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Il macabro delitto di Porta Romana agosto 1667

In quest'articolo vi voglio narrare di un truce delitto avvenuto nel corso di Porta Romana nell'agosto del 1667. Di acqua sotto il ponte ne è passata tanta da allora, tuttavia è comunque un fatto di cronaca accaduto nella nostra città di Milano.

via del cappello milano quartiere del bottonutoIn quel tempo esisteva sul Corso di Porta Romana un albergo che si chiamava "Albergo dei Tre Re". Quest'albergo sorgeva in quel quartiere chiamato "Bottonuto", che oggi non esiste più essendo divenuto piazza Diaz, e che era significato da quattro contrade principali, quella dei Pesci, dei Moroni, dei marchesi di Caravaggio poi San Giovanni in Conca e dei Tre Re.

I Tre Re erano ovviamente i Re Magi. La contrada dei Tre Re prendeva il nome da un tabernacolo affrescato rappresentante l'Adorazione dei Magi, contrada che poi venne trasformata in contrada "Tre Alberghi". Questa nuova dizione era dovuta al fatto che vi erano, nella contrada, tre alberghi, e precisamente: l'Albergo dei Tre Re, l'Albergo Reale e l'Albergo del Cappello Rosso, dove si svolgeva l'incontro della Congregazione dei Cuochi e degli Osti di Milano. Il più antico dei tre era il primo, già presente dal 1476.

Il banchiere Marzorati Francesco, uomo pare dal cuore cortese, aveva alle sue dipendenze un cassiere di nome Francesco Comollo, il quale venne invitato nella propria stanza dell'albergo Tre Re da un francese di nome Labarra affinché potesse effettuare un cospicuo cambio di monete. Il Comollo, del tutto tranquillo, giunse nell'appartamento dove, oltre al francese, era presente anche un certo Lonati, soprannominato il "Mazzasette di Gallarate".

Lo scopo dei due era però ben diverso, infatti, era quello di uccidere il povero cassiere e di rapinarlo del denaro che aveva con se. Scopo che misero in atto. Una volta ucciso, non sapendo come trasportarne il cadavere, deciso di tagliarlo a pezzi e gettarne nei condotti dell'Albergo un pezzo alla volta, e così fecero. Solo che, da che mondo e mondo, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e fu così che un pezzo di gamba del povero cassiere finì per ostruire un condotto di un albergo sito nei pressi di San Satiro, chiesa antichissima di Milano, e precisamente nell'Albergo "del Falcone" che sorgeva proprio in Via Falcone angolo Via dell'Unione e che ospitava soprattutto viandanti provenienti dal pavese. 

Però, siccome le gambe sono due, ecco che la seconda appariva nell' Osteria dell'Agnello, anch'essa non molto lontana dall'Albergo. Pensate sia finita qui? Niente affatto poiché le due braccia apparvero in un'altra osteria, precisamente nell'osteria dell'Aquila, frequentata da ufficiali e turisti viennesi ma anche da musicisti e compositori come Rossini e Bellini. Una quinta osteria, chiamata del "Gambero" ebbe anch'essa una sgradevole sorpresa. Le cose si complicarono ulteriormente quando all'albergo dei Tre Re un condotto cedette e le successive ricerche sulla causa della rottura e dei macabri ritrovamenti portò la polizia a identificarne gli autori. Come andò a finire? Che il francese e il suo socio "in affari" furono incatenati e sottoposti al supplizio della ruota, ossia arrotati sino all'avvenuto decesso.

Fatti tragici che si perdono nel tempo della nostra Milano.

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