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Civico Museo degli Strumenti Musicali di Milano

Nel 1958 nasce a Milano il Museo degli Strumenti Musicali, che si può visitare nelle sale del Castello Sforzesco. Gli strumenti esposti coprono un periodo che va dal XV secolo sino al XX; una collezione davvero affascinante, e non solo per gli appassionati di musica.

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Storia e Trasferimento della Collezione

In principio, gli strumenti erano collocati nelle sale di Palazzo Morando, attuale sede del Museo di Milano, poi con l'aumentare dei pezzi si dovette trasferire il tutto in un ambiente più consono, appunto al primo piano della rocchetta nel Castello Sforzesco. Oltre 700 sono gli strumenti musicali presenti, provenienti da tutta Europa e dislocati lungo il percorso. Le tastiere si trovano esposte nella sala della Balla; in quella vicina si trovano gli strumenti ad arco, a pizzico, a fiato e quelli, interessantissimi, etnografici.

Sono altresì presenti un piccolo numero di strumenti proveniente dall'Africa, dall'Australia, dalla Cina e dal Giappone. Un fatto purtroppo negativo accadde alla collezione Arrigoni, che fu presentata all'Esposizione Musicale di Milano del 1881 la quale fu interamente venduta alla Francia. L'Esposizione si tenne dal 6 Maggio al 1° novembre nei giardini pubblici di Porta Venezia.

L'Ampliamento della Collezione

Nel duemila la raccolta si amplia ulteriormente grazie alla donazione di Antonio Monzino che, durante il Ducato di Milano, siamo nel 1750, il Monzino aprì la sua prima bottega di liutaio in contrada Dogana, a pochi passi dal Duomo di Milano. Questa raccolta è composta per lo più da strumenti ad arco e a corda, con alcuni pezzi dell'epoca barocca. Non perdetevi poi di visionare la chitarra con due mandolini affiancati e la chitarra arpa, davvero interessanti.

Strumenti Unici e di Grande Interesse

Trovare qualche strumento non interessante è impossibile; belli ad esempio i 16 mandolini di origine milanese, diffusi soprattutto tra il Settecento e l'Ottocento. Vi sono inoltre quattro mandolini Bresciani e uno Genovese.

Tra i violini il più importante è quello creato dal liutaio cremonese Andrea Guarneri del 1650 circa, restaurato nel 1989.

Di grande interesse estetico la viola del liutaio Giovanni Grancino, usata ancora oggi in concerti importanti.

La sezione delle chitarre ne presenta 20, tra cui due del periodo barocco e nove a sei corde. Una chitarra del Seicento chiamata chitarra battente, con cinque ordini di corde, presenta dettagli raffinati e curatissimi.

Anche gli strumenti a fiato hanno i loro "protagonisti", sono un oboe d'avorio del 1722, il flauto dolce tenore di Bressan, costruttore di strumenti a fiato francese; due corni da orchestra viennesi del 1712, riconosciuti come i più antichi del mondo.

Tesori a Tastiera

Tutti gli strumenti a tastiera meritano un'attenzione particolare, vi sono esposti clavicembali, spinette, pianoforti, virginali, organi a partire dal Seicento.

Dopo questa breve esposizione non rimane che sollecitare il lettore a dedicare una visita, magari in compagnia anche dei più piccoli, a questa affascinante collezione.

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