La Canzon Milanesa: Walter Valdi
La tradizione della canzone milanese è piuttosto vasta, e molti sono gli artisti che si sono cimentati in testi meneghini, tra i quali ricordo i Gufi, Gaber, Svampa, Magni, Roberto Brivio, la Vanoni, Jannacci, Giovanni D’Anzi, Walter Valdi e molti altri.
Questa volta vogliono prendere in considerazioni alcune canzoni di Walter Valdi, che citerò solo in parte. Walter Valdi, pseudonimo di Walter Giovanni Nicola Pinnetti, nato a Cavenago di Brianza nell’agosto del 1930.
Artista, cantautore e attore, autore di pezzi teatrali e musicali in dialetto meneghino, ha lavorato a fianco dei più grandi comici e artisti nazionali, in teatro, nel cinema e alla televisione. Personaggio dotato di una capace vena umoristica che sapeva dosare anche nel mettere in risalto paradossi della vita.
Vediamo adesso qualche sua canzone, la prima s’intitola:
E Pur Mi Disi
E pur mi disi
che la Madonina
a la mattina
senza fass vedè
la spara on colp in aria
e la dà’l via.
E numm…’taccom a corr
Compagn de quej
Ch’hinn ‘dree a stabilì on record
O a fà ona corsa.
L’è propri vera! Milano che, quando si sveglia, inizia a correre per ogni dove. Cito sempre come esempio di questo “difetto” meneghino di correre, quando ci si trova sul Corso Buenos Aires, prova a camminare lentamente se riesci!
Un secondo testo è la canzone:
Un Milanese a Milano
T’hee sentii ‘se l’è success?
Una cosa straordinaria
L’hoo savuda propri adess:
l’hann trovaa col nas per aria
l’era là in piazza del Domm
ch’el saveva pù se fa,
el girava ‘me on poer omm,
ma el saveva nò in dove andà.
…….. ma a la finse po’ savè ‘se l’è success,
porco d’on can?
Han trovato un milanes chi a Milan.
Ma va!
Han trovato un milanese chi a Milan.
Perdersi in piazza Duomo è difficile, con tutti gli accorgimenti a portata di mano, oggi non si perde più nessuno, quello che invece è una rarità incontrare, è un vero milanese-meneghino, non solo in piazza Duomo, ma in tutta la nostra bella città. Volete fare una prova? Chiedete qualche informazione in dialetto milanese a qualche passante e osservate la sua reazione, a volte è davvero buffa.
Vi propongo l’ultima, dal titolo
Quand Milan l’era Milan
Quand Milan l’era Milan,
Milanin piscinin,
coi palazz e i sò giardin,
moresin, verdesin,
coi navili e i so barcon,
lumagon, buseccon,
coi carrozz e i biroccin!
Quand Milano l’era Milan,
Milanin pastrugnin,
col moletta e l’ortolan,
scigollin, patanin,
l’offellee col ciappacan,
sciabalin, patuscin,
che bellissima Milan!
Se stava ben!
Quando Milano era Milano, sentire questa canzone è ritornare inevitabilmente indietro nel tempo, non alle carrozze, ma ai barconi sui Navigli sì. Una Milano poeticamente e sentimentalmente diversa, una Milano più altruista, meno paurosa, ridondante, nei cortili, di voci di giovanetti/e che si rincorrevano in cento giochi.
Oggi è molto diverso, la milanesità si è modificata, lingue e culture diverse portano nuovi modelli di vita. Comunque, ascoltare ogni tanto una canzone nel nostro dialetto meneghino, fa rinascere l’amore per questa nostra bella città.
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