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Il Green pass va contro la Costituzione?

L’introduzione del Green pass ha sollevato movimenti di protesta nelle piazze italiane e sui social.

Abbiamo chiesto a Edmondo Mostacci Docente di diritto pubblico comparato dell’Università di Genova, un supporto giuridico per capire le criticità sollevate dai movimenti di protesta.

Il green pass è stato criticato non solo dai no vax ma anche da coloro che hanno fatto il vaccino perché viola le libertà costituzionali sancite gli art. Art.1/ 3/5/6/13/32, come per esempio il diritto di andare a scuola. Cosa ne pensa?   

La questione è complessa. Da un lato la necessità di certificato vaccinale per frequentare alcuni luoghi aperti al pubblico - come i ristoranti - non desta particolari preoccupazioni. Discorso diverso invece per quanto riguarda l'accesso a servizi legati a diritti costituzionalmente sanciti, come la scuola. Infatti, in generale la Costituzione tutela la salute anche sotto il profilo della libertà di scelta del singolo, nel necessario rapporto con il proprio medico, sul se e sul come curarsi.

Quella sul se vaccinarsi è quindi, in via di principio, una scelta rimessa dall'art. 32 Cost. alla libera determinazione del singolo. Su tale libertà è ben possibile incidere, imponendo ad esempio un obbligo vaccinale, laddove ciò sia richiesto dalla necessità di proteggere la salute della collettività, rispettando però le garanzie procedurali e sostanziali previste dal diritto costituzionale. Al di fuori di questa ipotesi risulta problematico ammettere la limitazione di un diritto fondamentale del cittadino - ad esempio, negare l'accesso a scuola - sulla base di come lo stesso ha deciso di utilizzare un altro e parimenti fondamentale diritto.

In altri termini, la situazione sanitaria del paese consente senza problemi l'imposizione di un obbligo vaccinale.green pass

L'uso di uno strumento apparentemente più soft - come il green pass -, ma che mira a raggiungere l'obiettivo di un'ampia campagna vaccinale in modo indiretto, è con evidente maggiore difficoltà riconducibile alle prescrizioni della Costituzione. Tali perplessità sono acuite dal fatto che il certificato è previsto solo per alcune categorie e per contesti determinati, sollevando dubbi circa il rispetto del principio di eguaglianza (per cui situazioni eguali o analoghe dovrebbero ricevere lo tesso trattamento).

La cosa che credo opportuno sottolineare è però un'altra. L'imposizione di un obbligo vaccinale imporrebbe - non solo al governo, ma al più generale dibattito pubblico - di considerare attentamente tutti gli elementi rilevanti, a partire dalla capacità dei vari vaccini di proteggere dal contagio non solo il vaccinato, ma anche i suoi contatti. Questo farebbe chiarezza su un punto al momento poco discusso: anche con il green pass, dobbiamo mantenere cautela in quanto il vaccino è molto efficace nel prevenire la malattia acuta; altrettanto non può dirsi per le infezioni asintomatiche che rendono comunque il soggetto contagioso.

Il legislatore non introducendo l'obbligo vaccinale, ha ripiegato sul green pass per obbligare i cittadini alla vaccinazione. Questa situazione non espone lo stato a possibili ricorsi? 

La predisposizione di un ricorso avverso l'obbligo di possedere il certificato vaccinale non è impossibile. Al contempo, aprirebbe un contenzioso destinato a rimanere aperto per lungo tempo, in quanto le questioni di costituzionalità non possono essere risolte dai giudici ordinari o amministrativi. Al contrario, il giudice adito (probabilmente il giudice amministrativo) dovrebbe sospendere il procedimento che lo vede protagonista e sollevare questione di legittimità costituzionale di fronte alla Corte costituzionale, con tempi (nonostante la relativa celerità del giudice costituzionale) che finirebbero per andare oltre la fine dell'anno solare.

Esistono ipotesi di violazione della diretta europea 934/935e e la risoluzione europea 2631? 

Direi proprio di no: le maggiori preoccupazioni derivano dal rispetto delle norme della nostra legge fondamentale.

Nell’ambito delle polemiche e perplessità sorte in merito all’introduzione del green pass riportiamo una lettera giunta in redazione firmata da un movimento Docenti, studenti e cittadini liberi.

Riportiamo il testo.

Green Pass inaccettabile: non siamo no vax!

Piacere, sono una docente e sento il dovere di esprimere la mia apprensione rispetto a quello che sta succedendo, sull’ obbligo del “green pass” per accedere a tutta una serie di esercizi pubblici o aperti al pubblico, secondo il c.d. “modello francese”.

Siamo un gruppo di persone, docenti, cittadini, liberi professionisti, studenti… provenienti da ogni parte d’Italia, che stanno protestando amaramente contro le misure adottate dal governo nelle ultime ore. Siamo arrabbiati, e abbiamo deciso di organizzare delle forme di disobbedienza civile. E sia a livello nazionale che provinciale ci stiamo mobilitando per ottenere la modifica del decreto avente forza di legge del governo Draghi che entra in vigore dal primo settembre e che riteniamo inaccettabile. Ci stiamo organizzando sui social e fisicamente, siamo numerosi, e disposti a non perdere la libertà. La libertà è un diritto sacrosanto garantito dalla nostra costituzione.

Non credete che il certificato verde possa ledere alla libertà dell’individuo? Non credete che stiamo esagerando? Non pensate che è arrivato il momento di riprenderci la sovranità della quale siamo stati privati nel corso di questi anni dalla seconda repubblica?

Il pass è discriminatorio e crea cittadini di serie B andando a intaccare la libertà individuale, i vaccini non si possono imporre e la coscienza democratica deve reagire.

Perché è incostituzionale? Semplice perché viola le norme della nostra costituzione. È un attentato al libero arbitrio.

A scuotere gli animi è principalmente l’introduzione della obbligatorietà, quale strumento necessario ai fini dell’accesso a bar, ristoranti, manifestazioni pubbliche in genere e, da ultimo, previsto anche per il personale della scuola per poter riprendere servizio sin dall’avvio dell’imminente nuovo anno scolastico.

Come giustamente osservato da alcuni giuristi, che hanno firmato un documento dell’Osservatorio permanente sulla legalità costituzionale, c’è un “dovere costituzionale e comunitario di disapplicazione del cosiddetto Green Pass”. Le condizioni imposte per ottenere questa sorta di “passaporto” fanno letteralmente a pugni con la più volte citata risoluzione del Consiglio d’Europa del 27 gennaio 2021, nella quale si esplicita con chiarezza che nessuno dovrebbe essere discriminato per aver deciso di non farsi inoculare sieri autorizzati, gioverà ricordarlo, a condizioni ai sensi del regolamento 507/2006 della Commissione Europea. Stiamo parlando di farmaci che alcuni scienziati definiscono dei non vaccini o “vaccini imperfetti”; vaccini non sterilizzanti, rispetto ai quali si afferma erroneamente che “immunizzano”.

L’Osservatorio sulla legalità costituzionale non ha mancato di sottolineare quel che da tempo vado affermando e cioè che “le tre le condizioni certificate dal “Green pass” non sono garanzia scientifica di non contagiosità”. È del tutto evidente che, attraverso l’utilizzo di uno strumento ricattatorio, discriminatorio e insensato, il nostro Stato miri ad introdurre un obbligo di vaccinazione che non c’è e che, stante le attuali conoscenze su questi non vaccini, non può certo essere introdotto.

Le domande sorgono spontanee sull’obbligo vaccinale. Come mai ad essere vaccinate sono le categorie che stanno bene, come per esempio gli adolescenti? Se come sembrerebbe tutti gli anziani sono immunizzati, non si capisce quale sia il problema di contagio tra le categorie a rischio.

Ci chiediamo se siano davvero delle misure giuste quelle adottate dal governo. Costringere il personale scolastico e sanitario a presentare un tampone ogni 48 ore, è disumano e crea violenza fisica e psicologica negli individui che dovranno subire tale pratica.

Chi, avvalendosi della propria fama di giurista, si presta a legittimare un sistema che elargisce libertà fondamentali solo a condizione che si sia detentori di un “pass” e così facendo rinuncia a denunciare l’obbrobrio costituzionale in corso, non contribuisce all’edificazione di una società giuridicamente sana.

Quindi, chiediamo a gran voce di rispettare i nostri diritti, in quanto il popolo per la costituzione suddetta è sovrano e deve essere lasciato libero di scegliere cosa è giusto fare per la propria salute. Ci tengo a ribadire che non siamo no vax, non siamo negazionisti o complottisti, ma siamo cittadini in cerca della verità.

Chiediamo subito di togliere il green pass, come già sta avvenendo in alcune nazioni (es. Spagna, Romania) dove il popolo coeso è sceso in piazza e ha manifestato il proprio dissenso in favore della propria libertà.

E ci teniamo a sottolineare l’importanza della salute dei bambini, che non possono essere utilizzate come cavie sperimentali per una terapia genica che sta dando risultati negativi in tutto il mondo.

Vi chiediamo di unirvi a noi, e agire in scienza e conoscenza. Spegnete la tv, e riflettete con il vostro cuore. Sappiate che non siete soli. Inoltre, ricordatevi che la luce ha vinto.

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