Il mese di Settembre nei detti meneghini
Anche il mese di Agosto sta per terminare, ecco allora pronti alcuni detti del mese di Settembre. Un mese ricco di saporiti frutti e di un caldo tiepido che invita a farsi delle salutari passeggiate. Comunque ecco alcuni modi di dire inerenti questo mese.
- Settember ghe fussel semper. Ovvero: fosse sempre settembre! Questo perché è il mese delle raccolte dei frutti e della terra, infatti, si procede alla vendemmia, alla raccolta delle patati, dei rav, dei scigoll, dei fasoeu, dei pomm, dei per, dei figh. Tradotto: delle patate, delle rape, delle cipolle, dei fagioli, delle mele, delle pere e dei fichi.
- A proposito di fichi, quelli migliori sono quelli longh de còll, ròtt de pell e con la gotta. Che sarebbe a dire: lunghi di collo - per il peso - con la buccia screpolata – pochè sono bei rigonfi – e con sotto la goccia melata.
- I fichi entrano anche nel detto: te troo là come ona pell de figh. Invito a qualcuno a smetterla se non vuole finire spiaccicato come una pelle di fico.
- Un altro modo un po' irriverente è questo: te immadòni come ona pell de figh. Ossia ti spiaccico sul muro come se fossi una Madonna dipinta.
- Settember l'è anca la stagione de i fonsg; attenzione a raccogliere quelli giusti, altrimenti... Se vi sentite dire: te me fee vegnì el fonsg, attenzione perché vuol dire che mi stai facendo davvero arrabbiare.
- Molti sono i frutti settembrini, come: i fambròs, i lamponi, il ribes ross e negher; i lorion, ossia i mirtilli, i nos e i niscioeul, ottimi frutti secchi.
- Sulle noci vi era questo modo di dire: pan e nos mangià de spos. Ovvero, pane e noci mangiare di sposi. Il detto attinge dalla vita degli antichi romani che aveva dei giochi che facevano con le noci. Ancora le noci sono protagoniste di quest'altro detto: nos e pan l'è on mangià de villan, ossia di contadini.
- El quattòrdes l'è la solennitàa religiosa de l'esaltazion de la Santacros, cioè l'esaltazione della Santa Croce. Se si incrociano gli indici uno sopra l'altro baciandoli e dicendo "crosin crosetta" detto anche "giurin giuretta" era un modo per fare un giuramento che si usava nei giochi tra ragazzi.
- L'acqua de Santacros la slenza tucc i nos, ossia fa cadere tutte le noci dalla pianta. Del resto è risaputo che per i contadini mazzà la gent, fà via la nev e pertegà i nos hinn tucc mestee inutil. Uccidere le persone, spalare la neve e perticare le noci sono tutti mestieri inutili in quanto avvengono naturalmente.
- El vintun l'è l'quinòzzi de autunn, che ha dato origine al detto: de settember nòtt e dì, già el savii, sòttsora hinn lì. Che vuol dire: di settembre, già lo sapete, la notte e il giorno, e viceversa, sono di pari durata.
- El ventinoeuv l'è San Michee – san Michele arcangelo - data importante legata ai traslochi in città, nelle campagne invece lo si faceva in occasione della festa di San Martino, l'undici di novembre. La rata dell'affitto veniva saldata e si stipulavano i nuovi contratti, ecco il perché dell'aumento dei traslochi. Quindi dire fà Sanmichee e significare fare trasloco, se poi si vuole essere più pungenti si diceva fà spazzetta, nel senso di spazzolare via, sgomberare insomma.
Anche questo mese ha avuto la sua finestra, vedremo cosa ci riserverà il prossimo.
Se ti è piaciuto questo articolo, Dighel ai to amis!! Condividilo!
Potrebbe interessarti leggere anche:
Ricorrenze e festività tradizionali lombarde: luglio, agosto, settembre
Detti milanesi: espressioni, proverbi e modi di dire di Milano