Quando le Lambrette giravano per Milano
Al Nostalgia Club, museo di auto e moto d’epoca di Breno, un signore di Milano, ha donato, la settimana scorsa, una Lambretta F 25 del 1955.
Quando l’ho vista, essendo presente al momento del dono, subito mi è sembrato di rivedere la Lambretta che aveva mio papà e, per un attimo, ho rivissuto quando mi portava con lui a fare un giro per le vie di Niguarda.
La Lambretta, questo scooter che ha portato Milano nel mondo. Tutto ebbe inizio nel 1947 nel quartiere Lambrate, dove Ferdinando Innocenti aveva portato, da Roma, la sua fabbrica. Il nome Lambretta fu dato dall’artista Daniele Oppi, pittore e pubblicitario milanese, il quale lo prese dal fiume Lambro che scorreva nelle vicinanze. L’uscita sul mercato milanese fu subito un successo, che si allargò a tutta la penisola e non solo, infatti, altri paesi ne chiesero la licenza di costruzione, tanto che in India si produsse sino alla fine degli anni novanta. La storia popolare ha voluto far nascere un po’ di rivalità tra la Lambretta e la Vespa, ma quel che è certo è che viene premiato il genio italiano.
Non sto a descrivere le caratteristiche tecniche, mi limito a dire che aveva un motore a due tempi funzionante a miscela olio-benzina, e a tre o quattro marce.
Nel Comune di Rodano, posto a est di Milano e che fa parte del Parco Agricolo Sud, nel territorio della Martesana, è presente il “Museo dello Scooter e della Lambretta”, dove sono visibili tutti i modelli. Il Museo si trova in via Kennedy, 38. A Segrate invece è stato dedicato un monumento alla Lambretta.
I manifesti pubblicitari che invitavano all’acquisto di questo scooter sapevano catturare l’attenzione della gente, come quello dove si vedeva una coppia sorridente, viaggiare a bordo di una Lambretta, con una didascalia che recitava: “Acquista una Lambretta e spendi la differenza”.
Un altro manifesto diceva così: “… Piacere di viaggiare”, dove un lui e una lei sedevano su due Lambrette di anni di produzione differente.
La Società fece anche dei calendari, ad esempio quello del 1965, è quotato sul mercato più di trecento euro, ovviamente in ottimo stato.
Come una star che si rispetti, la Lambretta è stata più volte protagonista di fotografie scattate nella nostra Milano, come quella che vede Giorgio Gaber seduto sullo scooter con la chitarra in mano, oppure quella del raduno di Lambretta, penso degli anni cinquanta, tenutasi a Milano, che si vedono sfilare davanti al Castello Sforzesco.
La Lambretta è apparsa anche in pellicole cinematografiche, ad esempio né “Il medico della mutua”, dove il grande Sordi, alla domanda se era venuto in macchina, risponde: “no c’ho a’ lambretta”. Altre pellicole sono: “Torna a settembre”, con la Lollobrigida e Hudson, oppure “Il cielo in una stanza”. Un altro film del 1979 è “Quadrophenia”, che vede protagonisti una banda di giovani inglesi che guidano delle Lambrette e la Vespa.
Anche le canzoni hanno fatto onore alla Lambretta, cito quella del gruppo Liscio Simpatia, che ha dedicato una simpatica canzone dal titolo, La Lambretta. È invece di Genny Aliberti la canzone La tua Lambretta, mentre Zucchero, facendo la parodia alla famosa Bandiera Rossa, canta: “Oh avanti popolo, con la Lambretta rossa”. Giorgio Gaber, nella “Ballata del Cerutti”, ballata che s’ispira a un furto di una Lambretta. In questa breve, non può mancare il Quartetto Cetra, che alla Lambretta ha dedicato la canzone “Lambret Twist”.
È presente, per gli appassionati, un Lambretta Club Lombardia.
La Lambretta, un’altra realtà della Milano che produce, della sua vitalità creativa che ha fatto della nostra città, una metropoli internazionale.
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