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Luigi Veronelli: mangiare secondo la tradizione italiana

veronelliGrande enogastronomico, Luigi Veronelli nella sua vita non si  impegnò solo  nell’editoria e nel giornalismo, ma condusse numerose battaglie in favore del valori  più sani della cucina regionale italiana.

Figlio unico di una coppia che viveva nel quartiere popolare di Isola, Luigi Veronelli  nacque a Milano il 2 febbraio del 1925.

Dopo un’infanzia serena, grazie anche all’affetto dei genitori e degli abitanti del quartiere, il giovane Luigi cominciò ad interessarsi di filosofia, tanto che dopo essersi laureato all’università diventò assistente di Giovanni Emanuele Batlè, che con la sua filosofia anarchica lo influenzò per tutta la vita.

Gli esordi di Veronelli come scrittore risalgono al 1956, quando pubblicò tre riviste di brave durata, tra cui “Il gastronomo” mentre contemporaneamente tradusse alcune opere del Marchese De Sade, che gli costarono tre mesi di prigione per oscenità

Luigi studiò, inoltre, ed approfondì le polemiche agricole ed enogastronomiche, tanto che verso gli anni Settanta occupò la stazione vinicola di Santo Stefano Belbo in Piemonte con un gruppo di contadini, finendo condannato a sei mesi di carcere.

Dal 1959 al 1979 Veronelli ebbe una lunga e fruttuosa collaborazione con il quotidiano “Il Giorno” che si alternò a quelle con “A Rivista Anarchica” e con altri quotidiani come “Il Corriere della Sera”,“Sorrisi e Canzoni TV”, “L’espresso”, “Class”, sempre con il suo stile provocatorio e colorato con arcaismi e neologismi tipicamente ottocenteschi.

Ma Veronelli fu anche attivo in televisione con i programmi “A tavola alle 7” in cui si dichiarò apertamente anarchico, suscitando grandissime polemiche e “Viaggio sentimentale nell’Italia dei vini” in cui parlava del vino e della storia della viticoltura.

Sempre alla ricerca di approfondimento nel campo culinario lo studioso diede alle stampe una serie di opere fondamentali come “Cataloghi Storici dei Vini d’Italia”, “Il vino giusto” e “Alla ricerca dei cibi perduti”.

Una delle tappe fondamentali della vita di Veronelli fu l’amicizia con l’enogastronomico Luigi Carnacina, con cui lavorò a testi come “Il Carnacina” e “La buona vera cucina italiana”.

Da sempre amico di Giangiacomo Feltrinelli e Gianni Brera, Veronelli nel 1990 fondò la casa editrice Veronelli editore, con lo scopo di approfondire il patrimonio culinario nazionale.

Negli ultimi anni della sua vita lo studioso fu molto attivo nel campo dei centri sociali, con il progetto “Terra e libertà / Critical Wine” e con una lunga battaglia a favore delle denominazioni comunali.

Malato da tempo, Luigi Veronelli si spense nella sua casa di Bergamo il 29 novembre 2004. 

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