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Fondi europei aggiuntivi per l’Italia: occasione anche per Milano?

pacente fondi aggiuntiviIL GOVERNO NON CENTRALIZZI TUTTI I FONDI EUROPEI MA COINVOLGA LE CITTÀ NELLA LORO GESTIONE. 

In particolare sul programma REACTEU che vale 47,5 miliardi e che è destinato alla ripresa dei territori.  

Questo è il principio ribadito nel corso della Conferenza Stampa sui Fondi Eu tenutasi il 27 luglio 2020, promossa da Carmine Pacente, Presidente della Commissione Politiche UE del Comune di Milano e di ANCI Lombardia e membro del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles. 

Hanno partecipato i parlamentari Piero De Luca, capogruppo del PD in Commissione Politiche europee, il Senatore di Italia Viva Eugenio Comincini della Commissione Bilancio e il Senatore del PD Roberto Rampi delle Commissioni Cultura e Turismo e commercio.  

Nel corso della Conferenza l’attenzione si è concentrata soprattutto sul programma REATECU

I tre parlamentari hanno condiviso l’invito di Pacente a lavorare insieme in queste settimane di costruzione della Governance dei fondi del Recovery Plan. Una Governance che si costruisce esclusivamente a Roma. “La Commissione europea ha svolto un lavoro eccellente immaginando e costruendo programmi davvero utili per la ripresa dei nostri territori, con regole semplice e derogando ad alcuni criteri ordinari. Ora la partita è tutta a Roma. Questo il motivo per il quale ho invitato parlamentari nazionali di diverse commissioni e forze politiche che possano aiutarci a stimolare il governo”. 

L’Onorevole De Luca ha sottolineato la “necessità di coinvolgere anzitutto il Parlamento” e “le regioni e le 14 città metropolitane nella gestione delle risorse europee”. Il Senatore Comincini, già sindaco di Cernusco sul Naviglio per 10 anni e per 2 anni vice sindaco della Città metropolitana di Milano ha condiviso “la possibilità di aggiungere fondi ai programmi operativi già esistenti come il Pon metro per fare presto, avendo le città già dimostrato di saper utilizzare queste risorse”.

Il Senatore Rampi che si è definito “federalista convinto” ha insistito sulla declinazione pratica della “sussidiarietà in questo passaggio decisivo” soffermandosi sulla necessità di “rilanciare anche settori come cultura e turismo che rendono più o meno attrattivo un territorio rispetto a un altro”. 

Carmine cosa è il REACT EU, spiegaci?  

REACT EU è uno dei principali programmi europei immaginati per la ripresa per consistenza finanziaria. L’acronimo significa “Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa”, e rappresenta l’iniziativa col maggiore impatto nel breve e medio periodo nell'Unione europea.  

Il REACT EU prevede nuovi fondi per i territori colpiti dalla pandemia ?  

Si tratta di fondi strutturali aggiuntivi che verranno erogati in un tempo molto limitato, nel 2021 e nel 2022 per la ripresa di territori e città d’Europa. In via eccezionale non sarà richiesto il confinanziamento nazionale per queste risorse europee.

Per l’Italia non è ancora ufficiale la cifra a disposizione che potrebbe però aggirarsi tra i 10 e i 15 miliardi di euro dei complessivi 47,5 previsti per l’intera Unione europea.  

Cosa chiedete? 

Che il governo non centralizzi la gestione ma coinvolga i territori che sono i destinatari di queste risorse, immaginate e sapientemente costruite a Bruxelles dalla Commissione europea. 

Quali sono le città italiane che potrebbero essere coinvolte oltre a Milano?  

Saranno coinvolte le regioni, come ripete spesso il presidente Bonaccini, e noi chiediamo anche le 14 città metropolitane da nord a sud. 

Cosa chiedete al Governo in pratica?  

Decidere la Governance è naturalmente prerogativa del Governo. La Commissione europea non può dire a Roma, Madrid o Lisbona quale sia la migliore modalità di gestione di queste risorse. 

Ciò che chiediamo è che il governo non centralizzi completamente questi fondi ma coinvolga anche le città metropolitane come Milano nella loro programmazione e soprattutto nella loro gestione.  

Potrebbe farlo in maniera rapida ed efficace irrobustendo finanziariamente i programmi operativi già esistenti delle regioni e delle città metropolitane; nel caso delle città metropolitane l’unico è il  PON METRO che per Milano e le città del nord vale appena 40 milioni di euro.  

Le sue priorità sono in linea che quelle della Commissione ma si potrebbero anche aggiungere settori come Cultura e Turismo particolarmente devastati dalla crisi. Tra l’altro nelle conclusioni del consiglio è citata esplicitamente questa possibilità di sostegno alle PMI operanti anche in questi settori.

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