Acconciature femminili e seduzione
In nessuna epoca storica la donna ha mai abbandonato l'idea di rendersi bella, affascinante e seducente. Persino Ovidio aveva stilato un manuale di bellezza femminile.
Dopo aver considerato occhi e carnagione, dono di madre natura, sui capelli e sulle acconciature è compito delle signore trasformare le loro chiome in armi di seduzione e conquista.
Racconti e fiabe, e non solo, mettono in evidenza la funzione dei capelli, ad esempio per ammaliare, irretire, "prendere nella rete", attirare chi si desidera.
La simbologia religiosa, ma non solo, riserva ai capelli particolare attenzione, pensiamo ad esempio alla storia di Sansone. Nel Medioevo era abitudine portare i capelli molto lunghi, che però causavano inconvenienti, per cui si rendeva necessario che le lunghe chiome venissero raccolte in acconciature più semplici, ad esempio con due lunghe trecce legate ai lati della testa o in un semplice chignon, ossia crocchia di trecce o di capelli morbidamente annodati sulla nuca.
I capelli femminili hanno, è innegabile, una componente erotica, tanto che un tempo le donne sposate dovevano nascondere i capelli con un velo o un foulard. Non si dimentichi che persino le autorità ecclesiastiche presero degli accorgimenti, come ad esempio quello di non entrare in chiesa a capo scoperto.
Nell'acconciarsi l'appartenenza al ceto sociale aveva una importanza di non poco conto, infatti, differente era una acconciatura di donna di ceto nobile o benestante da una popolana o contadina. Vi era anche l'uso di veli, che potevano essere di lino, seta, cotone, più o meno trasparenti, che coprivano i capelli lasciando scoperto il viso.
Anche nella odierna società i capelli femminili continuano a mantenere il loro ruolo di seduzione, anche se a volte si vedono alcune acconciature che tengono poco conto di "quest'arma" tipicamente femminile. Strumento femminile che anche molti artisti si sono sentiti in dovere di esaltare, un esempio interessante lo si vede nel dipinto del Botticelli con la bella Simonetta Vespucci, e non solo in dipinti "laici", ma anche in quelli a contenuto sacro. Per ornarsi al meglio le donne di un tempo facevano uso di alcuni strumenti, che ora vi descrivo.
Il soggolo, che consisteva in una striscia di tela o di velo che cinge il collo e, fasciando il viso si ricongiunge alla sommità del capo. Usato soprattutto nel medioevo e rinascimento dalle nobildonne.
Il trenzale, era un nastro prezioso con fili pregiati e sete legato a una lunga coda.
Se si voleva porre sulla fronte un piccolo gioiello si usava il frenello o lenza, che consisteva in un piccolo cordone colorato che si chiudeva sulla nuca.
Tessuti bianchi a righe colorate con nei bordi delle decorazioni ricamate con fili d'oro e d'argento, impreziosivano il velo, era il listato.
Altri accorgimenti erano possibili, come quello di mettersi nei capelli delle piccole violette come segno di distinzione e raffinatezza. Se invece ci si acconciava con una treccia ad aureola, era uso fissarla con piccole perle. L'intreccio dava risalto al volto della donna, pur abbellendosi con acconciature sempre diverse, abbastanza complesse ma eleganti. Le origini nobili erano poi rimarcate dalla presenza di preziosi nastri e reti dorate o argentate.
Insomma, un'arma seducente tipicamente femminile, certo anche le acconciature maschili hanno un loro ruolo ben definito, ma con molto meno sex appeal.
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