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Stop alle 8 ore in ufficio, il mondo del lavoro è cambiato

smart working pixNe è passata davvero tanta di acqua sotto i ponti dal 6 febbraio 2014 quando c’è stata a Milano la prima “Giornata del lavoro agile”: iniziativa di Palazzo Marino alla quale hanno risposto un centinaio di aziende e 10.000 dipendenti hanno lavorato da casa o da remoto, sperimentando una soluzione molto diffusa all’estero.

Oggi ci troviamo in una nuova era del mondo del lavoro, sono moltissime le grandi aziende che puntano in modo sempre maggiore a dare un taglio alle giornate passate in grigi uffici, perdendo tempo tra scartoffie e colleghi polemici e scontenti. E' giunta l'era della digitalizzazione, bellezza! Inutile, anzi dannoso passare troppe ore in ufficio, studi autorevoli e una manciata di anni di sperimentazione hanno ormai dimostrato i benefici del lavoro flessibile. La quarta rivoluzione industriale è in pieno svolgimento, sono in atto rapidi cambiamenti nell’intero contesto sociale ed è in via di sviluppo un nuovo concetto di concepire la presenza sul luogo di lavoro. 

L'introduzione in Italia dello smart working

La Legge n. 81/2017 introduce anche in Italia il lavoro agile (o smart working) che è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato da un accordo tra dipendente e datore di lavoro che pone l'accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l'accordo individuale e sull'utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone). Ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento - economico e normativo - rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall'INAIL nella Circolare n. 48/2017.

I benefici dello Smart Working per le aziende

Il lavoro flessibile ha portato benefici sia alle persone che alle aziende. Conciliare i tempi di vita con le esigenze produttive aziendali è possibile e lo dimostrano i dati dei grandi gruppi industriali italiani che da qualche anno stanno mettendo in pratica questo strumento, da Intesa Sanpaolo ad A2A, dal Gruppo Hera a Maire Tecnimont a Zurich, ecc.

Lo Smart Working in Italia continua a crescere e a fine 2018 è una realtà nel 56% delle grandi imprese e 8% delle PA.   Gli Smart Worker in Italia sono 480.000 e sono più̀ soddisfatti dell’organizzazione del lavoro rispetto alla media degli altri lavoratori (39%, contro il 18%) e del rapporto con i colleghi (40% contro il 23%). Lo Smart Working aumenta del 15% la produttività per lavoratore e riduce del 20% il tasso di assenteismo. I lavoratori possono quindi lavorare da casa propria, da un hub aziendale, dal cliente o da qualsiasi altro posto senza dover raggiungere necessariamente la propria sede aziendale, pur rimanendo produttivi.

Tra i vantaggi: per le aziende una riduzione dei costi in termini di minor costo per spazi, attrezzature e risorse energetiche e un miglioramento della produttività, per il lavoratore un miglioramento generale della qualità della vita e un risparmio per il ridotto pendolarismo, per l’ambiente: 1,5 milioni di tonnellate all’anno di CO2 in meno. 

Le aziende che hanno attivato il lavoro agile hanno beneficiato anche di incentivi di carattere fiscale e contributivo sotto forma di crediti d’imposta.

Allo stesso modo del lavoro flessibile la tecnologia ha permesso a chi desidera frequentare un percorso universitario ma per diverse ragioni non può frequentare fisicamente le lezioni dal vivo, di studiare in rete. La scelta di frequentare un’Università telematica è particolarmente vantaggiosa per gli studenti lavoratori che possono così seguire ovunque e in qualunque momento le lezioni. Le Università telematiche infatti sono aperte 24 ore su 24 ed è sufficiente accedere alla piattaforma digitale di e-learning per seguire una lezione video preregistrata dal professore della materia in esame. Sulla piattaforma digitale non manca nulla rispetto alle Università classiche, vi si trova infatti tutto il materiale utile allo studio (dispense, slide, video lezioni, aula virtuale e tutorato).

Perché quindi passare ore nel traffico per rinchiudersi poi in 4 mura dalle 8 alle 17? Il mondo del lavoro è cambiato e i nuovi modelli come il lavoro flessibile sono diventati la normalità per un'azienda che vuole competere  nel mondo del lavoro. Il 5G in partenza nei prossimi mesi darà un'ulteriore accelerazione al processo mettendo in primo piano il benessere dei dipendenti che si traduce in un aumento della produttività all’interno dell'azienda.

Le aziende del credito in Italia lo hanno ben capito e nell'ultimo contratto nazionale firmato a dicembre 2019 ABI ha ampliato i giorni di lavoro flessibile portando il tetto a 10 giornate mensili.

Un salto importante quello del lavoro flessibile, che implica un cambio di mentalità da parte delle aziende: al centro dell’attenzione non c’è più il processo e sul controllo dei dipendenti, i risultati ottenuti e la loro capacità di organizzare il proprio lavoro.

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