Un mostro di Loch Ness lombardo: scopriamo dove
Il mostro di Loch Ness, di patria scozzese, che ogni tanto torna alla ribalta della cronaca, non è l’unico mostro, per altro mai trovato, che abiti un lago, infatti, anche in alcuni dei nostri laghi lombardi si racconta che viva una creatura piuttosto strana, definita però più drago che mostro. Uno dei laghi lombardi interessati a questa presenza è il Lago Maggiore.
Si racconta che un drago abbia abitato queste acque, e che era solito apparire nei pressi di Sesto Calende, nella zona conosciuta come “Bocca di Drago”. Dopo quanto detto, non è possibile evitare un collegamento tra lo stemma araldico dei Visconti, un drago che tiene tra le fauci un giovinetto, e il fatto che la famiglia era originaria della sponda sud-occidentale del lago Maggiore, con riferimento alla città di Arona.
Altro lago lombardo interessato alla presenza di un drago, è quello di Como o Lario. C’è chi, abitante di quel luogo e di un’età piuttosto avanzata, racconta ancora questa storia.
Un tale di nome Cherubino, aveva la passione della pesca, così un giorno decise di gettare la lenza nelle acque del lago e attendere che qualche bel pesce abboccasse. Non dovette attendere a lungo, infatti, sentì un forte strappo, e gli parve di vedere la sagoma di un grosso pesce che aveva abboccato. Quale fu la sorpresa e lo spavento quando dall’acqua emerse una testa enorme su un lungo collo affusolato che, mostrandosi in tutta la sua possanza, dopo un’evoluzione acrobatica, si rituffò nel lago, trascinando in acqua anche il malcapitato Cherubino che, rimasto come di pietra, non aveva staccato la mano dalla canna da pesca.
Come finisce la storia? Che il nostro involontario protagonista fu aiutato da un anziano il quale non solo lo aiutò a risalire a riva e potersi asciugare i vestiti, ma gli raccontò del mostro del lago, il quale aveva nome “Ül Lari”, e che svolgeva il compito di guardiano di tutto il lago di Como. Naturalmente non doveva dire nulla a nessuno e mantenere il segreto, poiché la gente non avrebbe capito la sua presenza e, sicuramente, gli avrebbe dato la caccia. Probabilmente una leggenda, mutuata dal ritrovamento fossile del “Lariosaurus” nelle vicinanze di questo lago. Di questo rettile acquatico, appartenente ai noto sauri, sono stati trovati resti fossili anche in laghi Italiani.
Nel dopoguerra ecco apparire un altro avvistamento, subito battezzato “il drago del Lario”. Per questo caso si racconta di tre avvistamenti, il primo si ebbe nei pressi di Varenna, oggi in provincia di Lecco, dove cinque persone affermarono di aver visto, durante un temporale, un grande mostro serpentiforme di colore nero – verde. Il “Corriere Comasco”, nel novembre 1946, segnalò la comparsa di un mostro a Colico, avvistato da due cacciatori che gli spararono anche dei colpi di fucile prima che la creatura s’inabissasse nelle acque lacustri. Pochi giorni dopo quest’avvistamento, il quotidiano “La Provincia” scrisse che tre pescatori videro lo stesso mostro nei pressi di Varenna. Infine nel 1962, alcuni sommozzatori, dotati di batisfera, che si erano immersi alla ricerca di tre pescatori annegati, dissero di essersi imbattuti in una strana creatura con una testa enorme.
Probabilmente racconti di avvistamenti di draghi o mostri nei nostri laghi ve ne sono ancora, tuttavia lascio a voi il piacere di scoprirli e, per i più temerari e avventurosi, di provare a cercarli e, perché no, fargli una bella fotografia e magari un selfie.
Bibliografia: Terre insubre N. 74 del 2015.
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