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10 anni dalla nascita di Trenord, quali sono gli aspetti positivi e negativi? Parlano i viaggiatori

A dieci anni dalla nascita di Trenord, abbiamo chiesto ai viaggiatori di parlarci degli aspetti positivi e negativi di questa società, che gestisce un’importante fetta di tpl.

Nel 2019 Trenord ha trasportato 820.000 passeggeri al giorno (dato feriale), con 42 milioni di km percorsi dai rispettivi treni e 2589 corse al giorno (feriale), tra treni e autobus sostitutivi.

Numeri che attestano la centralità di Trenord nel trasporto regionale lombardo su ferro.

È possibile fare un bilancio dell’operato dell’impresa ferroviaria in questi dieci anni?

Riportiamo alcune testimonianze.

C.C.

Come azienda non vedo oggi aspetti positivi. Bocciata su tutto il fronte.

L'idea iniziale però aveva le sue ragioni.

Innanzitutto integrare e razionalizzare le due reti, la divisione regionale di FS-Trenitalia e le Nord. Il tentativo era già stato fatto, ma lasciato a metà, una dozzina di anni prima col CFL. Consorzio Ferrovie Lombarde.

Poi l'idea che invece di vaneggiare sull'eliminazione teorica dei monopoli si potesse costruire una realtà a misura regionale per rilanciare il trasporto su ferro e staccarsi maggiormente dal carrozzone romano, allora più carrozzone di adesso.  Una rottura concreta del monopolio insomma.

La manovra inizialmente ha funzionato perché ci si credeva e Trenord era funzione del progetto regionale di SFR.

Anche il parco rotabile di prevalente proprietà ragionale è una idea giusta.

Però non si crede più in questo progetto (l'attuale maggioranza politica l'ha affossato) e l'azienda si è arroccata su posizioni di difesa di sé stessa e con un livello operativo sempre più basso (frequenti cancellazioni e ritardi, una produzione di chilometri - e quindi di servizio - in progressiva contrazione)

Dal punto di vista aziendale si può sperare in una sola cosa, che il pensionamento imponga un ricambio in una dirigenza superata nelle idee e operativamente inefficace.

Dal punto di vista politico dipende se la politica si rende conto che il Trasporto Pubblico è un servizio per i Lombardi e una necessità del sistema produttivo, invece di blaterare di transizione verde e di automobiline elettriche.

 

M.V.

*Trenord è un sogno per qualcuno, un incubo per qualcun altro.

Se stiamo a guardare il paragone con il resto della Nazione, a distanza di 10 anni restano dei numeri da primato (quantità di treni, di materiale, di personale), ma permangono gli stessi problemi di sempre, forse meno evidenti perché la pandemia ha de facto azzerato parte della loro voce, ossia i pendolari. Sono sempre stato dell'idea che fossero la categoria peggiore, in senso lato, non disposta ad avere una visione di sistema, ma assolutamente in grado di far sobbollire l'opinione pubblica, un po' con i social, con i tavoli di quadrante e le riunioni interne.

Tutto questo, con il Covid e presumibilmente ancora per un po', resterà solo un ricordo. Trenord, per quanto abbia perso parecchi soldi a causa della pandemia, si è pure tolta una fetta di critiche -costanti e giustificate, ci mancherebbe- mitiganti il suo agire quotidiano. Ad oggi qualche segnale di cambiamento ce lo da il rinnovo della flotta, unico punto su cui non è possibile fare contestazione alla Regione. Si sono scelti materiali buoni, di proprietà ed al momento il mantenimento del decoro e della funzionalità all'esercizio risulta migliore. Anche se non mancano i primi atti vandalici (non denunciati, tanto "paga pantalone") e le pezze messe dall'officina per una cronica e rinnovata assenza di ricambi.

Il tema che più mi sta a cuore è il servizio. Io, da cittadino Lombardo pagante e votante, non ho investito oltre 1000€ di IoViaggio per vedere terminare le mie possibilità di spostamento alle 22 circa.

Non esiste. Non è da paese civile, e nulla c'entra la pandemia in quanto basti pensare all'esempio di ATM Milano, che eccezion fatta per la prima fase, non ha mai sospeso i servizi serali/notturni sulle linee di forza. L'unica soluzione per garantire che i treni dopo cena siano frequentati da persone perbene è l'aumento dell'offerta e la riduzione delle composizioni; soprattutto la seconda, per evitare dispersioni di tempi e percezione d'insicurezza, oltreché danneggiamenti/insudiciamenti.

Ma questo, evidentemente, a tutta la politica non interessa. Per la maggioranza -in primis- e per l'opposizione -connivente- quando si tratta di ridurre od eliminare i servizi,  l'accordo è automatico. E Trenord agisce, sapendo di essere nel "suo" giusto, a tutelare beni e personali, senza però dimenticare la totale latitanza di uno stato centrale che non garantisce un maggiore presidio di forza pubblica nelle stazioni e l'applicazione delle pene ai trasgressori della legge. E più si andrà avanti, più il fenomeno dell'abusivismo sarà maggiore.

Ad oggi, ancora a molti sfugge che "l'abbonamento" ed "il pendolare" siano due elementi che non avranno una reiterazione immediata e delle stesse dimensioni pre-Covid. E questo genera enormi mancanze d'incasso, una mancata tracciabilità dei viaggiatori e soprattutto un forte disequilibrio del sistema stesso. Se in queste settimane stiamo assistendo ad un progressivo e graduale ritorno alla normalità, occorre altrettanto rendersi conto (il prima possibile!) che la condizione sociale sarà molto più nevrotica ed in cerca di sfogo, venendo meno al buon senso e cercando sempre la strada più comoda per non rimetterci il poco denaro rimasto in tasta.

Trenord è vittima e carnefice allo stesso tempo, ma siccome nella parte dirigenziale si compone in prevalenza di soggetti faziosi e dalle visioni esclusivamente manageriali, il futuro non è certo roseo.; l'unico auspicio per un progressivo aumento dell'offerta restano le olimpiadi, ma fatte salve un paio di direttrici, sono fortemente dubbioso su un cambio di passo. Manca la visione d'insieme, ad oggi i sopracitati soggetti cercano di sopravvivere; ma bisogna vivere, non sopravvivere.

Aumentare la produzione, creare lavoro e migliorare la qualità degli spostamenti altrimenti, il traffico già abbondante di questi giorni "gialli" della big city è la risposta negativa di ciò che a breve tornerà ad essere una triste realtà quotidiana. 

G.V.

 

" Un grande avvenire dietro le spalle", facendo il verso a Gassman.

Nell'ultimo decennio abbiamo assistito alla completa inversione degli obiettivi e della Vision che hanno portato alla Nascita di trenord.  Certo, vi fu anche il calcolo politico tra i padri putativi della società, ma questo fa parte di ogni impresa in cui il pubblico interviene; inoltre vi era un altro clima, altri uomini politici, altra attenzione.

Di fatto, si sollevò per qualche anno il comparto dei collegamenti ferroviari da uno stato stagnante, furono introdotti ad esempio i nuovi criteri delle linee suburbane, il concetto del 'treno sotto casa' cadenzato è divenuto, fino a tre/quattro anni fa, realtà.

Si prospettava un aumento dell'utenza come un fatto positivo e pensate che non c'era ancora l'emergenza climatica! Le eredità negative di un matrimonio con FI giudicato da alcuni affrettato però sussistono: personale ancora diviso tra ex FS e ex FnM, clima sindacale pesante, una forte quota di materiale FI oggi marcescente, ma già vecchia alle nozze con FnM.

In mezzo, manager sempre meno convinti della mission originaria, politici che perseguono gli obiettivi del TPL con minor convinzione e forza, in generale una visione del trasporto pubblico definito, ed a guida costante di Regione Lombardia, che la politica sembra aver smarrito.  E se l'acquisto di nuovi treni a carico di regione è pur sempre un fatto straordinario, questi mezzi stanno arrivando ora, molto tardi rispetto alle idee, alle aspettative e richieste iniziali.

Questo porta poi al quesito di fondo: il nuovo assetto del riparto mezzi, gli orari che verranno proposti, le capacità di trasporto, le scelte commerciali, gli indirizzi di Regione, le tratte mantenute e quelle in bilico per il passaggio su gomma o ridimensionamento: tutto questo potrà permettere il ritorno ad orari adeguati ad una regione-metropoli come la Lombardia, orari paragonabili anche solo al 2018?

R.C.

Non vedo aspetti positivi, se non la capacità di fare marketing e propaganda. La cosa più negativa è voler ostinarsi a togliere più servizio possibile considerandolo "inutile", soprattutto il serale.

E’ vergognoso che il servizio serale venga picconato in questo modo, con mille scuse sulla sicurezza. La Lega sta spingendo per togliere il coprifuoco? Ottimo, sono pienamente d'accordo, ma perché viene imposto il coprifuoco alla ferrovia!

E soprattutto, come fai a ritenere "inutile" un servizio così importante, sia per i lavoratori su turni che per i ragazzi?

Vogliamo evitare le stragi del sabato sera, ma se non diamo un servizio efficiente, come possiamo farlo? È facendogli lasciare l'auto a casa che non hai incidenti!

trenord pixabayM. B.

Con la pandemia che ha portato alla diminuzione dei treni e quindi ad una gestione più ridotta, Trenord avrebbe potuto fare di meglio nel "poco":  sarebbe stato auspicabile una piccola prova di appoggio nei confronti di pendolari che hanno dovuto viaggiare, come i riders e le badanti.

In tanti anni Trenord con tante piccole aveva modo di mitigare i suoi disservizi.

Come si dice addolcire la pillola non era impossibile, invece delle false promesse di Cattaneo!

Per quanto mi riguarda vorrei ricordare il mancato rimborso dell'abbonamento di Trenord che diversamente da ATM è rimasto appeso senza spiegazione!

 

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