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Giangiacomo Feltrinelli, una vita contro

giangiacomo feltrinelliDal successo del Dottor Zivago alla morte misteriosa, la travagliata vita di uno dei più  grandi editori del Novecento italiano.
 
Primogenito di una della più note ed illustri famiglie milanesi, Giangiacomo Feltrinelli  nacque a Milano il 19 giugno del 1926, da Carlo Feltrinelli e Giannalisa Gianziana.
Il piccolo Feltrinelli trascorse l’infanzia e adolescenza sotto lo stretto controllo della madre, che impose al figlio una educazione privatissima, rinfrancata solo dalla vacanze estive in compagnia della sorella Antonella.
La situazione migliorò nel 1940, quando Giannalisa si risposò con il giornalista Luigi Barzini jr, che condusse la famiglia a vivere nella tenuta di “La Cacciarella”, presso l’Argentario, dove l’ormai diciottenne Giangiacomo visse il periodo migliore della sua vita. 
Dopo la fine della seconda guerra mondiale,  tornò a Milano, dove collaborò per il referendum a favore della Repubblica italiana e sposò Bianca Maria dalle Nogare.
Nel 1949 Feltrinelli fondò la Cooperativa del libro popolare (Colip), con lo scopo di introdurre i classici della letteratura mondiale tra i giovani e gli operai attraverso una versione economica  a prezzi accessibili.
L’iniziativa ebbe da subito un buon successo, che permise al giovane imprenditore di diventare in poco tempo il consigliere delegato alla gestione della casa editrice, che si aprì anche ad autori stranieri sconosciuti.
A causa di alcuni contrasti con gli altri dirigenti, nel 1954 Feltrinelli abbandonò la Colip, che di lì a poco avrebbe chiuso i battenti.
Ma il giovane imprenditore non si arrese e soltanto un anno dopo, nel giugno del 1955, inaugurò a Milano, in Via Fatebenefratelli 3, la Feltrinelli Editore, che sarebbe diventata in pochi anni una delle case editrici italiane più attive sul fronte della letteratura internazionale, con importanti autori russi e sudamericani allora sconosciuti.
Inoltre Feltrinelli pubblicò anche la rivista “Cinema nuovo”, che tra le sue pagine analizzava la questione del realismo nel cinema italiano degli anni Cinquanta.
Nel 1957 l’editore mise a segno uno dei suoi affari più importanti, quando, dopo un lungo ed drammatico scontro con le autorità sovietiche, riuscì a pubblicare in Italia Il Dottor Zivago di Boris Pasternak, che sarebbe diventato uno del bestseller più amati degli anni Settanta. 
 
In quello stesso anno vengono aperte a Milano e Pisa le prime Librerie Feltrinelli.
feltrinelli 2Il secondo grande successo di Feltrinelli arrivò nel 1958, quando, grazie all’interessamento di Giorgio Bassani, pubblicò Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, uno dei classici della letteratura italiana del Novecento.
Con l’inizio degli anni Sessanta si aprì per l’editore un periodo difficile, in cui se la dovette vedere anche con un processo per oltraggio al pudore ai danni di Giovanni Testori, di cui aveva pubblicato le prime opere.
 
Inoltre Feltrinelli iniziò a avvicinarsi alla posizioni estremiste di Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, di cui nel 1968 pubblicherà il Diario in Bolivia.
L’attentato di Piazza Fontana, il 12 dicembre del 1969, spinse definitivamente Giangiacomo ad entrare in clandestinità, con il nome in codice di Osvaldo, e a fondare i Gruppi di azione partigiana (Gap) con cui ideò e mise in atto una serie di attentati volti ad evitare, secondo lui, un colpo di stato fascista in Italia.
Alle prime luci dell’alba del 14 marzo del 1972, la polizia di Milano, guidata dal commissario Luigi Calabresi, trovò sotto un traliccio dell’alta tensione a Segrate i resti dilaniati di un uomo, che ben presto vennero identificati per quelli di Feltrinelli.
L’inchiesta stabilì che, probabilmente, l’editore era morto a causa di un fallito sabotaggio alla centrale elettrica di Milano, anche se ancora oggi molti sostengono che Feltrinelli fu ucciso su ordine dei servizi segreti italiani, allertati dalla Cia,  che stava indagando su di lui da alcuni anni. 
Nonostante il durissimo colpo, la Feltrinelli ancora oggi continua a pubblicare libri di successo, sotto la guida di Inge Schoenthal, terza moglie dell’editore e di suo figlio Carlo Fitzgerald Feltrinelli.
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