Skip to main content

Giulio Minoletti: urbanista e architetto

giulio-minolettiUn architetto all’avanguardia, forse troppo. Molte delle sue opere erano forse “avanti” rispetto all’epoca in cui Minoletti le ideò e  quindi restarono solo progetti.

Figlio unico di Carlo e Emma Rugarli, Giulio Minoletti nacque a Milano il 19 aprile del 1910.

Già mentre studiava architettura al Politecnico di Milano,  il giovanissimo Minoletti vinse nel 1930 il primo premio in un concorso per la realizzazione  di giardini all’italiana, per poi laurearsi con lode l’anno successivo.

Da qual momento il giovane architetto iniziò una lunga e fruttuosa carriera che lo avrebbe visto cimentarsi nei campi più disparati, dall’urbanistica all’architettura, passando per il design degli anni del boom.

Il suo primo lavoro fu proprio nel 1933, quando assieme a Francesco Marescotti ideò un condominio con appartamenti e negozi situato nel piazzale Istria di Milano.

Per tutti gli anni Trenta Minoletti partecipò a numerosi concorsi del regime, quello del piano regolatore di Busto Arsizio e quello per il rinnovamento di Gallarate, in cui ottenne il primo e il secondo premio, oltre al progetto per una torre littoria nel cuore di Milano, in cui propose un’idea che rompeva gli schemi tradizionali.

Tuttavia il suo unico progetto realizzato dopo la vittoria in un concorso rimase  la Casa del Fascio a Gallarate, che venne edificata tra il 1939 e il 1940, con una struttura formata da una serie di corpi di varie altezze, con la parte più bassa di tipo monumentale.

Nello stesso periodo Minoletti collaborò con il progetto delle “quattro città satellite” e del quartiere fascista Gabriele D’Annunzio per l’IFACP.

minoletti 2Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il giovane architetto venne costretto ad interrompere tutti i suoi progetti e a continuare solo il suo lavoro come insegnante di architettura e composizione architettonica presso il Politecnico di Milano, incarico che, tranne per una breve pausa nel 1943, durò fino al 1949.

Con il secondo dopoguerra e gli anni Cinquanta, Minoletti iniziò ad orientarsi verso progetti legati alla ricostruzione assieme al Movimento studi architettura (MSA) oltre ad elaborare una serie di architetture legate alla luce, come la sede dell’ex – Liquigas a Milano nel 1952 e il “palazzo di fuoco” del 1959 – 63, situato presso Piazzale Loreto, un complesso di 685 appartamenti che sul tetto ospitava un enorme orologio e una stazione meteorologica per le previsione del tempo. 

Inoltre verso il 1955 collaborò all’ideazione della nuova mensa della Pirelli, che purtroppo venne poi demolita nel 1998.

Verso la fine del decennio Minoletti si interessò alla progettazione degli interni di treni, navi e aerei, come nel caso dell’ “Andrea Doria” e della “Cristoforo Colombo”, impegno che lo condusse a progettare una linea alternativa alla metropolitana e a partecipare ad un concorso per gli alloggi della stazione centrale di Milano, in cui vinse il primo premio.

Anche se il progetto non venne mai realizzato, nel 1958 ebbe la soddisfazione di revisionarlo con i suoi colleghi per conto della direzione generale delle Ferrovie e in quella occasione lo integrò con un air terminal.

Negli ultimi due decenni l’architetto continuò a lavorare con i suoi colleghi o da solo, partecipando a un concorso per la Biblioteca del Trinity College di Dublino e progettando la stazione Porta Garibaldi di Milano, strutturata come una serie di piazze su più livelli.  

Stanco e malato da tempo, Giulio Minoletti si spense nella sua casa di Milano il 14 gennaio del 1981.

Leggi anche: 

Franco Albini sempre verso il domani

Piero Manzoni quando l’arte diventa un gioco

Gianni Colombo tra classico e sperimentale

Pin It