AMSA: La raccolta dei rifiuti a Milano
L’Azienda che desidero porre alla conoscenza dei lettori è quella dell'AMSA di Milano che, come ritengo tutti sappiano, è la società che si occupa della raccolta dei rifiuti; una necessità che in qualche città del nostro bel Paese presenta delle criticità piuttosto preoccupanti.
La sigla AMSA è l’acronimo di Azienda Milanese Servizi Ambientali, che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani nella nostra città e di dodici comuni dell’area Metropolitana Milanese.
I dipartimenti operativi si dividono in quattro zone:
- Olgettina per Milano nord – est.
- Primaticcio per Milano sud – ovest.
- Silla per Milano nord – ovest.
- Zama per Milano sud – est.
I prodotti offerti dall'Azienda sono: ciclo integrato dei rifiuti, pulizia delle strade, servizi essenziali per l’ambiente, per l’igiene e il decoro della città. La sua fondazione risale al 1907, quando il Comune di Milano decise di prendere in gestione diretta le attività dei pubblici servizi, sistema conosciuto come “municipalizzazione”, individuò un’area nei pressi dell’attuale Cascina Gobba, denominata “delle Rottole”, e dove ancora oggi sorge il quartier generale dell’AMSA.
Le Rottole erano una piccola frazione del comune di Milano, sita ai confini del vecchio comune di Lambrate, tra il Casoretto e la cascina Malghera, e quando la giunta milanese decise di destinare l’area alla raccolta dei rifiuti, la località divenne famosa perché, dopo il 1910, prese corpo un “ Villaggio degli Spazzini”, costruito da questi e dalle loro famiglie.
Prima di chiamarsi AMSA, l’Azienda era titolata SPAI, ossia: Servizi Pubblici Anonima Italiana, e la raccolta era effettuata direttamente negli scantinati delle abitazioni, dove si raccoglievano i rifiuti domestici. Gli addetti versavano i rifiuti in una cesta che portavano sulle spalle, chiamata in gergo “ la gerla”, che poi svuotavano in un cassone di un carro trainato da un cavallo.
È interessante sapere che già allora esisteva un servizio di cernita dei rifiuti, che era effettuato direttamente nell'area di stoccaggio, tra l’altro la qualità di questa neonata “ raccolta differenziata”, dava dei risultati molto buoni, riuscendo a recuperare alcune decine di tipologie di materiali diversi. Questa è anche la dimostrazione che quando c’è la volontà politica di ben operare, i risultati si ottengono. Nel 1952 il nome fu cambiato e affidato alla G.S.I. – Gestione Servizio Immondizie – che poi nel 1954 si tramutò in S.I.D. – Servizio Immondizie Domestiche. Nel 1970 l’Azienda ritornò a essere municipalizzata, acquisendo il nome di AMNU – Azienda Municipale Nettezza Urbana - l’acronimo AMSA si utilizzò a partire dal 1985.
Nella via Zama, che è la strada che porta al Parco Guido Galli, fu inaugurato, nel 1968, un forno d’incenerimento dei rifiuti, il primo in Italia in grado di produrre energia da cedere alla rete elettrica. Arriviamo al 2008 e l’AMSA entra a far parte del gruppo A2A, azienda multi servizi italiana, nata dalla fusione con la milanese AEM con la bresciana ASM, lasciando all’AMSA solo la gestione della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade. Tra le varie attività, l’AMSA provvede, gratuitamente, al ritiro presso il domicilio, di rifiuti ingombranti, così come fornisce informazioni attinenti alla raccolta differenziata e una guida per ben selezionare le varie tipologie di rifiuti. Per info ci si può rivolgere direttamente agli uffici in via Olgettina, 25 o telefonando al n. 02/272981.
È evidente a tutti che l’opera dell’AMSA deve essere coadiuvata dalla buona volontà dei cittadini, i quali devono cooperare per avere una città più pulita e vivibile. Nelle periferie c’è ancora gente che butta, col calar delle tenebre, sul marciapiede ogni genere di rifiuto, queste persone vanno informate delle possibilità offerte per il ritiro dei rifiuti, penalizzandole severamente se persistono nel loro disinteresse per un vivere civile e pulito. Nel 1759, il letterato Giuseppe Parini, in un suo famoso scritto diceva:
…. Ma al piè de’ gran palagi
Là il fimo alto fermenta,
e di Sali malvagi
ammorba l’aria lenta,
che a stagnar si rimase
tra le sublimi case….
Parole che ben si adattano a certe situazioni odierne nella nostra Italia.
Tuttavia, da milanese ostinàa, riporto alcuni termini che i vecchi meneghini usavano riferendosi alla spazzatura.
Lo sporco, il pattume o spazzatura, era detto “rùff”, la pattumiera “portarùff”. Lo spazzino era lo “spazzìn”, mentre lo “ spazzarotaj” era l’addetto alla pulitura delle rotaie dove transitava il tram. Venendo ai giorni nostri, ecco la “cattàda distinta”, ossia la raccolta differenziata.