Mike Bongiorno: Mister Allegria
Un uomo che, dalla Resistenza fino agli anni delle tv libere, ha regalato agli italiani un sorriso con giochi e una semplice parola, Allegria!
Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, nacque a New York il 26 maggio 1924, figlio della torinese Enrica Carello e del ricco avvocato Philip Bongiorno, fondatore di Sons of Italy in America, l’ordine dei figli d’Italia residenti in America, che perse tutto nel tragico Venerdì Nero di Wall Street del 1929.
A causa della separazione dei genitori, il piccolo Mike dai cinque anni visse a Torino con la madre, dove completò gli studi e diventò grande fans della Juventus.
Ma la vera passione di Mike era il giornalismo, al punto che giovanissimo divenne inviato de La Stampa seguendo e documentando diversi eventi sportivi.
Con la Seconda Guerra Mondiale Bongiorno prese la decisione di unirsi a gruppi partigiani e diventò messaggero della Resistenza, finendo addirittura prigioniero nel carcere di San Vittore a Milano, dove per sette lunghi mesi divise la cella con il giornalista Indro Montanelli, di cui divenne grandissimo amico.
Alla fine della guerra Mike tornò negli Stati Uniti, dove cominciò a lavorare presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano di Geronso Pope, con il programma Voci e volti dell’Italia.
Nel 1952, mentre si trovava in Italia per lavorare ad alcuni documentari, il funzionario RAI Vittorio Veltroni propose a Bongiorno un contratto per collaborare con il Radiogiornale.
Il 19 novembre 1955 Mike Bongiorno creò il primo quiz televisivo italiano con Lascia o Raddoppia? che fin da subito ebbe grandi ascolti e un riscontro più che favorevole col pubblico, al punto che nel 1963 Umberto Eco gli dedicherà il saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno, sulla tecnica comunicativa del conduttore.
Tantissimi sono i programmi che Bongiorno ideò per la Rai, Campanile sera dal 1960 al 1962, con Enzo Tortora e Renato Tagliani, Caccia al numero e La fiera dei sogni nel 1962 e Giochi di famiglia nel 1966.
Dal 1963 al 1967 il conduttore, ormai un’icona per gli italiani, condusse per cinque edizioni consecutive il Festival di Sanremo.
Con l’inizio degli anni Settanta Mike festeggiò il nuovo secondo canale della Rai con il fortunatissimo quiz Rischiatutto, dove per la prima volta furono usati gli effetti speciali e nacque, con Sabina Ciuffini, la figura della valletta parlante.
Dopo Ieri e oggi nel 1976 e Scommettiamo due anni dopo, Bongiorno incontrò Silvio Berlusconi, che lo convinse a passare al nuovo mondo della televisione privata e commerciale, dove il conduttore ideò programmi come Milaninter club, I sogni nel cassetto, Flash, Bis, Superflash, Pentatlon, Parole d’oro e Telemike.
Nel 1987 Berlusconi nominò Mike vicepresidente della Fininvest e nel 1990 anche vicepresidente di Canale 5 e nello stesso periodo iniziò il più duraturo dei programmi del conduttore, La ruota della fortuna, dove si alternarono come vallette Ylenia Carrisi, Paola Barale, Antonella Elia, Claudia Grego, Miriana Trevisan e Nancy Comelli.
Dopo anni di successi televisivi che sembravano essere senza fine, nel 2009 Bongiorno dichiarò in più di un’intervista che Mediaset non gli aveva rinnovato il contratto e questo fatto lo portò, amareggiato, a diventare conduttore concorrente in due programmi di Sky Uno, Cash Taxi e Sei più bravo di un ragazzino di quinta? oltre a lavorare a un ritorno del Rischiatutto.
Ma tutto questo finì quando, l’8 settembre 2009, Mike Bongiorno morì per un infarto improvviso presso l’hotel Metropole di Montecarlo.
I suoi funerali, celebrati nel Duomo di Milano il 12 settembre, vennero seguiti da oltre diecimila persone, familiari, politici, personaggi dello spettacolo e migliaia di ammiratori.