misurare l'ossigenazione nel sangue, e i farmaci.

Se questo è possibile e vantaggioso sia per il malato che per l'ospedale, mi chiedo da profano, perché non viene fatto su tutto il territorio nazionale? Si discute anche sull'importanza della somministrazione di clorochina per la cura del covid, è davvero utile?

La clorochina ha una proprietà immunomodulante e antinfiammatoria, quindi aiuta a regolare la risposta autoimmunitaria del nostro corpo. È stata però bloccata per una questione di sovradosaggio. Io, ancora da profano mi domando: ma non si può evitare il sovradosaggio?

È evidente che ogni tipo di medicamento in sovradosaggio porta scompensi! Che il virus del covid sia più debole è ancora da provare con certezza assoluta, tuttavia se curato in tempo cortisone e antibiotico possono risolvere il problema. L'azitromicina è si un antibiotico però presenta anche azione antivirale. Il vero problema è che manca una linea guida a livello centrale; i protocolli cambiano continuamente e i medici di base si trovano in difficoltà, così il malato ricorre al pronto soccorso, e facilmente vengono ricoverati – anche se potrebbero essere curati a casa – così altri malati, ad esempio di tumore, infarto eccetera, verranno messi in attesa. E ciò è grave! In ospedale a Piacenza abbiamo pochi malati e così nel pronto soccorso. Bisogna curare al domicilio, ma purtroppo chi decide non attua questa possibilità.

Per definire la possibilità di essere curato a casa, esistono cinque parametri, e sono:

  • forma asintomatica o blanda. Nessuna cura specifica.
  • polmonite semplice, si interviene con azitromicina, cortisone e idrossiclorochina, se tornerà possibile. Non vi è necessità di ossigeno.
  • polmonite di modesta gravità. Oltre ai medicinali appropriati anche l'ossigeno, però sempre al proprio domicilio.
  • forma severa. Si consiglia il ricovero.
  • forma di pre-collasso. Si consiglia il ricovero.

Oggi si ricovera già dal secondo parametro, aggravando la situazione negli ospedali. Ecco perché è consigliabile la cura domiciliare almeno sino al terzo parametro. Se le cose stanno così, sempre io da profano, mi chiedo cosa si aspetta ad applicare questo metodo? È così impossibile?

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