Vite parallele: Giulio Cesare e Berlusconi
Nota dell'autore: il seguente articolo non vuole essere un'offesa alla memoria del valido condottiero, abile politico e controverso personaggio di Caio Giulio Cesare.
Solo poche ore fa la politica ha registrato un picco di frasi altisonanti, più vicine alla bufala che alla realtà. Due tra tutte quelle di Silvio Berlusconi che ha asserito "via l'IMU oppure potete chiamarmi Giulio Cesare" e "prometto 4.000.000 di posti di lavoro".
In un periodo di crisi sociale, lavorativa ed economica risulta molto facile fare presa sulle masse e sulla plebe, la quale per disperazione spesso ricade in scelte infauste, tramite propaganda illusoria e fortemente demagogica.
Poiché la politica cita personaggi della storia romana e quindi della storia della nostra nazione è giusto trovare i parallelismi (senza togliere grandezza storico-letteraria all'opera di Plutarco) tra i due personaggi del titolo di questo articolo.
Le origini
Caius Iulius Caesar: membro della gens Iulia, famiglia patrizia fondata da Iulo, figlio di Enea di Troia. Nello scenario politico e sociale, la gens Iulia non era una delle favorite alla scalata gerarchica.
Silvio Berlusconi: membro di una famiglia della borghesia milanese, è figlio di due impiegati.
L'infanzia e gli studi
Cesare crebbe in un contesto sociale burrascoso in vista della guerra civile tra Caio Mario e Lucio Cornelio Silla. Studiò presso il grammatico Marco Antonio Gnifone.
Berlusconi nacque durante il fascismo e crebbe negli anni della seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Studiò giurisprudenza all'Università degli Studi di Milano.
La calvizie
Uomo raffinato e dedito alla cura del corpo, Cesare detestava la calvizie che lo affliggeva tanto da portare una corona di alloro in testa.
Berlusconi sa bene che in tv, in politica e nel suo ruolo aziendale l'immagine significa molto e per questo è ricorso a vari stratagemmi estetici come lifting e trapianto di capelli.
Le amicizie politiche
Quando era senatore, Cesare mostrò molta flessibilità nel giudicare la congiura di Catilina e attirò le ire del conservatore repubblicano Marco Porcio Catone l'Uticense.
Gli esordi politici di Berlusconi affondano le radici al fianco di Bettino Craxi, fuggito all'estero in seguito alle accuse di Mani Pulite e di appropriazione indebita di denaro pubblico.
Le donne
Cesare ripudiò la promessa sposa Cossuzia. Sposò Cornelia che morì nel 68 a.C.; Cesare allora sposò Pompea. Ebbe un debole per Servilia, al di fuori del matrimonio. La sua terza ed ultima moglie fu Calpurnia che certamente subì il tradimento di Cesare con Cleopatra.
Berlusconi è stato al centro dello scandalo del Rubygate e della frequentazioni di escort come Patrizia D'Addario, tradendo la moglie Veronica Lario.
I festini privati
Di Cesare e della sua condotta libertina si sa per certo che celebrò in casa un rito propiziatorio per Bona Dea, festa a cui parteciparono quasi tutte donne.
Berlusconi ha più volte voluto ribadire la sua virilità facendo parlare del "Bunga Bunga" e festini dei celebri festini di Arcore.
La propaganda da "campo"
Nella sua opera, il De Bello Gallico, Cesare mostra il suo valore come stratega ma anche come soldato sempre vicino alle sue truppe con cui condivise i trionfi e le fatiche (come scavare trincee per difendere l'accampamento).
Berlusconi ha potuto vantare dell'appoggio dei suoi potenti media per propagandare le sue effimere gesta come "correre in aiuto" dei terremotati de L'Aquila e dei napoletani sommersi dai rifiuti in seguito all'allerta sullo smaltimento. Ogni episodio successivo ed ogni piano risolutivo sono stati messi a tacere.
La tirannide
Cesare si poté fregiare del titolo dictator perpetuus e fu più volte celebrato come il "re senza corona" poiché dopo la cacciata dell'ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, era bandita la monarchia e addirittura proibito pronunciare le parole "rex romanorum" (re dei romani).
Essendo decaduta la monarchia in Italia, in seguito al referendum popolare dell'immediato dopoguerra, Berlusconi è stato attaccato dai suoi nemici che ritengono che abbia sempre cercato di usare la politica per evitare i molti processi a suo carico. Inoltre la sua volontà di cambiare alcune parti della Costituzione sono state viste come un attacco alla democrazia italiana. Non ultimo l'aspetto del possesso di quasi tutte le emittenti televisive e dell'influenza su alcuni giornali costituiscono un serio pericolo alla libertà di stampa e di informazione in Italia
L'attentato
Il giorno delle Idi di marzo (15) del 44 a.C., Cesare venne assassinato nella Curia del Senato, con 23 pugnalate di cui una sola mortale.
Il 13 dicembre 2009 Massimo Tartaglia scagliò una riproduzione del Duomo di Milano sul volto di Berlusconi, dopo un comizio.
Il rapporto strumentale con la religione
Cesare ha sempre utilizzato la religione solo a scopo politico e propagandistico poiché un capo di stato avrebbe dovuto dare il buon esempio anche in campo religioso (secondo la pietas romana) tanto da rivestire la carica di pontefice massimo dal 63 a.C. alla sua morte.
Berlusconi si è sempre dichiarato fervido credente. Addirittura nel 1994 si è auto-proclamato "Unto del Signore", nel 2008 aveva ironizzato coi giornalisti dicendo che era un santo mentre solo un anno dopo dice di non essere un santo, in seguito allo scandalo delle escort. Nel 2009 e nel 2010 circolano due diversi filmati che lo riprendono mentre bestemmia. Insomma una condotta che non si addice ad un credente modello ma si sa, chi è senza peccato scagli la prima pietra...
Le opere pubbliche
Molti ed ambiziosi furono i progetti edilizi ed architettonici di Cesare: di tutti questi realizzò "solo" il Foro omonimo, uno stadio e una naumachia presso il Tevere mentre il teatro (di Marcello), la basilica Iulia, la Curia Iulia e il tempio di Marte Ultore vennero iniziati sotto la sua dittatura ma poi realizzati ed ultimati dal successore, Augusto.
L'attività edilizia di Berlusconi è stata l'attività lavorativa che prima della politica ha contribuito al suo successo: Milano 2, Rho Fiera, "L'aquila 2" e il Ponte sullo stretto sono tutti complessi dei quali Berlusconi si è sempre vantato ma solamente il primo si deve al suo operato, il secondo ha visto la sua presenza inaugurale mentre gli altri due costituiscono un vero vespaio di polemiche.
Il dissenso cogli alleati
L'ala conservatrice e repubblicana del Senato di Roma attese il momento giusto per attuare la congiura e uccidere Cesare. Uno dei cesaricidi fu proprio Decimo Bruto, suo figlio adottivo, risparmiato dopo la sconfitta della guerra civile.
Più volte nell'arco della sua avventura politica, Berlusconi è stato tradito dagli alleati di vari partiti come la Lega Nord che portò alla caduta del governo; l'UDC di Casini e la cerchia di Fini si separarono dal partito di Berlusconi per vari dissensi interni.
Permalosità
Cesare mostrò quasi sempre clemenza nei confronti dei vinti, specie se cittadini romani. Tuttavia, si tramanda un episodio in cui il cavaliere Decimo Laberio, celebre mimo e drammaturgo, criticò aspramente durante uno spettacolo teatrale e Cesare lo umiliò privandolo della vittoria prima di restituirgli pubblicamente l'equivalente in denaro dell'anello (e quindi del rango) equestre sottrattogli a causa del "disdicevole" impiego teatrale, malvisto da censori e senatori.
Berlusconi è celebre per "l'editto bulgaro" con cui accusò Biagi, Santoro e Luttazzi di "uso criminoso della tv italiana". In seguito a questa vicenda i tre giornalisti e conduttori televisivi furono allontanati per parecchio tempo dalle scene.