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Scioperi Trasporti ferroviari febbraio 2021: situazione in Lombardia, info e orari

Sono previste due agitazioni sindacali la prossima settimana, che fermeranno i trasporti sul territorio nazionale e in particolare la Lombardia.

treni 2020 foto specchia

PRIMA AGITAZIONE

8 febbraio sciopero di 4 ore del TPL (trasporto pubblico locale, mezzi su gomma, infrastruttura regionale in gestione a Ferrovienord) con modalità territoriali indetto da FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL-FNA/FAISA-CISAL;

SECONDA AGITAZIONE

Il sindacato dell’Orsa ha proclamato per martedì 9 Febbraio 2021, dalle ore 09.00 alle ore 16.59, uno sciopero che coinvolgerà i ferrovieri di tutte le Imprese Ferroviarie e del Gruppo FSI.

Lo sciopero riguarda il personale di Trenord, Trenitalia, Italo e gruppo FSI in servizio sulla rete in gestione a RFI (con l’esclusione del personale Trenord in servizio sulla rete in gestione a Ferrovie Nord). 

I treni su Ferrovie Nord (ad esempio Malpensa Express)  e passante sono esclusi per la “regola della rarefazione oggettiva” (Impossibilita a fare scioperi poiché ce ne sono altri) in quanto il giorno 8 interessati da sciopero TPL.

Per quanto attiene la Lombardia dovranno essere garantiti tutti i treni circolanti su rete FN e quelli interconnessi tra rete FN ed RFI:

- delle direttrici S1 Saronno – Lodi, 

- S2 Mariano Comense Rogoredo, 

- S13 Milano Bovisa – Pavia; 

- S9 Saronno – Albairate; 

- S50 Bellinzona – Malpensa; 

- nonché tutti i treni con partenza e destinazione da Malpensa.

In un lungo comunicato la sigla Sindacale Or.S.A. spiega le ragioni, che hanno portato a questo nuovo sciopero.

Da Viareggio a Livraga, stanchi di piangere morti, non solo sul lavoro 

IL 9 FEBBRAIO DALLE 9 ALLE 16.59 SIAMO DALLA STESSA PARTE

Per spiegare questo sciopero ai lavoratori e a tutti i cittadini fruitori del servizio ferroviario, bisogna andare indietro di qualche anno e più precisamente al 29 giugno del 2009, quando nei pressi della stazione di Viareggio un treno merci che trasporta un carico di Gpl, improvvisamente, deraglia.

L’assile del carro cisterna n.33807818210-6 si spezza. È una strage. La fuoruscita di gas scatena l’inferno. Lo scoppio e l’incendio che segue inghiottono un intero quartiere. L’incidente, uno dei più drammatici avvenuti in Italia, provoca 31 morti, tra cui bambini, e un numero imprecisato di feriti.

Da subito ORSA FERROVIE oltre a raccogliere e a produrre una consistente mole di documentazione che viene acquisita nel processo di primo grado, chiede ed ottiene di essere riconosciuta parte civile per affiancare e sostenere le famiglie delle vittime, per tutelare i ferrovieri e la collettività e per contribuire nella ricerca della verità inerente il trasporto ferroviario delle merci pericolose in sicurezza. 

Tra i tanti elementi di questa tragedia, emergerà che alcune autorizzazioni necessarie per la messa in servizio dei carri per trasporto di gas, noleggiati da una società privata, non sono mai state mostrate ai giudici e, in alcune lettere, l’allora AD Mauro Moretti, dichiara che quelle autorizzazioni non erano indispensabili (articolo consultabile sul link: 13.12.09l'Unità.su.Viareggio.pdf (sindacatoorsa.it) 

Nel frattempo, purtroppo, incidenti e disastri ferroviari proseguono:

  • Il 24 Settembre 2012, a Cisternino, un camion occupa indebitamente la sede ferroviaria all’altezza di un passaggio a livello, lo schianto non lascia scampo al collega macchinista – Giuseppe Campanella - che fa solo in tempo ad azionare la frenatura rapida, evitando, probabilmente, ulteriori vittime.
  • il 12 luglio 2016 ad Andria-Corato: due treni della società Ferrotramviaria si scontrano lungo la ferrovia Bari-Barletta tra le stazioni di Andria e Corato. Muoiono 23 persone, tra cui due macchinisti – Pasquale Abbasciano e Luciano Caterino – ed un capotreno – Albino De Nicola e 57 i feriti.
  • Il 13 luglio 2017 un altro incidente ferroviario colpisce la Puglia, sulla tratta Galugnano – San Donato. La società coinvolta stavolta è quella delle Ferrovie Sud-Est. La dinamica ricorda quanto  avvenuto un anno prima a Corato: due treni si scontrano frontalmente entrando in stazione ma stavolta, fortunatamente, si contano solo 11 feriti, tra cui un macchinista. In questa occasione, ORSA FERROVIE con un comunicato stampa durissimo dichiara: “Il valzer della politica ad aprile ha prodotto un Decreto Legge - il 50/2017 – che certamente non accelera la messa in sicurezza delle citate linee ferroviarie. Anziché passare la gestione delle linee regionali ad R.F.I., il Decreto si limita ad individuare il Gestore (R.F.I.) quale soggetto incaricato dell’adeguamento tecnologico delle linee ferroviarie in questione, lasciando ad una moltitudine di soggetti istituzionali – tra cui le regioni stesse - la possibilità che dette linee possano essere conferite direttamente sotto la gestione di R.F.I. In merito, non può essere taciuto che le Regioni, qualora decidessero di conferire le proprie linee ferroviarie ad R.F.I., perderebbero gli ingenti finanziamenti di Stato previsti per la cura delle citate linee ferroviarie. 
  • Il 25 gennaio 2018 a Pioltello, alle porte di Milano, deraglia il treno regionale 10452 provocando la morte di tre persone e cento feriti tra i viaggiatori. La causa dell’incidente, ha evidenziato il pubblico ministero durante il processo, è da attribuirsi alla rottura di un giunto in pessime condizioni e mai sostituito 
  • La sera del 23 maggio 2018, un tir con trasporto eccezionale fermo al passaggio a livello di Arè di Caluso fece deragliare il treno partito da Torino e diretto a Ivrea. L’incidente provoca la morte di due persone, il macchinista Roberto Madau, il conducente del Tir Stefan Aureliana ed il ferimento di 23 passeggeri. L’ennesima tragica fatalità, direbbe qualcuno. Se non fosse che già il 07 giugno 2012, l’Agenzia Ferroviaria Europea (ERA) dichiara che “in Europa vi sono stati, nel solo 2010, 619 incidenti in prossimità dei passaggi a livello con 359 decessi (831 incidenti e 405 decessi nel 2009)”. “Questi dati – prosegue l’Agenzia - rappresentano il 30% del totale delle vittime nel settore ferroviario in Europa”. Eppure Orsa Ferrovie già nel 2015 aveva denunciato con forza, al Ministero dei Trasporti, il pericolo connesso alla presenza dei passaggi a livello. Denuncia reiterata il 25 Maggio 2018 al Ministero, ad Ansf e RFI e che è possibile consultare al seguente link Roma, 27 novembre 2014 (sindacatoorsa.it)
  • Il 6 febbraio alle 5.30, all'altezza di Casalpusterlengo, nel Lodigiano, il treno 9595 deraglia causando il ferimento di 31 persone e, soprattutto la morte di due colleghi macchinisti del Frecciarossa 9595 – Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo - che da Milano era diretti a Napoli. Si tratta di un colpo durissimo che provoca una ferita ancora dolorosa per i ferrovieri e che sgretola le certezze di sicurezza in un sistema creduto, impropriamente, infallibile da utenza e addetti ai lavori.

Nella stessa giornata si proclama uno sciopero unitario di due ore di tutti i dipendenti del Gestore dell’Infrastruttura e delle imprese ferroviarie.

Si susseguono incontri con RFI e dichiarazioni pubbliche sulle inefficienze del Gestore delle Infrastrutture. ORSA FERROVIE propone all’Agenzia per la Sicurezza Ferroviaria e ad RFI una serie di azioni ritenute indispensabili per la messa in sicurezza dell’esercizio. Il protocollo è consultabile al seguente link sicurezza-infr-ferroviaria12-10-2020.pdf (sindacatoorsa.it) 

  • L’8 gennaio 2021 arriva un duro colpo, stavolta non è un incidente a provocarlo, ma la sentenza della Corte di Cassazione sulla strage di Viareggio, che ribalta quanto disposto dalla Corte di Appello di Firenze e, nel valutare il caso, non riconosce l'aggravante del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, determinando la prescrizione dei reati più gravi (omicidio plurimo colposo) e rinviando le eventuali condanne a un nuovo processo d'appello, questa volta per “semplice” disastro ferroviario colposo. Con tanta amarezza, insomma, possiamo affermare che ci sono 31 morti, senza che ci sia qualcuno che li abbia uccisi.

Nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura, riteniamo che il messaggio trasmesso ai cittadini e anche ai ferrovieri somigli ad una sostanziale assoluzione del sistema che, nonostante esposti, denunce, interrogazioni parlamentari  e decine di vittime, non ci è parso abbia modificato il grado di attenzione, almeno organizzativa e di gestione, sul sistema di controllo e certificazione delle parti che compongono la sicurezza dell’esercizio ferroviario. Restano tutte integre le criticità legate all’esternalizzazione, al minor costo, di attività di sicurezza fondamentali, sia dell’infrastruttura, sia del materiale rotabile e resta troppo alto il numero di incidenti nelle officine e tra gli operai della manutenzione impegnati nei cantieri della rete ferroviaria

Per tali ragioni, a seguito dell’incontro avvenuto in sede ministeriale alla presenza di AGENS in rappresentanza delle aziende del Gruppo FSI, pur comprendendo il delicato momento in cui versa il Paese, in assenza di impegni concreti, abbiamo deciso di chiudere negativamente le procedure di raffreddamento e di dichiarare sciopero che coinvolge i ferrovieri di tutte le Imprese Ferroviarie e del Gruppo FSI per il giorno 9 Febbraio 2021, dalle ore 09.00 alle ore 16.59

Lo abbiamo fatto perché crediamo che ORSA FERROVIE con questa mobilitazione non stia difendendo solo gli interessi per la sicurezza dei ferrovieri, ma si proponga di tutelare tutti i cittadini Lo abbiamo fatto perché, oltre a macchinisti, capitreno, operai, sono morti altri cittadini innocenti che avevano un nome, un lavoro, degli affetti a cui sono stati strappati via. Lo abbiamo fatto perché è proprio in un momento come questo che riteniamo essenziale investire sulla modernizzazione e la sicurezza dell’infrastruttura del Paese che verrà.

Roma, 2 Febbraio 2021

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