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Ottavio Bottecchia, il "muratore del Friuli"

  • Roberto Bombassei

ottavio bottecchia

“Avanza a falcate, preciso come il bilanciere di un pendolo: sembra l’unico che non faccia sforzi superiori alle sue possibilità.

Ha sedici minuti sul secondo classificato.

Ma oggi non canta.”

Le petit Parisien, 3 luglio 1924

Qualche anno fa mio padre mi raccontò in una serata un aneddoto della nostra famiglia. Mia nonna paterna si chiamava Maria, Maria Bottecchia. Riservata e sorridente lasciò Belluno per lavoro, insieme a mio nonno Giovanni.

Attraverso i ricordi di mio padre scoprii che la nonna era cugina di primo grado di un leggendario ciclista: Ottavio Bottecchia, soprannominato il “ Muratore del Friuli “ .

Fu il primo ciclista italiano a vincere il Tour de France, nel 1924; nella circostanza portò inoltre la maglia gialla ininterrottamente dalla prima all'ultima tappa.

Successivamente Bottecchia iniziò l'attività di fabbricante di biciclette, utilizzando il proprio cognome come marchio.

Dopo la sua morte, l'attività continuò ad espandersi grazie alla famiglia Carnielli, e il marchio Bottecchia divenne progressivamente uno dei più importanti nel settore delle bici da passeggio, da corsa e moutain bike.

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CHI È OTTAVIO BOTTECCHIA

Nato a San Martino in Colle Umberto il 1° agosto 1894 fu il Primo Italiano a vincere il Tour De France nel 1924, indossando la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa. Il Muratore del Friuli, Ottavio Bottecchia, è diventato un mito indiscusso del ciclismo.

Dopo aver lavorato come muratore ed essere stato insignito di una medaglia al valore militare, decide di seguire la sua grande passione e diventare un corridore.

Appassionato alle imprese sportive, soprattutto dei fratelli Pèllissier partecipa alle prime corse per dilettanti vincendo: il Giro del Piave, la Coppa della Vittoria, il Giro del Veneto, la Coppa Gallo, il Giro del Grappa.

Il fatidico incontro con Luigi Ganna, vincitore del primo Giro D’Italia, segnerà la sua carriera e aprirà le porte all’esperienza unica ed indimenticabile del Tour de France.

Ottavio Bottecchia, leggenda italiana del ciclismo internazionale è stato la rivelazione più sensazionale del Tour de France.

Entra nella storia per essere il primo atleta italiano a vincere il Tour de France, indossando la mitica maglia gialla dal primo all’ultimo giorno e difendendola ad ogni tappa.

Taciturno e oscuro, senza conoscere una parola di francese e senza aver mai visto una strada d’oltralpe dimostra di essere un grande campione.

Fin da ragazzo Ottavio partecipava a gare a premio e in una di queste vinse un orologio d’oro per essere arrivato primo. Arruolato allo scoppio della Grande Guerra, fece parte di un corpo speciale: gli “esploratori d’assalto”, equipaggiato di biciclette pieghevoli, dove si distinse per azioni che gli valsero la medaglia di bronzo al valor militare.

Teodoro Carnielli, proprietario di una piccola industria di biciclette e presidente dell’Associazione Sportiva di Vittorio Veneto, fu il primo a regalargli una bici da corsa; ed inviò il futuro campione ai dirigenti dell’Unione Sportiva di Pordenone, dove iniziò a mietere i primi successi.

L’undicesima edizione del Giro d’Italia fu vinta da Costante Girardengo, ma quinto in classifica generale, e, primo in quella degli isolati e degli juniores, c’era Ottavio Bottecchia.

Il Giro quindi gli fruttò la consacrazione della stampa come “miglior uomo in gara”.

Il quinto posto ottenuto da Ottavio Bottecchia all’11° Giro d’Italia, al suo terzo anno tra i professionisti, furono notate da Aldo Borella della casa francese Automoto che gli propose di entrare nella squadra e di correre il Tour de France al fianco dei temibili fratelli Pélissier.

Sin dalla prima tappa apparve chiaro che Ottavio Bottecchia fosse un fuoriclasse unico ed un grande campione: al termine della prima tappa, 381 km da Parigi a Le Havre, Ottavio tagliò il traguardo per secondo su oltre 200 partecipanti.

I tifosi francesi l’hanno adottato, il suo nome è sulle bocche di tutti “Bottescià! Bottescià!“.

Ma la vera sorpresa si rivelò la tappa successiva quando conquistò il primo posto e la prestigiosa maglia gialla.

I giornalisti francesi non mancano di esaltare quotidianamente la rilevazione italiana.

Il primo Tour de France del fuoriclasse italiano, che aveva conquistato il cuore ed il sostegno di tutti gli italiani, si concluse con un fantastico secondo posto alle spalle del capitano della propria squadra, Henri Pelissier.

Nel giugno del 1924, Bottecchia era in piena forma, pedalava senza alcuna fatica su qualsiasi pendenza, il fiato era perfetto, il morale altissimo.

L’atleta rivelazione dell’edizione precedente sorprese tutti i partecipanti, tagliando il traguardo per primo sin dalla prima tappa, conquistando la tanto ambita maillot jaune.

Quell’anno non ci fu gara né storia per alcuno: Bottecchia si mise la maglia gialla alla prima tappa e non se la levò fino a Parigi, incoronandosi campione davanti a Frantz ed instaurando il primato di esser stato il primo atleta ad indossare la maglia gialla del Tour dalla prima all’ultima tappa.

Il 22 luglio la prima pagina della Gazzetta dello Sport titola a lettere cubitali: “Bottecchia vince trionfalmente il Giro di Francia e raggiunge la meta che da 20 anni i più forti routiers italiani perseguivano invano”.

Bottecchia non è solo il primo italiano a vincere la prestigiosa competizione francese, ma anche il primo corridore nella storia del Tour ad aver indossato la maglia gialla dalla prima all’ultima tappa.

Non contento, dopo il trionfo assoluto del 1924, vinse il Tour de France anche l’anno successivo, nel 1925.

La carriera e la vita di Ottavio Bottecchia si spensero presto, il 15 giugno 1927 a Gemona del Friuli, in provincia di Udine, in un contesto sul quale aleggia ancora il mistero.

Uno strano incidente, causato probabilmente da un malessere tutt’ora inspiegato, colpì il trentatreenne Ottavio mentre percorreva le familiari strade dove era solito allenarsi ed ancora oggi non si hanno certezze a riguardo.

Quel che è certo è che quel giorno si spense un grande campione.

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