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Cosa ne pensano i viaggiatori delle misure adottate da Trenord durante il covid?

situazione sui treniNell'era del Covid il trasporto in Lombardia e non solo ha subito un duro colpo, in termini di numero di viaggiatori da circa 820.000 siamo passati a circa 505.000 (dato al mese di settembre 2020).

All'indomani dell’audizione in Regione Lombardia dove l’Ad di Trenord ha fatto il punto della situazione durante il lockdown e lo scenario attuale/futuro, abbiamo chiesto ai pendolari cosa ne pensano di quanto dichiarato e quali sono le sensazioni che hanno sul trasporto.

M.Z. pendolare Gallarate Milano

Ciao Raffaele, penso che tutto sommato Trenord si stia comportando bene. I treni sono sempre gli stessi eccezion fatta per quelli in tarda serata che non ci sono più ma comunque poco frequentati anche prima. L’unica pecca sono le pulizie che spesso non vengono fatte (Luino, Arona Domo e Malpensa express). Per il resto mi ha fatto piacere l’apertura della biglietteria a Gallarate.

P.G. pendolare da Busto  Nord

Sulla nostra linea ci sono due situazioni diverse, sul mxp Cadorna abbiamo visto un progressivo crescendo degli utenti ma si riesce ancora a mantenere abbastanza la distanza, sui mxp Centrale e sui Novara, in queste ultime settimane ci riportano una situazione più congestionata.

Per fortuna molti pendolari possono ancora usufruire dello smart working e molti studenti universitari con obbligo di prenotazione delle lezioni in presenza hanno optato più o meno volontariamente su DAD.

In tanti temevamo l'arrivo del 15 ottobre e la fine dello smart working perché vediamo ormai molte persone in banchina e talvolta del lassismo nell'uso delle mascherine. I numeri di contagi e morti di questa settimana ci dicono che non si può abbassare la guardia.

L.T. pendolare della Domodossola Milano

Le criticità sulla nostra tratta riguardano il fatto che abbiamo comunque treni vecchi, che spesso hanno problemi che   causano ritardi e soppressioni, come conferma comunque l'erogazione del bonus anche in regime di lock down e post lock down.

 Permangono anche continui problemi di Rfi che hanno causato ulteriori ritardi.

A.C. pendolare di Busto Nord

Come dichiarato da Piuri, da inizio ottobre viaggia solo il 60% dei passeggeri. Eppure nelle ore di punta su molti treni c’è affollamento. In pratica l’AD sta facendo una implicita ammissione che in tempi normali la capienza è insufficiente.

A questo va aggiunto che su alcune tratte sono state soppresse delle corse, quindi non è stato ripristinato il 100% del servizio questo non solo in orari “più scarichi” ma anche nelle ore di maggior afflusso. La logica conclusione è che gli utenti vanno ad affollare le corse precedenti o successive. In ottica di prevenzione qualcosa non torna.

A.M. pendolare da Saronno

Parlano sa massimi sistemi ma il servizio viene ridotto ed erogato in modo sciatto. Non sono garantite informazioni e assistenza all'utenza con notifiche sull'app a volte confuse o fuorvianti. La misurazione dell'affollamento risulta spesso starata forse per errori ad abbinare i rotabili.

J.D. linea Lodi - Saronno

Sulla linea Lodi-Saronno non abbiamo visto alcuna miglioria. E' anzi stato tolto il treno da Melegnano alle 07.53. Trenord non facilita per nulla il distanziamento sociale e noi passeggeri non ci sentiamo sicuri a viaggiare.

T.C. pendolare da Caravaggio

Alterno diversi treni:

-  Sulla Cremona-Milano Garibaldi il mio treno delle 7.36 sempre in ritardo e treno obsoleto,  sporco e con odori sgradevoli.

- Sulla Treviglio-Varese ogni 30" nessuna distanza, tutti i posti possono essere occupati e non viene igienizzato mai: svuotano solo i contenitori.

- Sulla Treviglio- Novara -  il servizio è  stato  “ eliminato” – ed era la soluzione per alternare il Varese che passando ogni 30"risulta affollato.

Ma noi dobbiamo mettere la mascherina... ammassati.  Assurdo!!

A.M -   pendolare della Linea Cassano d’Adda-Milano

Se vogliamo utilizzare i dati però bisogna usarli e soprattutto analizzarli nel modo corretto prima del Covid, per quanto riguarda gli orari di punta, la capienza dei treni utilizzata era sicuramente superiore al 100% poiché la gente era costretta già dopo poche fermate dal capolinea, oltre che a rimanere in piedi anche ad essere ammassata l’una vicino all'altra. Quindi già da questo si capisce che i dati  andrebbero rivisti utilizzando i dati reali e non quelli dichiarati, ma ovviamente quest’ultimi anche se non rispecchiano la realtà sono quelli che fanno comodo.

Inoltre sulla mia linea (Cassano d’Adda-Milano) attualmente ci sono solo il 50% delle corse previste (sempre per quanto riguarda le fasce orarie di punta) rispetto al periodo pre covid e quindi questo peggiora ulteriormente la situazione poiché, anche stando ai dati Trenord si capisce immediatamente che il 60% dei viaggiatori non può starci nel 50% dei treni...poiché 60>50...

Tutto questo senza considerare che non si può pensare di volere analizzare seriamente e veramente la situazione reale dei treni senza minimamente considerare la distribuzione oraria in cui le persone viaggiano ma facendo un approssimativa, semplicistica e banale statistica da liceo.

E con questo mi sembra di aver già fatto emergere più punti parecchio discutibili a cui ovviamente se ne potrebbero aggiungere molti altri, anche a livello etico e sociale dell’atteggiante adottato da Trenord e dai servizi di trasposto in generale.

B.B. pendolare della Gallarate Milano

Le soluzioni tecnologiche di cui parlano sono assolutamente inutili, i controlli sui treni sono pochi e inefficienti, si sopravvive solo perché tanta gente è ancora in smart working o preferisce usare mezzi propri.

M.L delle linea Milano Monza

A prescindere dalle dichiarazioni sui posti offerti, che andrebbero innanzitutto controllate e che rappresentano un valore medio che nulla dice sulle situazioni di affollamento delle singole linee, alcune particolarmente penalizzate, con alcune stazioni che hanno visto una riduzione di capacità offerta prossima al 50%, constatiamo che Trenord continua nella sua involuzione nella capacità di offrire un servizio degno di questa regione, a cominciare dal taglio dei servizi serali, con i treni completamente falcidiati a partire dalle 23, come se non fossimo in una delle aree più sviluppate d'Europa.

Nonostante un numero di passeggeri decisamente ridotto rispetto ai numeri pre-Covid continuano i disservizi, i ritardi, le limitazioni di percorso o le cancellazioni, che portano spesso a stipare su un unico treno i passeggeri di due treni, con buona pace di distanziamento sicurezza e anche di un servizio dignitoso.

La crescente difficoltà operativa la si vede anche da avvisi su ritardi e cancellazioni con contenuto incomprensibile o ridicolo e inviato alle direttrici sbagliate, come sull'incapacità di programmare le velette dei treni.

Ricordiamo infine che, ignorando le disposizioni in materia di sicurezza sanitaria, Trenord non ha installato i gel dispenser su nessuna delle sue carrozze.

A.P. della linea Milano-Asso (con S2 ed S4)

Con l’apertura delle scuole Trenord dice di aver rimesso in campo composizioni massive, il problema è che hanno ridotto/soppresso e limitato i servizi di alcuni treni, con la conseguenza di aumentare la possibilità che si crei un affollamento perché le persone che prendevano qui treni, devono prenderne degli altri. Inoltre il fatto che dicano di aver aumentato l’offerta non è del tutto vero considerato che nel passato ci sono state delle riduzioni di servizi e da oggi non si è arrivato ad un numero pari al servizi di 4 anni fa.

Inoltre ribadiamo che l'incremento di servizio non può più riguardare quelle che sono le ore di punta, considerato che adesso si parla di ingressi e uscite scaglionate le quali si sommano alle persone che hanno sempre viaggiato sui turni. Non esiste quindi più un concetto assoluto di punta di morbida, ma la necessità ancora più forte che il servizio sia pubblico, cioè al servizio del cittadino

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