Johnny Dorelli: un milanese di talento
Il personaggio di cui vi voglio parlare questa volta, è Giorgio Domenico Guidi, più noto come Johnny Dorelli.
Nasce a Meda, comune della Brianza, nel febbraio del 1937, il padre, Aurelio Guidi, cantante tenore, si trasferisce con la moglie Teresa negli Stati Uniti, acquisendo il nome d’arte di Nino D’Aurelio. In America il ragazzo studia contrabbasso e pianoforte, facendosi notare in concorsi televisivi per giovani talenti. Gli americani, storpiando il cognome artistico del padre, danno al giovane Guidi il nome d’arte di Johnny Dorelli, pseudonimo che non abbandonerà più. Nel 1955 rientra in Italia e, dal cantante e produttore discografico Teddy Reno, è messo sotto contratto dalla casa discografica CGD, dove incide i primi dischi soprattutto di reinterpretazioni di brani americani. Nel film “Totò, Peppino e le fanatiche” è inserita nella colonna sonora la canzone Calypso Melody interpretata da Dorelli.
Anche il Festival di Sanremo vede protagonista il cantante, comico, conduttore radiofonico e televisivo, Johnny Dorelli, precisamente negli anni: 1958,1959,1960,1962,1963,1967,1968,1969,2007, arrivando otto volte in finale e vincendone due, precisamente Nel blu dipinto di blu e Piove, in coppia con Domenico Modugno. Partecipa a trasmissioni televisive con il Quartetto Cetra e l’orchestra di Gorni Kramer, facendo conoscere a un più vasto pubblico i classici del jazz americani. Ricordo ad esempio Love in Portofino e Meravigliose labbra, e, dallo Zecchino d’Oro, Lettera a Pinocchio, definita La canzone regina dello Zecchino d’Oro. Anche “Carosello” ha visto protagonista Dorelli in alcuni spot pubblicitari. Interessante il suo “ viaggio immaginario”, dove dedica una canzone a diverse città, tra le quali Milano con “ Nustalgia de Milan”. Dal 1963 eccolo a condurre spettacoli televisivi, fornendo prova delle sue doti di attore oltre che di cantante, è in quest’occasione che nasce il personaggio di Dorellik e, poi, Paperinik. Gran varietà era lo show radiofonico della domenica mattina, inaugurato da Dorelli come conduttore, presentando quasi tutte le edizioni, fino alla conclusione nel 1979. Nel 1967 presenta, in coppia con Don Backy, a Sanremo, la canzone “ L’immensità”, che rimane un suo grande successo discografico. L’operetta “ La vedova allegra”, vede Dorelli nella parte del conte Danilo, affiancato dalla Spaak, con la quale allaccia un legame sentimentale e artistico. Lo troviamo nel 1969 con Raimondo Vianello e le gemelle Kessler a presentare l’edizione di Canzonissima. Nel 1974 ottiene un buon successo con lo spettacolo “ Aggiungi un posto a tavola”, che porterà anche in Inghilterra quattro anni dopo.
Anche il Cinema lo vuole protagonista nella commedia all'italiana, infatti, molte sono le sue apparizioni, ricordo: La presidentessa, Pane e cioccolata, Il cappotto di Astrakan e State buoni se potete, dove interpreta il ruolo di San Filippo Neri, o nel film Ciao nemico, ambientato nella seconda guerra mondiale. Interpreta il maestro Perboni nella commedia tratta dal libro Cuore, e, nel 1988, La coscienza di Zeno. Nel 1985 è alla sua terza Premiatissima, affiancato da Nino Manfredi, mentre l’ultima edizione lo vedrà con Enrico Montesano. Altre sue presenze sono in “ Finalmente venerdì” e nel varietà Fantastico con la Carrà. Anche il teatro lo vede protagonista con la Goggi in “ Bobbi sa tutto”, dove vince il premio “Biglietto d’Oro”. Nel 2011 riceve il riconoscimento Leggio d’oro “Alberto Sordi”, che va ad aggiungersi all'onorificenza ricevuta nel 1975 di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Un artista che, pur non apparendo da tempo in televisione, rimane sempre nel cuore e nella memoria di chi l’ha ascoltato nelle sue canzoni e seguito in teatro o sugli schermi. Voglio terminare con le prime due strofe della sua bellissima canzone “L’immensità”.
Io son sicuro che
per ogni goccia
per ogni goccia che cadrà
un nuovo fiore nascerà,
e sul quel fiore una farfalla volerà.
Io son sicuro che
in questa grande immensità
qualcuno pensa un poco a me.