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Stereotipi europei dell'italiano medio

  • Beatrice Cicala

Gli italiani sono i primi a generalizzare ed etichettare la variegata presenza sulla penisola nostrana, dai polentoni padani del Po ai sardi pecorai, perché sotto Roma è tutta Africa dove c'è spazzatura e mafia, però d'estate prenotiamo le vacanze al mare in Puglia o in Sicilia, mangiamo la mozzarella di bufala, ci piace la pizza di Napoli e il cannolo siciliano.

Questa è l'Europa creata dal torbido pensiero collettivo frutto di decine d'anni di esperienze, abitudini e praticità: l'Europa vista dagli italiani, quelli che fanno la maggioranza, che creano stereotipi e le leggi universali, che inutile dirlo, funzionano nella maggior parte delle situazioni.
Tutti noi prima di partire per un viaggio all'estero abbiamo ascoltato i consigli di un amico, il classico perito da gita scolastica con i soliti cliché che fanno sempre comodo.stereotipi italiani foto milanofree ai

L'italiano medio la pensa così, alza lo sguardo verso il Nord e riconosce la punta della torre Eiffel, il paese di Carla Bruni,  dei cugini mangiabaguette con quella punta di virilità frivola ed effeminata, perché se abbiamo perso una finale europea per il gol di Trezeguet, ne abbiamo vinta una mondiale per la testata di Zidane, e si sa in Italia il calcio fa la storia. E non dimentichiamo che i cugini francesi non hanno il bidet!

Scorrendo il dito sulla cartina geografica verso lo sconfinato Ovest, i cugini pelosi della Spagna sono i nostri autorevoli rivali, loro hanno i toreri, el clasico, la crisi peggiore della nostra (così ci dicevano i nostri Tg), ma talmente vicini al lessico italiano che ci basta aggiungere la "s" alla fine di ogni parole per confonderci con la popolazione locale.
Quel pezzettino di Spagna che si bagna sull'oceano Atlantico, la terra natale di Cristiano Ronaldo, la chiamano Portogallo ma parlano in brasiliano.

Troppi stereotipi quelli sui tedeschi: seriosi, esigenti, crauti, wurstel, Hitler, Merkel e tanta buona birra che costa meno dell'acqua.

I Russi invece sono la minaccia comunista e colonialista da dove compriamo il gas per riscaldarci d'inverno (comunisti capitalisti), ci separano da loro quelle strisce di  terra sconosciuta, forse nemmeno abitata, come l'Ucraina da dove provengono le badanti dei nostri nonni e le prostitute delle nostre statali.

Del freddo e lontano Nord Europa conosciamo la Finlandia dove "nasce" il Nokia, la Svezia teatro del premio Nobel e della Volvo, e la Norvegia, ma cosa c'è in Norvegia oltre ai fiordi?
Inghilterra  è sinonimo di calcio, Wembley, Beatles e il the delle cinque. Gli avvenimenti aristocratici dei delfini della famiglia reale somigliano in  parte alle avventure delle trote del nostro Parlamento.

L'Olanda è la Sodoma europea, terra della libertà dove regna il fumo denso della cannabis e i colori accesi del porno spinto, il Belgio è dove molti di noi vivono e fanno fortuna esportando il made in Italy, quello buono. La Danimarca, il paese dei Vichinghi, ha la birra buona e fa tanto freddo.

La penisola balcanica è abitata da zingari, non importa se in realtà ci sono confini e capitali, per noi è solo un pezzo di terra popolata da tribù pagane nomadi, dove ogni tanto producono qualche film horror ma alla fine sono tutti slavi.
La Grecia è la terra degli spartani, quelli del film, con hotel economici e spiagge affollate d'italiani ad Agosto, così possiamo sentirci a casa anche in vacanza.

Poi conosciamo gli orologi svizzeri e il loro paradiso fiscale, dove la cioccolata è buona e non succede mai nulla di brutto.
In Turchia fanno il Kebab, in Romania le badanti, in Moldavia le prostitute, in Ungheria le pornostar e in Polonia è nato Papa Giovanni Paolo II.

Una raffica infinita di stereotipi e cliché da buon italiano medio, una guida europea per non farsi cogliere mai impreparati.

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