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Salviamo il pianeta: basta sfruttamento delle terre e deforestazione causati dagli allevamenti

L’emergenza climatica è stata affrontata nel recente vertice del 13 novembre a Glasgow, in occasione del quale è stato completato il Paris Rulebook, il libro delle regole di attuazione dell’Accordo di Parigi. Sono stati approvati diversi testi su argomenti quali: impegni volontari di riduzione delle emissioni, finanza climatica, danni e perdite che i Paesi subiscono, trasparenza, mercato del carbonio e adattamento.  

La pressione sui grandi del Pianeta tuttavia nasce anche dalle campagne di protesta popolare che stanno emergendo nel mondo. Tra queste spicca l’iniziativa Plant Based Treaty presentata dal movimento internazionale Animal Save Movement. Ideato come complemento all’Accordo di Parigi, questo Trattato si propone di affrontare l’attuale, grave crisi climatico-ecologica prendendo di mira il cambiamento del sistema di produzione e di consumo alimentare.

Maria Chiara Olmetti dell’associazione Milano Aninmal Save ci racconta di cosa si tratta. 

Maria Chiara, di cosa si occupa Animal Save?

Animal Save è un movimento globale antispecista e intersezionale impegnato a rivendicare la giustizia climatica, sociale ed alimentare a vantaggio di tutte le specie viventi su questo pianeta. Siamo attivi in diverse città italiane e ci adoperiamo per promuovere uno stile di vita vegano, più sostenibile per il pianeta, più giusto per gli animali e più salutare per noi. (FB e IG: Milano Animal Save e Animal Save Italia) 

Organizzate diverse attività sul territorio; ci racconti della vostra collaborazione con il Comune di Milano? 

Realizziamo varie attività sul territorio milanese come ad esempio presentazioni nelle scuole e nei licei, eventi di sensibilizzazione su temi specifici e dibattiti di formazione aperti al pubblico. Lo scorso settembre abbiamo vinto un bando promosso dal Comune di Milano per la realizzazione di street action sulla relazione tra cibo e cambiamenti climatici. Grazie a questo progetto abbiamo svolto quattro giornate di eventi in due piazze della città (zone Bovisa e Città studi) che abbiamo temporaneamente trasformato in luoghi dedicati all’arte, al cibo sostenibile, alla formazione e alla condivisione. Insieme ai cittadini abbiamo costruito degli orti mobili urbani, poi donati alla comunità, e assistito a sorprendenti show coking di cucina 100% vegetale. Abbiamo anche coinvolto lo street artist Moby Dick il quale ha realizzato due murales a tema animalista rimasti alla città. 
duomo

Da quale esigenza nasce la campagna Plant Based Treaty?

Plant Based Treaty mira ad arrestare il degrado degli ecosistemi causato dagli allevamenti e della pesca attraverso il passaggio a diete a base vegetale. L’industria zootecnica è infatti uno dei maggiori responsabili delle emissioni di anidride carbonica, metano e protossido d’azoto (18% delle emissioni mondiali totali secondo i dati FAO, ovvero più dell’intero settore dei trasporti). Essa è una delle prime cause del riscaldamento globale, della perdita di biodiversità, dell’estinzione di massa delle specie, dello spreco di acqua, della deforestazione su larga scala (abbattendo l’equivalente di un campo da calcio al secondo di foresta pluviale), del degrado del suolo e delle zone morte negli oceani. Una dieta vegetale ha un’impronta ecologica inferiore del 50% rispetto a una dieta comprendente alimenti di origine animale (PNAS). 

Quali proposte sono contenute nel Trattato per arginare questi problemi? 

Con questo Trattato esortiamo i governi nazionali a negoziare un accordo globale basato sulla transizione ad un sistema di produzione alimentare completamente vegetale, mediante tre principali richieste: 

  1. Abbandonare l’attuale sistema di produzione alimentare, impedendo l’ampliamento delle terre e delle aree marine destinate agli allevamenti e alla pesca;
  2. Ridirezionare i meccanismi di produzione alimentare verso un sistema a base vegetale, tramite la riconversione produttiva delle aziende e il riorientamento dei sussidi governativi dall’agricoltura animale a quella vegetale. Evitare il finanziamento statale della pubblicità dei prodotti ad altissimo impatto ambientale e obbligare ad un’etichettatura veritiera del livello di danno all’ambiente e alla salute di ciascun alimento; 
  3. Ripristinare gli ecosistemi che abbiamo distrutto e riforestare la Terra. 

animal save con loghi e motto

Siamo andati recentemente a consegnare il testo del Trattato sia a Palazzo Marino che a Palazzo della Regione Lombardia e auspichiamo che la Città di Milano dia presto il proprio supporto all’iniziativa. 

Tutti possono aderire all’iniziativa Plant Based Treaty? Come?

Sul sito plantbasedtreaty.org/it/ ciascuno può dare il proprio supporto firmando il trattato come singolo individuo, azienda, gruppo, accademia, ecc. Miriamo a coinvolgere globalmente 10 milioni di individui, 10.000 organizzazioni, 10.000 imprese e 50 città entro il Global Stocktake of the Paris Agreement (2023). Molti scienziati, politici, medici e personaggi famosi hanno già firmato; in Italia, tra gli altri, il geologo Mario Tozzi, la giornalista Sabrina Giannini, il deputato Stefano Fassina, il filosofo Marco Maurizi, la senatrice Elena Fattori e l’eurodeputata Eleonora Evi.  

Ciascuno di noi può essere protagonista della lotta al cambiamento climatico in maniera semplice ed estremamente efficace ogni volta che sceglie cosa mettere o cosa escludere dal proprio piatto.  

Per salvare il pianeta dobbiamo iniziare a tavola! 

palazzo regione lombardia

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