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Isa Miranda: signora del cinema italiano

isa miranda 1Ricordiamo una donna, ma soprattutto un’attrice, che nel cinema dei telefoni bianchi fu la prima a distaccarsi dagli schemi romantici del cinema fascista per accettare ruoli ben più complessi e drammatici.

Nata a Milano il 5 luglio del 1909, Isa Miranda era figlia unica di una famiglia di poveri contadini.

Già dai tempi della sua adolescenza Isa aveva un carattere piuttosto irrequieto, prima lavorò in un opificio a Treviglio, poi tornò a vivere a Milano dove cominciò come dattilografa in un ufficio.

Nel frattempo studiava recitazione presso l'Accademia dei Filodrammatici di Milano e grazie ai contatti con alcuni esponenti del partito fascista, fece il suo debutto in società.

Il suo primo film importante fu La signora di tutti di Max Ophüls, del 1934, in cui impersonò una famosa attrice, che dopo aver portato alla rovina tutti gli uomini innamorati di lei, al primo insuccesso sentimentale si uccide.

Dopo il grande successo della pellicola, la Miranda iniziò a girare un film dopo l’altro, tra cui Passaporto rosso di Guido Brignone.

Grazie al successo in Italia e in Europa, l’attrice, verso la fine degli anni trenta, partì per Hollywood, dove debuttò con il giallo Hotel Imperial di Robert Florey, con Ray Milland protagonista maschile.

isa miranda 2Nel 1940 La signora dei diamanti di John Fitzmaurice ebbe un buon successo, ma varie difficoltà ad adattarsi ai sistemi produttivi americani e lo scoppio della Seconda Guerra mondiale convinsero l'attrice a tornare in Italia, dove il marito produttore e regista Alfredo Guarini le propose i primi film che l’avrebbero consacrata alla critica e al pubblico, tra cui Malombra di Mario SoldatiZazà di Renato Castellani.

Dopo essersi ripresa miracolosamente da un grave incidente stradale avvenuto nella via Nomentana a Roma, la Miranda lavorò in Le mura di Malapaga di René Clément, interpretazione che le valse il Prix d'interprétation féminine al Festival di Cannes e nel 1950 Max Ophüls la volle in Il piacere e l'amore (La ronde), la commedia tratta dal Girotondo di Schnitzler.

Per tutti gli anni cinquanta l’attrice continuò a lavorare in film di grande successo, come Gli sbandati di Francesco Maselli e La febbre del possesso di Henri Verneuil, oltre a partecipare a varie produzioni internazionali e a recitare in teatro in tutto il mondo, con sempre rinnovato consenso.

Dopo aver interpretato in Il portiere di notte di Liliana Cavani la contessa Stein, la Miranda si dedicò alle cure del marito, che morì nel 1981 per un male incurabile.

Ricoverata all’ospedale C.T.O. della Garbatella a Roma, l’attrice morì nella più totale solitudine l’8 luglio del 1982 e venne sepolta nel cimitero romano del Verano accanto al marito. 

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